Fuori tema
Lorenzo Federici ha scritto: mar, 22 ago 2023 19:361. Perché è stato necessario mantenere a tutti i costi il suono /s/ di
parasito?
Come riporta il
DOP «per assicurare meglio la pn. sorda della sibilante, poco riconoscibile a prima vista
come iniziale d’un 2° componente della parola» (sottolineatura mia). In altre parole, per render chiara la composizione.
Lorenzo Federici ha scritto: mar, 22 ago 2023 19:363. Perché è necessario mantenere la /s/ di
cis-? Oltre al fatto che il termine già viene usato nello scritto unito e oltre al fatto che
cisalpino ha già /z/, anche se diventa /non izɛ̍tero/ per un settentrionale non ci sono comunque incomprensioni. Ha senso scrivere
cis-etero per sottolineare l'origine, ma la pronuncia sarebbe comunque /ʧizɛ̍tero/.
Cis (/ˈʧis/) si usa anche come sostantivo, in opposizione a
trans (si sgugoli, ad esempio, «i cis» con qualche altra parola chiave di contesto, es. «transessuali»): con ogni probabilità dunque
cis verrà pronunciato con /s/ anche in questo pseudocomposto neoclassico.
E dico «pseudo» sia perché
etero- è un prefissoide e non un suffissoide, quindi non può rappresentare la testa del composto —e noto qui che il composto completo,
ciseterosessuale, stando al significato dei singoli elementi, non avrebbe alcun senso— sia perché il termine ricorre in discussioni sull’identità di genere, non tanto sugli orientamenti sessuali, sicché
cis-etero è un «cis» che (per giunta) è «etero», piuttosto che un etero che s’identifica nel proprio sesso. (Insomma, questi nuovi termini sono morfologicamente dei mostriciattoli che cozzano contro la formazione di composti neoclassici secondo la norma).
Proprio per queste ragioni l’analogia con
cisalpino regge poco: in questo caso
cis- è davvero un prefisso e mantiene il significato locativo originario; nell’accezione nata nell’ambito degli studi di genere, invece,
cis- è un elemento che ha assunto un
significato secondario, metaforico, e inoltre può essere sostantivato come abbreviazione di
cisgenere o
cissessuale.