Conoscete un aggettivo adatto per una speranza, un desiderio, una preghiera che non dovrebbe avere più senso in quanto il fatto per cui si desidera avere un esito favorevole a noi è già accaduto, ma non non possiamo ancora sapere con che esito? Forse non mi sono spiegato bene e allora mi cimento con qualche esempio: supponiamo che un tifoso, sapendo che una gara importante della sua squadra verrà trasmessa solo registrata, riesca a isolarsi per non sapere il risultato e godersene la visione il giorno dopo come se fosse una diretta (un mio compagno di scuola lo fece): egli soffrirà facendo il tifo, ma teoricamente è inutile visto che il verdetto di quella partita c'è già. O anche un altro esempio quando uno studente è trepidante per il risultato di fine anno, ma la sua speranza di essere promosso non è un vera speranza perche gli scrutini ci sono stati qualche giorno prima, anche se egli non conosce il verdetto. O ancora quando si ha la possibilità di tornare in contatto con una vecchia fiamma persa di vista, e sotto sotto si spera che sia ancora clamorosamente libera, ma in realtà la situazione di quella persona è già in essere chissà da quanto tempo, magari è già nonna, ma ne siamo ignari.
Un po' come dire: finché non lo sai c'è speranza.
Aggettivo per esprimere auspicio per esito favorevole di un fatto già accaduto
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Re: Aggettivo per esprimere auspicio per esito favorevole di un fatto già accaduto
Negli esempi riportati in cui si spera qualcosa di positivo, che in realtà non si è avverato - ma non lo si sa - a me verrebbe banalmente "speranza vana".
Esempio: "A distanza di anni, nutriva ancora la vana speranza di ritrovarla libera e riprendere la relazione interrotta"; in questo caso si sottintende anche lo stato attuale di lei.
Nel caso della partita, cioè di coincidenza fra la speranza e l'esito, non mi viene in mente nulla, invece. Però a ben pensarci, indipendentemente dal fatto che i giochi siano già fatti, chi spera lo fa alla medesima maniera. Intendo dire, se alle 18 spero che il museo che sto raggiungendo chiuda alle 19, io "spero" comunque; il fatto che sia una speranza inutile, oppure esaudita è un commento o notazione esterna, che può fare il narratore, ammiccando al suo lettore. Non so se riesco a spiegarmi, però, è un'idea contorta...
Esempio: "A distanza di anni, nutriva ancora la vana speranza di ritrovarla libera e riprendere la relazione interrotta"; in questo caso si sottintende anche lo stato attuale di lei.
Nel caso della partita, cioè di coincidenza fra la speranza e l'esito, non mi viene in mente nulla, invece. Però a ben pensarci, indipendentemente dal fatto che i giochi siano già fatti, chi spera lo fa alla medesima maniera. Intendo dire, se alle 18 spero che il museo che sto raggiungendo chiuda alle 19, io "spero" comunque; il fatto che sia una speranza inutile, oppure esaudita è un commento o notazione esterna, che può fare il narratore, ammiccando al suo lettore. Non so se riesco a spiegarmi, però, è un'idea contorta...
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Re: Aggettivo per esprimere auspicio per esito favorevole di un fatto già accaduto
Nel primo esempio che lei fa, che non so se sia una citazione letteraria, sembra che il narratore onnisciente, a fatto compiuto, affermi che il soggetto, quando non era aggiornato e non sapeva, si illudeva che la sua vecchia fiamma potesse essere ancora libera: in realtà dice bene, si spera allo stesso modo, come anche se la si è "adocchiata" da poco ma ancora non si sa la sua situazione sentimentale (magari è madre di famiglia) si spera, ci si illude forse sì, speranza vana. Per gli esempi successivi che ho fatto a me nel frattempo è venuto in mente "speranza paradossa" almeno nel caso della partita registrata, il cui esito è assolutamente già accaduto e immodificabile, a differenza che per lo scrutinio, che potrebbe anche essere rivisto. (In alcuni rarissimi casi è accaduto, ed uno di questi è di mia conoscenza).
- Millermann
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Re: Aggettivo per esprimere auspicio per esito favorevole di un fatto già accaduto
Che ne dice, inoltre, di «speranza ignara»? Mi sembra accettabile e anche poetico per quest'uso.
Concordo anch'io sul fatto che un «desiderio ignaro» o una «speranza ignara» non differiscono affatto da un desiderio o una speranza «autentici». Quando, da ragazzo, seguivo il mio programma televisivo preferito, i «Giochi senza frontiere», mi emozionavo e facevo il tifo in modo autentico, speranzoso della vittoria della squadra italiana, incurante del fatto che, in realtà, la trasmissione era registrata e il vincitore era già stato deciso.
Del resto, se cosí non fosse, nessuno leggerebbe romanzi o andrebbe al cinema.
Concordo anch'io sul fatto che un «desiderio ignaro» o una «speranza ignara» non differiscono affatto da un desiderio o una speranza «autentici». Quando, da ragazzo, seguivo il mio programma televisivo preferito, i «Giochi senza frontiere», mi emozionavo e facevo il tifo in modo autentico, speranzoso della vittoria della squadra italiana, incurante del fatto che, in realtà, la trasmissione era registrata e il vincitore era già stato deciso.
Del resto, se cosí non fosse, nessuno leggerebbe romanzi o andrebbe al cinema.
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Re: Aggettivo per esprimere auspicio per esito favorevole di un fatto già accaduto
Fuori tema
Oddio!... io ero ancora così ingenua da non pormi il problema: accadeva tutto lì, al momento.Millermann ha scritto: ↑ven, 03 mar 2023 12:10 Quando, da ragazzo, seguivo il mio programma televisivo preferito, i «Giochi senza frontiere», mi emozionavo e facevo il tifo in modo autentico, speranzoso della vittoria della squadra italiana, incurante del fatto che, in realtà, la trasmissione era registrata e il vincitore era già stato deciso.
C'è da dire, come attenuante, che abitando a Sanremo avevo verificato con mano come le gare in tivù fossero "in diretta" (quando i ciclisti passavano Capo Mele, si scendeva al rondò in attesa che arrivassero), quindi perché Giochi senza Frontiere non doveva essere lo stesso?
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