«Rallegrarsi che» o «perché»?

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patrizio
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«Rallegrarsi che» o «perché»?

Intervento di patrizio »

  1. La costruzione corretta è "Mi rallegro che (o del fatto che) tu oggi sia qui" oppure è ammessa anche la costruzione con una causale? "Mi rallegro perché tu oggi sei qua".
  2. Anche i verbi dispiacersi e rammaricarsi reggono il doppio costrutto (che/perché)? Grazie a chi chiarirà il dubbio.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Rallegrarsi che» o «perché»?

Intervento di Infarinato »

Certo che è ammessa la costruzione con una causale (per tutt’i verbi citati), ma non si può parlare di «reggenza» vera e propria: sono dei verbi usati assolutamente seguíti da una causale. ;)
patrizio
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Re: «Rallegrarsi che» o «perché»?

Intervento di patrizio »

Grazie. Una grammatica di L. Serianni annovera tra i verbi che introducono le proposizioni oggettive "rallegrarsi". Si tratta di una svista? Grazie di nuovo.
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Rallegrarsi che» o «perché»?

Intervento di Infarinato »

Nessuna svista. Rilegga bene cos’ho scritto: «è ammessa la costruzione con una causale…, ma non si può parlare di ‹reggenza› vera e propria». ;)
patrizio
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Re: «Rallegrarsi che» o «perché»?

Intervento di patrizio »

Grazie Infarinato, quindi per concludere:
"Mi rallegro che tu oggi sia qui": indistintamente proposizione causale o oggettiva

"Mi rallegro del fatto che tu oggi sia qui": proposizione dichiarativa.
Corretto?
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