«Chi si arrende»
Moderatore: Cruscanti
«Chi si arrende»
Esiste una parola per chiamare una persona che si arrende? Arrendista?
Re: «Chi si arrende»
Se il fatto è già avvenuto si potrebbe dire banalmente gli arrési[si], se è in corso gli arrendèntisi?
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Re: «Chi si arrende»
Se invece tende ad arrendersi in generale, come attggiamento, arrendevole.
È un'azione puntiforme, istantanea: subito prima uno pensa di arrendersi (e già qui ho dei problemi... *arrendituro mi suona malissimo), un attimo dopo si è arreso. Mentre trovo difficile in effetti scovare un termine che designi la persona nell'attimo in cui compie l'azione, forse anche perché non riesco a immaginare una frase in cui mi occorra questo termine specifico. Boh...?
È un'azione puntiforme, istantanea: subito prima uno pensa di arrendersi (e già qui ho dei problemi... *arrendituro mi suona malissimo), un attimo dopo si è arreso. Mentre trovo difficile in effetti scovare un termine che designi la persona nell'attimo in cui compie l'azione, forse anche perché non riesco a immaginare una frase in cui mi occorra questo termine specifico. Boh...?

Re: «Chi si arrende»
Intendevo questo. Il participio presente di arrendere è arrendente. Un arrendente?
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Re: «Chi si arrende»
Ma si potrebbe avere, tanto per curiosità, una frase in cui si parla di una persona che si arrende e si cerca la sostituzione con una sola parola (tanto per cambiare) per designarla e, se per caso esiste, anche il contesto? Così almeno ci si può aggrappare a esempi concreti invece di sparare suggerimenti al buio.
Re: «Chi si arrende»
Se persino per il participio presente del ben più comune rendere troverà davvero poche occorrenze in giro per la Rete, come questa:
(fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/to ... 'Italiano)) figuriamoci per arrendere!In sintesi, e relativamente alla lingua della Liberata, i capi di imputazione mossi dai cruscanti costituiscono pure i motivi del fascino e della novità del poema tassiano. Li riassunse Orazio Lombardelli nel Discorso intorno ai contrasti che si fanno sopra la Gerusalemme liberata (1586; cfr. Marazzini 1993: 121), dove si legge che il poema appare «oscuro oltr’a modo» per il suo «stil laconico, distorto, sforzato, inusitato e aspro, onde non può esser’inteso dall’universale», e che i suoi versi sono «aspri», e la «favella troppo culta» è una «mistura di voci e guise latine, pedantesche, straniere, lombarde, nuove composte, impropie, appiastricciate e rendenti i suoni da far ridere».
Però certamente se volesse dire di una sequenza bellica con accerchiati e accerchiatori: "Arrendetevi! Agli arrendentisi sarà risparmiata la vita" lo potrebbe fare, ma a che pro risultare pedanti? "A chi si arrende".
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Re: «Chi si arrende»
Al pro di non far scheletrizzare la lingua, per rispondere a Canape. La questione è comunque spinosa, per non dire contraddittoria, come ha fatto notare Domna Charola. Insieme ad arrendente, i due collegamenti avvedono anche arrenduto, cugino anticato di «arreso/reso». Solo l'ultima opera apposta «arrenditore/arrenditrice», in una apparente contrapposizione tra atto secuturo («arrendimento») e già accaduto («resa»).
Re: «Chi si arrende»
Ha chiesto quale fosse il participio presente: quelli da lei proposti non sono participi presenti:ElCruscaio ha scritto: sab, 25 mar 2023 18:06Al pro di non far scheletrizzare la lingua, per rispondere a Canape.
Intendevo questo. Il participio presente di arrendere è arrendente. Un arrendente?
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