«Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

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G. M.
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«Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di G. M. »

Sulla confezione d'un articolo commerciale decorata con elementi del mito classico ho letto questa frase (l'ho fotografata, la riporto esattamente) che vuole citare il richiamo allettante delle sirene omeriche:

Ferma la nave, ascolta la nostra voce. Nessuno è mai passato di qui senza ascoltare il nostro canto dolcissimo, ed è poi ritornato più lieto e più saggio.

La frase mi è sembrata bizzarra e sgrammaticata, perché vi leggevo il contrario di ciò che s'intendeva dire. Il messaggio inteso è:
  • Nessuno è mai passato:
    • senza ascoltare il nostro canto;
    • (avendo ascoltato) senza ritornare più lieto e più saggio.
E io invece vi leggo:
  • Nessuno è mai passato senza ascoltare il nostro canto;
  • nessuno è poi ritornato più lieto e più saggio.
La cosa mi lasciava perplesso perché l'oggetto voleva avere un che di elegante e curato, e un errore vistoso in un contesto simile mi sembrava strano. Dunque ho cercato in Rete e ho visto che la frase è riportata più o meno così, con variazioni solo lievi, in parecchi siti:

Ferma la nave, ascolta la nostra voce. Nessuno è mai passato di qui con la sua nave senza ascoltare il nostro canto dolcissimo: ed è poi ritornato più lieto e più saggio.

Avvicinati dunque, glorioso Odisseo, grande vanto dei Danai, ferma la nave, ascolta la nostra voce. Nessuno mai è passato di qui con la sua nave nera senza ascoltare il nostro canto dolcissimo: ed è poi ritornato più lieto e più saggio.


Per cui mi è venuto il dubbio che la frase venga da una qualche traduzione famosa* e faccia uso d'una sintassi rara, strana o magari anticheggiante ma non scorretta, o forse non percepita come scorretta in modo evidente com'è parso a me. A voi che effetto fa?

[*Un'ulteriore gugolata per una possibile fonte non m'illumina: la frase è sempre riportata con l'Odissea come fonte, ma non ho visto indicazioni sulla traduzione.]
Neve
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di Neve »

Anche a me pare scorretta; la percepirei invece corretta con una doppia (anzi, quadrupla, considerando il nessuno e il mai iniziale) negazione:

Nessuno è mai passato di qui con la sua nave senza ascoltare il nostro canto dolcissimo, che non sia poi ritornato più lieto e più saggio.
domna charola
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di domna charola »

C'è da dire però che la frase riportata sulla confezione e quella della traduzione "ufficiale" sono diverse tra loro, secondo me.
Se leggo quella riportata come passo dell'Odissea, i due punti in effetti separano i concetti in discussione: "nessuno è passato senza ascoltare: e infatti / quindi / perciò (ascoltando / dopo aver ascoltato) è tornato più lieto".
Sulla confezione invece compare una virgola che suggerisce che i due concetti siano dello stesso tipo: Nessuno è passato senza ascoltare, nessuno è tornato più saggio.
Secondo me è la riprova che per copiare occorre fare attenzione anche ai segnetti microscopici che stanno fra le parole, e che molto spesso hanno più peso di quello che immaginiamo...
Avatara utente
G. M.
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di G. M. »

La cosa non mi sembra molto diversa con i due punti: se non isgrammaticata, la frase mi pare ambigua o poco chiara, e comunque mi trasmette una sensazione di stranezza, non mi "suona bene". Se infatti cerco di esplicitare il soggetto dopo i due punti, sintatticamente questo mi sembra essere ancora «nessuno», e il senso torna a invertirsi. Non iscriverei spontaneamente una frase così.
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Infarinato
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di Infarinato »

Sarà forse il caso di affidarsi alla traduzione storica (e assai libera) d’Ippolito Pindemonte:
Ferma la nave; e il nostro canto ascolta.
Nessun passò di qua su negro legno,
Che non udisse pria questa che noi
Dalle labbra mandiam, voce soave;
Voce, che innonda di diletto il core,
E di molto saver la mente abbella.
…O, forse meglio, a quella piú recente (e quasi letterale) di Vincenzo Di Benedetto & Pierangelo Fabrini:
[A]rresta la nave perché tu possa udire la nostra voce.
Ancora nessuno è passato di qui con una nera nave
senza aver ascoltato dalle nostre bocche la voce melodiosa:
e quando poi va via, diletto ha fruito e conosce piú cose.
(Ho anche quella di Rosa Calzecchi Onesti, ma non sottomano, ahimè. :roll:)

