«Ne valeva quattro»

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Neve
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«Ne valeva quattro»

Intervento di Neve »

Buongiorno, riporto il titolo di un articolo comparso sul sito di una rivista di arte:
Francia, venduta una maschera africana per 150 euro. Ne valeva 4 milioni.
Qualcosa non mi torna, in quel ne: se fosse stato omesso, il titolo Valeva 4 milioni sarebbe apparso monco (milioni di cosa?); mentre il titolo Valeva 4 milioni di euro, sarebbe apparso ridondante. Forse ci sarebbe stato bene un rafforzativo come Ne valeva 4, di milioni di euro, ma anche questa forma non mi convince.
Che ne pensate?
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Millermann
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Millermann »

A me, in verità, il titolo non m'infastidisce piú di tanto. È proprio a questo che serve il ne: a evitare ripetizioni. ;)

Piú in dettaglio: il semplice Valeva 4 milioni, per me, andava bene ugualmente, anzi sarebbe stato piú agile: dal contesto, è chiaro che si parla di euro.

Valeva 4 milioni di euro sarebbe stato inutilmente ripetitivo, e si sa quanto i giornalisti italiani aborriscano le ripetizioni! :P

La dislocazione a destra suggerita (Ne valeva 4, di milioni di euro) per me non va bene, perché nella frase precedente non si parla di milioni di euro, ma di semplici euro. Perciò, volendo, avrebbe potuto "dislocare" soltanto di euro, preferibilmente a sinistra, e scrivere: Di euro, ne valeva quattro milioni:)
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Infarinato »

Valeva 4 milioni poteva andare (sottinteso di euro). Ne valeva 4, invece, no, a meno che non s’intendesse di euro (senza milioni, cioè). E non va nemmeno bene (o, quantomeno, è marginale) Ne valeva 4 milioni, perché la prima frase non contiene di, che è richiesto da milioni. Pienamente legittime, invece, le seguenti soluzioni:
  1. Francia, venduta una maschera africana per 150 euro. Ne valeva 155.
  2. Francia, venduta una maschera africana per 150 euro. Ne valeva 20.000.
  3. Francia, venduta una maschera africana per 150 milioni di euro. Ne valeva 4.
Accettabile, ma sempre abbastanza marginale è invece la seguente, in cui entrambi i numerali richiedono di, ma si ha un cambio di ordine di grandezza:
  1. Francia, venduta una maschera africana per 150 milioni di euro. Ne valeva 4 miliardi.
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Millermann
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Millermann »

Infarinato ha scritto: gio, 21 dic 2023 15:49E non va nemmeno bene (o, quantomeno, è marginale) Ne valeva 4 milioni, perché la prima frase non contiene di, che è richiesto da milioni.
D'accordo, caro Infarinato, ma a questo proposito avrei ancora un dubbio: il di, richiesto da milioni, non è contenuto implicitamente nella particella ne (= di ciò/di essi)? :?

Voglio dire che "svolgendo" «ne valeva 4 milioni» non ottengo, letteralmente, *«valeva 4 milioni euro», sibbene «valeva 4 milioni di essi (sottinteso: euro)». E cosí, anche «ne valeva cento» non dovrebbe significare, a rigore, «valeva cento euro», ma piuttosto «valeva cento di essi». È giusto?

Inoltre, se la presenza "coerente" del di è fondamentale per la grammaticalità, allora dev'essere marginale anche la dislocazione Di euro, ne valeva quattro milioni, e ciò è facilmente intuibile dal confronto col grammaticalmente incontestabile Di euro, ne valeva cento. Che ne pensa? :P
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Infarinato
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Infarinato »

Chiedo scusa, caro Millermann. Ho scritto il mio intervento di fretta: rileggendolo, mi sono súbito accorto di non essere stato molto chiaro e l’ho in parte modificato, ma mi rendo conto che rimangono dei punti ancora un po’ oscuri… :?

In effetti, la presenza del di non è decisiva. Ciò che volevo (e avrei dovuto) dire è che esso è il segnale di un sintagma [piú] complesso (milioni di euro), che rimpiazza il sintagma [ora incassato] ([di] euro) come antecedente del ne.

