DOP:kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione, e largamente affermatesi poi nello stato di Israele; in senso più concr., il terreno stesso su cui ciascuna comunità è stanziata, e l’insieme dei beni, degli edifici e delle strutture che ne fanno parte. Il plur. ebr. qibbūṣīm è talora adattato in kibbuzìm (o kibbutzìm), ma più spesso in ital. il termine è usato come invar.: i kibbuz.
Qualche secolo fa per noi probabilmente sarebbe diventato spontaneamente chibbuzzo; oggi Google me ne trova solo un'attestazione in un fòro:kibbuz [kibbùz] s. m.; inv. — ebr. qibbūṣ [kibùz]; pl. qibbūṣīm [kibuzìm]
Poi ti pare che il contadino con 3 metri quadrati di terra deve perire alle coop 2.0 perché non vuole vivere in un chibbuzzo?