L’originale è (Odissea, XII, 185–88):
νῆα κατάστησον, ἵνα νωιτέρην ὄπ᾽ ἀκούσῃς.
οὐ γάρ πώ τις τῇδε παρήλασε νηὶ μελαίνῃ,
πρίν γ᾽ ἡμέων μελίγηρυν ἀπὸ στομάτων ὄπ᾽ ἀκοῦσαι,
ἀλλ᾽ ὅ γε τερψάμενος νεῖται καὶ πλείονα εἰδώς.
Di cui propongo anche la mia traduzione (schifosamente letterale [e, in quanto tale, improponibile], ma solo per far capire a tutti):
Ferma la nave affinché [tu] ascolti la voce di noi due.
Non infatti ancora alcuno di qui passò s’una nave nera,
prima appunto d’aver ascoltato dalle nostre bocche la voce melodiosa,
ma egli appunto va [via] dilettato e sapendo piú cose.
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di G. M. »

Grazie, Infarinato. Non conoscendo il greco, devo chiederle di spiegare più precisamente. La sintassi dell'originale è "normale" o in qualche modo "anomala"? Se è anomala, può aver senso renderla in qualche modo nella traduzione in modo similmente anomalo. Se invece non è strana, se è sintatticamente normale in greco, allora la resa dovrebbe essere similmente "normale" in italiano. Lei che parere dà della frase in esame, sia come traduzione, sia a prescindere da questa? La trova corretta, strana ma accettabile, sbagliata?

La traduzione di Di Benedetto e Fabrini è sintatticamente analoga, eppure mi sembra funzionare meglio, non mi suona istintivamente male. Non capisco bene perché. Forse perché l'aggiunta di «e quando poi va via», aumentando la distanza fra gli elementi, fa sì che la sequenza sia più sciolta e meno serrata, e mentalmente il soggetto si trasformi più facilmente e meno bruscamente da 'nessuno' a 'questo qualcuno'...
Avatara utente
Infarinato
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Re: «Nessuno è mai passato senza ascoltare… ed è poi tornato»

Intervento di Infarinato »

G. M. ha scritto: gio, 28 dic 2023 23:13 La sintassi dell'originale è "normale" o in qualche modo "anomala"?
Ovviamente, non faccio il grecista di professione né sono un traduttore professionista dal greco antico all’italiano. Per quel che ne so, la sintassi originale è normalissima in rapporto non solo al linguaggio poetico (epico) e alla lingua omerica, ma anche, piú in generale, al greco antico ampiamente inteso.

L’unica cosa che mi sento di aggiungere è che non si può mettere in bocca a Omero ciò che non ha detto. Da[ll’originale e da] tutte le traduzioni fin qui proposte, infatti, appare chiaro che l’ultimo verso non fa parte del periodo precedente. Quindi, anche se saremmo (forse) tentati di rendere gli ultimi tre versi con (mi attengo a una versione pseudo‑Di Benedetto & Fabrini)
Ancora nessuno è passato di qui con una nera nave senza aver ascoltato dalle nostre bocche la voce melodiosa e (avendola ascoltata) senza aver fruito diletto e appreso piú cose[,]
Omero in realtà dice (uso il punto fermo per evitare ogni ambiguità):
Ancora nessuno è passato di qui con una nera nave senza aver ascoltato dalle nostre bocche la voce melodiosa. Anzi, [chi passa di qui normalmente] va via avendo fruito diletto e conoscendo piú cose
(ho aggiunto normalmente perché quel νεῖται è un presente indicativo che indica un’azione abituale, appetto a παρήλασε, che è un aoristo indicativo [= passato remoto puntuale], da cui dipende l’altro aoristo [puntuale, ma non storico] ἀκοῦσαι).

In un certo senso, la traduzione assai libera del Pindemonte coglie maggiormente nel segno facendo, di diletto e conoscenza, delle conseguenze universali del canto delle sirene…
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