Quindi, «fu venduta per 150 euro: ne valeva 200 (= valeva 200 di essi [= di euro], cioè 200 euro)», ma «fu venduta per 150 milioni di euro: ne valeva 200 (= valeva 200 di essi [= di milioni euro], cioè 200 milioni di euro)».

Devo quindi rettificare: ciò che [assai marginalmente] stona nella frase originaria (che qui semplifico in «fu venduta per 150 euro: ne valeva 4 milioni») è la differenza di ordine di grandezza segnalata (lege: quando segnalata) dall’assenza/presenza del di nel sintagma esteso. Esplicitando:
  1. Fu venduta per 150 _ euro: ne valeva 200 (= valeva 200 _ euro). ✔️
  2. Fu venduta per 150 milioni di euro: ne valeva 200 (= valeva 200 milioni di euro). ✔️
  3. Fu venduta per 150 _ euro: ne valeva 4 milioni (= valeva 4 milioni di euro). ❌
La frase 4 del mio intervento precedente, poi, stona per un altro (ma simile) motivo: perché si è naturalmente portati a credere che il ne si riferisca a milioni di euro, mentre si è costretti a costatare che nelle intenzioni dello scrivente (o del locutore) l’antecedente è il solo euro.
Neve
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Neve »

Ringrazio Millermann e Infarinato per i loro interventi. Alla fine, mi pare di poter concludere così come ho incominciato questo filone, ossia:
  1. Il titolo è insoddisfacente;
  2. Qualsiasi titolo alternativo non è convincente.
Il bello di una lingua non ingessata è anche questo!
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Millermann
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Millermann »

La ringrazio, Infarinato: la sua risposta mi rassicura, perché se non ho frainteso le sue indicazioni, si è passati dal considerare «marginale» la costruzione della frase al trovare che essa «stoni [assai marginalmente]», e c'è ovviamente una certa differenza.
Ma vorrei, se possibile, esplicitare le mie residue perplessità, e ciò che ne ho dedotto.
Infarinato ha scritto: dom, 24 dic 2023 21:00 [C]iò che [assai marginalmente] stona nella frase originaria (che qui semplifico in «fu venduta per 150 euro: ne valeva 4 milioni») è la differenza di ordine di grandezza segnalata (lege: quando segnalata) dall’assenza/presenza del di nel sintagma esteso. Esplicitando:
  1. Fu venduta per 150 _ euro: ne valeva 200 (= valeva 200 _ euro). ✔️
  2. Fu venduta per 150 milioni di euro: ne valeva 200 (= valeva 200 milioni di euro). ✔️
  3. Fu venduta per 150 _ euro: ne valeva 4 milioni (= valeva 4 milioni di euro). ❌
Ecco, per me l'inaccettabilità dell'ultima frase (che corrisponde a quella originale) è davvero assai marginale, e tra un po' dirò il perché. :)
Infarinato ha scritto: dom, 24 dic 2023 21:00 La frase 4 del mio intervento precedente, poi, stona per un altro (ma simile) motivo: perché si è naturalmente portati a credere che il ne si riferisca a milioni di euro, mentre si è costretti a costatare che nelle intenzioni dello scrivente (o del locutore) l’antecedente è il solo euro.
Perfetto, questo mi è chiaro. Si tratta di una stonatura dovuta all'abitudine (che diventa una tendenza "attesa") d'associare il ne a un antecedente che sia il sintagma piú complesso possibile.

Ora vorrei fare un mio esempio, piú semplice e meno pieno di numeri, perché questi potrebbero spingere a cercare di analizzare la lingua come se fosse matematica, e ciò non va bene. Non si parlerà, dunque, di ordini di grandezza, ma di... confezioni, che costituiranno il sintagma complesso che contiene il di;)

