SamueleBozzato ha scritto: sab, 01 lug 2023 17:35
La ragione sarà che nonostante la rimozione della frutta dal dolce, noi italiani (per abitudine), abbiamo tenuto così il nome indipendentemente dalla modifica.
@domna charola
Ma non è detto nemmeno questo, secondo me... qualcuno più sopra dice che anche in inghilterra le prugne sarebbero scomparse, quindi si chiama così per abitudine. Allora mi chiedo: lo abbiamo anche noi mantenuto per abitudine nostra, oppure perché quel dolce senza frutta in Inghilterra si chiamava ancora così e per scimmiottamento ci siamo adeguati?
Qui siamo a discutere
de umbra asini, me ne rendo conto, ma il bello è proprio questo...
Mia nonna, in un'epoca al di sopra di ogni sospetto - i termini inglesi non erano "alla moda" e quindi infestanti - distingueva il panfrutto dal
plum-cake che era senza niente dentro.
Artusi pubblica la ricetta - n. 673 - con candito e tre tipi diversi di uvetta, subito dopo quella di un "
plum-pudding" e nota che "È un dolce della stessa famiglia del precedente, mentitore anch’egli del nome suo."
Quindi, a cavallo dei due secoli, le prugne si erano già perse per strada.
C'è anche da dire però che il
plum-cake dell'Artusi - e quello senza nulla di mia nonna - è un dolce completamente diverso dal panfrutto secondo le tradizioni locali. Come suggerisce il nome, infatti, ques'ultimo è un livitato con lievito biologico, un dolce povero e rustico che nasce dall'arricchimento con frutta secca di un normale prodotto della panificazione.
Con
plum-cake invece si tende a identificare primariamente un dolce non lievitato - o con aggiunta di lievito chimico, ma è un po' un barare quando sai che non sai lavorare l'impasto sino a renderlo leggero - basato sullalavorazione di burro, uova e zucchero a cui viene aggiunta la farina. Il processo è completamente diverso - e la presenza di un lievito chimico non cambia la zuppa - e il prodotto è completamente diverso.
Quindi, a rigore, l'equivalenza che molti dizionari danno -
plum-cake = panfrutto - non è nemmeno corretta.
Insomma, è una questione complessa, che va dipanata anche alla luce della storia della cucina, nonché della frequentazione attiva di tale ambiente.