

[*Come si dice un forestierismo che viene dal cinese? Sinismo? Sui dizionari non lo trovo...]
Moderatore: Cruscanti
Molto interessante. Al singolare σήρ (sēr) pare indicare il baco da seta ma come retroformazione; al plurale, Σῆρες (Sēres), invece si riferisce al popolo da cui s’importava la seta nell’antichità. A tale riguardo, non è ben chiaro in quale parte dell’Asia gli antichi collocassero i Seri:
Attendendo la risposta di chi conosce il greco, posso fornirti il mio parere: occorrerebbe accertarsi che σηρο- sia davvero l’equivalente di sino-. In altre parole, σηρο- dovrebbe essere adoperato oggi per formare composti in cui significa ‹cinese, relativo alla Cina›. In caso contrario, un pubblico molto molto cólto potrebbe fraintendere seropoli attribuendole il significato di ‹città dei Sēres›.Silk. Trade and exchange along the silk roads between Rome and China in antiquity [trad. mia] ha scritto:Il popolo della seta
È indubbio inoltre che il greco classico σηρικός (sērikòs) ‹serico, di seta›, sostantivato in σηρικόν (sērikòn) ‹seta›, trasposti in latino come sēricus e sēricum rispettivamente, è formato con la stessa radice dell’inglese silk. Tuttavia, esso indica non solo la seta grezza e il tessuto serico, ma anche le origini orientali. I Σῆρες (traslitterato in Sēres, la forma latina è Sērēs), ‹popolo della seta›, erano dapprima un’etnia ignota ai greci e ai romani, i quali compravano la seta tramite intermediari che la portavano in Occidente da stazioni commerciali situate in Asia centrale. Di conseguenza, la «terra dei Sērēs» si caricò di connotazioni leggendarie finché la conoscenza geografica dell’Oriente non migliorò nel primo secolo d.C. Tolomeo sapeva già nel 150 d.C., nella sua Geografia, che la loro terra si estendeva oltre l’Imauni, cioè il massiccio del Pamiro in Asia centrale. La sequenza cinese sī rén, o qualunque altra forma faccia da punto di partenza, dev’essere stata trasferita in Europa e nelle lingue europee per il tramite dei popoli centrasiatici.
Sí, sino- è un prefissoide internazionalmente usato per riferirsi alla Cina e, per quanto chi scrive abbia spesso tuonato contro i composti ibridi greco-latini, temo che questo sia uno di quei casi senz’alternativa come tele-, auto- (nei due significati), foto- (idem), radio-, audio-, video- etc.G.B. ha scritto: ven, 10 dic 2021 10:50 Ricordo inoltre che sino- si lega già a confissi greci: sinologia, sinologo, sinofono, sinogramma (i dizionari ignorano sinofilia, sinofobia, che pure si trovano).
Torno velocemente sull’argomento, ché mi rendo solo ora conto che l’assunto di cui sopra si fonda in realtà s’un equivoco. È infatti ben vero che sino- è tratto dal nome latino della Cina, ma quest’ultimo è a sua volta un grecismo, quindi sino- può essere benissimo visto a posteriori come un prefissoide greco.G. M. ha scritto: mer, 08 dic 2021 12:45 Posto che secondo me quartiere cinese è già sufficiente, come ipotetico conio creativo io e un amico avevamo pensato, ognuno indipendentemente, a un possibile sinopoli. Tuttavia, ritornandoci dopo un po’, mi sono venuti dei dubbi per il fatto che sarebbe un composto neoclassico ibrido, latino + greco.
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