Apro un filone su questo forestierismo per confermare il traducente sciovía presente nella nostra lista.
@Modna mi ha passato la foto di una cartolina di una località dell’Appennino modenese, Fellicarolo, in cui si cita la «sciovia ‹Stella›». La cartolina risale agli anni Ottanta. La fonte è la pagina InstagramInappenninomodenese.
Verissimo. Il documento m’interessava perché è una prova concreta dell’uso (e non una semplice attestazione lessicografica) e perché certifica la circolazione della parola fino a trenta, quarant’anni fa.
Se vogliamo parlare di cartoline, ve ne sono anche altre, ad esempio questa o questa. Si tenga conto però che, a giudicare dalla grafica, sembrano concepite ben prima degli anni '80...
In ogni caso, stando a Ngram Viewer, skilift avrebbe avuto la meglio su sciovia non prima del nuovo millennio, e il termine italiano è ancora oggi usato, e sembra reggere abbastanza bene.
Negli anni '80, chi poteva usava lo "skilift" a Cormaiore, gli sfigati si accontentavano invece della sciovia al Monte Pora... a parte le battute, c'è stata una fase in cui i due termini convivevano, con una certa prevalenza di "skilift" per le stazioni sciistiche più importanti e di richiamo internazionale. A scuola prendevamo in giro una compagna che andava a sciare in una di queste, perché lei usava lo "skilift", oggetto tecnologico di casta superiore, e non la volgare sciovia come noi poveretti...
Potrebbe avere una parte in ciò anche il fatto che molte grosse stazioni erano in zona di confine, quindi già naturalmente predisposte al bilinguismo. Al Pora e a Montecampione ci andavano solo i lombardi, A Cormaiore arrivavano anche da oltralpe.