Benché l'elemento sociolinguistico, in questo insieme di fenomeni, sia d'importanza fondamentale, c'è un fatto sociale che ho notato ma non ho trovato mai discusso da nessuna parte. Ed è questo: le persone che s'interessano all'itanglese, e condividono apertamente le posizioni della maggior parte dei membri di questo fòro, sono prevalentemente maschi.
Si potrà dire che «l'esperienza di G. M.» ha un valore statistico piuttosto scarso; in quest'àmbito purtroppo oggi molto di nicchia, però, credo che dopo anni d'osservazioni un qualche valore statistico dovrei iniziare ad averlo raccolto.
- Possiamo vederlo innanzitutto qui, nel fòro, dove i membri attivi sono in grande maggioranza maschi.
- Su Facebook gestisco da anni una pagina divulgativa sul tema, che oggi è seguita da più di 2000 persone, da tutt'Italia e anche da altri paesi (i seguitori da altri paesi sono circa il 10–15% del totale; non ho la cifra esatta). Qui la sproporzione non è troppo marcata: secondo le statistiche che mi fornisce la piattaforma, sono maschi il 54,9% dei membri, femmine il 45,1% (a margine, le età dei due gruppi sono molto diverse: mentre le femmine, dai 25 anni in su, sono divise più o meno equamente per fasce d'età, i maschi al contrario sono concentrati nella fascia 25–34, con l'interesse che va calando al crescere dell'età). Tuttavia, rilevo che per quanto riguarda il coinvolgimento pratico delle persone (commenti, reazioni, condivisioni) il mio pubblico è soprattutto maschile; le femmine «seguono» ma non interagiscono. Le persone che scrivono alla pagina, tramite messaggi privati, sono in maggioranza maschi: a occhio, direi che le femmine sono appena il 10–20%.
- Da circa 9 mesi ho aperto una pagina parallela su Instagram, che pubblica gli stessi contenuti; in questo periodo, ha raccolto più di 600 seguitori da tutt'Italia e altri paesi (ben il 28% da fuori d'Italia, secondo i dati della piattaforma). Qui la sproporzione è enorme: i maschi sono l'82,1%, le femmine appena il 17,8%. Mi pare che le persone che hanno scritto privatamente alla pagina, dall'apertura ad oggi, a parte un'unica eccezione siano solo maschi.
- In altri siti e per varie vie, ho conosciuto (e a volte ho anche incontrato di persona) altri appassionati, gestori di iniziative simili, o in generale persone che appoggiano la nostre posizioni anche senza che diventino per loro un oggetto di studio e divulgazione: quasi tutti maschi.
- Pensando ai (purtroppo pochi) personaggi un po' più in vista della nostra "fazione", per cui il contrasto all'itanglese è un oggetto principale di lavoro e ricerca, mi vengono in mente soprattutto maschi: Zoppetti, Valle, e anche una personalità più controversa come Giorgio Pagano, il direttore dell'ERA. (Non dimentico, poi, lo stesso Castellani). Più per coincidenza che per intenzione, quasi due anni fa ho avuto contatti con un linguista, professore universitario, italiano ma trasferitosi all'estero, cosciente e simpatizzante con le nostre posizioni; maschio...
- L'anno scorso ho pubblicato un libro sull'itanglese, e in questo tempo alcuni lettori mi hanno scritto per farmi avere i loro commenti. Tutti maschi.
Avete idea del perché sia così? Sapete se qualcuno hai mai scritto sul tema? Vedete motivazioni, sostanziali o contingenti, per cui i nostri temi e la nostra posizione tendono a raccogliere molto di più (almeno apparentemente) l'appoggio dei maschi, e meno quello delle femmine?
O forse pensate che, in qualche modo, i dati della mia esperienza siano falsati, o vadano interpretati in modo diverso? Ditemi il vostro parere liberamente.