Consideriamo, dunque, le seguenti frasi:
  1. Volevo 6 caramelle; me ne hanno date 4 (4 caramelle, ovviamente).
  2. Volevo 6 scatole di caramelle; me ne hanno date 4 (4 scatole; l'interpretazione "4 caramelle" risulta impossibile, perché si tende ad associare il ne all'antecedente piú complesso, che è il sintagma "scatole di caramelle").
  3. Volevo 6 scatole di caramelle; me ne hanno date 4 buste (qui si presenta la stonatura della sua frase 4: chi ascolta tende ad associare il ne all'antecedente piú complesso, "scatole di caramelle", ma subito dopo si rende conto che chi parla intendeva riferirsi a "caramelle").
  4. Volevo 6 caramelle; me ne hanno date 4 scatole (ma qui, come giustifichiamo la stonatura? Per me, è perfettamente accettabile: l'antecedente è per forza "caramelle", e non c'è possibile fraintendimento tra chi parla e chi ascolta). :?
Questa frase è proprio quella che corrisponde all'originale e a quella che lei ha marcato con ❌. Dunque, mi sono chiesto il motivo della sua percezione, ed ecco ciò che ho pensato.

La stonatura (percepita nelle frasi C e D) è forse dovuta al fatto che chi ascolta non si aspetta un'ulteriore specificazione dopo il quantificatore 4? Ma la lingua non è matematica: in una frase il "dato nuovo" non può essere previsto, appunto perché altrimenti non sarebbe piú nuovo!

Capisco che l'uso del ne serve proprio a far sí che il dato nuovo sia parzialmente già noto; in una frase come: «Volevo 6 caramelle; mi hanno dato 4...»,
il dato nuovo è totalmente impossibile da indovinare: potrebbero essere cioccolatini, calci nel sedere, un voto a scuola... :P
Invece ascoltando «me ne hanno dato 4» il cervello ritiene già completa la comunicazione, e una sua eventuale continuazione lo destabilizza, da cui la stonatura.

Ciò non toglie che, sempre secondo il mio modestissimo parere, le frasi «Volevo 6 caramelle; me ne hanno date 4 scatole» e, simmetricamente, «Mi hanno dato 4 caramelle; ne volevo 6 scatole» non si possano considerare scorrette, e neppure marginali. Sbaglio qualcosa? È proprio ciò che vorrei riuscire a scoprire. :)
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Infarinato »

Sí, sono quasi totalmente d’accordo con la sua analisi, caro Millermann, ma non completamente. :P

Innanzitutto, chiariamo: la «stonatura» di cui si parla (fra l’altro neanche avvertita da tutt’i parlanti) non è di natura sintattica né semantica (aspetti che insieme a quello morfologico determinano la grammaticalità di una frase), sibbene, diremo, pragmatica.

Tuttavia, non ho parlato di ordini di grandezza per caso. Avrei forse dovuto parlare piú specificamente di «classi di ordini di grandezza»:
  1. Unità, decine, centinaia, migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia;
  2. Milioni, decine di milioni, centinaia di milioni;
  3. Miliardi, decine di miliardi, centinaia di miliardi;
  4. Etc.
Le sue caramelle equivalgono agli euro di cui sopra, ma le sue buste e le sue scatole di caramelle non sono del tutto equivalenti alle unità, ai milioni o ai miliardi di cui si parla. Se è vero che entrambe le categorie fungono da antecedenti per il ne (sono le «classi di cose» cui si riferisce il ne), i numerali sono essi stessi quantificatori (oltre che «classi» di euro). Quindi, non solo la sua D stona meno della mia 3 (anzi, direi che non istona punto), ma anche la sua C stona assai meno della mia 4: certo, buste è (forse) inatteso nel contesto dato (ma magari neanche: dipende da quanto si è detto in precedenza), ma non cambia la classe di ordini di grandezza, solo il tipo di contenitore. ;)
Avatara utente
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Re: «Ne valeva quattro»

Intervento di Millermann »

Grazie ancora, caro Infarinato. Sí, ovviamente si tratta d'una stonatura legata all'aspetto pragmatico, e come tale non avvertibile se non in pochi, particolari casi (l'uso, comunissimo, del ne coinvolge raramente le «classi di ordini di grandezza»! ;)).

Al nostro Neve vorrei dire che, pur non essendo il titolo in discussione un capolavoro di scorrevolezza, secondo me l'autore dell'articolo non ha [quasi] nulla da rimproverarsi, giacché non ha commesso errori veri e propri e l'obiettivo della comunicazione è stato raggiunto. :)
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