Nomi delle lettere esotiche
Moderatore: Cruscanti
Re: [FT] Attestazioni e norma linguistica
Fuori tema
Se sono fuori argomento chiedo venia, ma approfitto della discussione su giota per domandarvi, da semplice collezionista di libri antichi, quando un termine debba essere considerato "attestazione", intesa come variante grafica di forma più consueta; e quando -e in che maniera- cominci a diventare "strafalcione". Se il criterio prevalente è la lontananza temporale, allora basterà attendere un congruo numero di anni (o secoli?) perché quelli che ora consideriamo errori divengano attestazioni.
Re: Nomi delle lettere esotiche
Sì, ma è normale che una lettera rappresenti suoni diversi fra una lingua e l'altra, o anche all'interno della stessa (casa /ka̍sa/ non inizia forse con una ci /ʧi*/?Millermann ha scritto: mer, 22 nov 2023 15:52 Se poi il nome deve «suonare bene» sia in una parola italiana in cui si pronuncia /j/, sia in un forestierismo in cui suona come /d͡ʒ/, la cosa mi sembra quasi impossibile.


Posso capire, piuttosto, che iota piaccia più di giota perché così il nome della lettera contiene il fonema stesso ch'essa rappresenta (in italiano), il che rende il tutto più intuitivo.
Fuori tema
Mi pare che in linguistica con attestazione s'intenda semplicemente che la parola è scritta e visibile in un qualche testo, a prescindere da qualunque giudizio sulla correttezza. Perlomeno, io normalmente ho usato la parola con questo senso negli ultimi anni.Neve ha scritto: mer, 22 nov 2023 16:17 Se sono fuori argomento chiedo venia, ma approfitto della discussione su giota per domandarvi, da semplice collezionista di libri antichi, quando un termine debba essere considerato "attestazione", intesa come variante grafica di forma più consueta; e quando -e in che maniera- cominci a diventare "strafalcione". [...]

Ultima modifica di G. M. in data ven, 24 nov 2023 13:32, modificato 1 volta in totale.
Re: [FT] Attestazioni e norma linguistica
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La ringrazio della risposta; resta il fatto che in molte discussioni in cui gli utenti segnalano attestazioni da valutare per un loro eventuale utilizzo futuro, molte di esse a me appaiano come la conseguenza di errori di ortografia o di altro genere.
Re: [FT] Attestazioni e norma linguistica
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Le cose buone possono nascere persino dagli errori. 
Naturalmente, se le sembra che gli utenti facciano errori d'interpretazione (ovvero, riportare errori altrui senza avvedersi che sono errori), lo segnali liberamente nelle discussioni pertinenti.

Naturalmente, se le sembra che gli utenti facciano errori d'interpretazione (ovvero, riportare errori altrui senza avvedersi che sono errori), lo segnali liberamente nelle discussioni pertinenti.
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Re: [FT] Attestazioni e norma linguistica
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Infatti vanno valutate sempre molto attentamente. La norma linguistica si basa peraltro sull’uso cólto dell’epoca a cui risalgono gli scritti in esame (e, piú a ritroso si va nel tempo, piú difficile è rinvenire una norma condivisa o codificata). Ad esempio, perchè con l’accento grave e se pronome senz’accento in ogni contesto erano la «norma» ai tempi di Leopardi, ma non ai nostri.Neve ha scritto: mer, 22 nov 2023 18:51 La ringrazio della risposta; resta il fatto che in molte discussioni in cui gli utenti segnalano attestazioni da valutare per un loro eventuale utilizzo futuro, molte di esse a me appaiano come la conseguenza di errori di ortografia o di altro genere.
P.S. Meglio uso del burocratismo utilizzo.

Re: [FT] Attestazioni e norma linguistica
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La ringrazio sia della spiegazione, sia della puntualizzazione!
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Re: Nomi delle lettere esotiche
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Il passo in questione, nell’originale greco, è il seguente: «Ἀμὴν γὰρ λέγω ὑμῖν, ἕως ἂν παρέλθῃ ὁ οὐρανὸς καὶ ἡ γῆ, ἰῶτα ἓν ἢ μία κεραία οὐ μὴ παρέλθῃ ἀπὸ τοῦ νόμου ἕως ἂν πάντα γένηται». La Vulgata lo rende, letteralmente, con «iota unum aut unus apex». Penso sia chiaro che l’evangelista avesse in mente le lettere ebraiche, e infatti tanto apex quanto κεραία si riferiscono a «the point or apex of a Hebrew letter, put figuratively for the least particle, tittle».G. M. ha scritto: mer, 22 nov 2023 12:11Sì, in antico non c'erano le minuscole e il passo biblico faceva probabilmente riferimento allo ⟨י⟩ aramaico, ma non cambia il discorso a posteriori).
Re: Nomi delle lettere esotiche
Sulla Grammatica storica del D’Ovidio e del Meyer-Lübke si sostiene che il nome della J sia jé. 

- Lorenzo Federici
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Re: Nomi delle lettere esotiche
Dalle mie parti significa io. 

Re: Nomi delle lettere esotiche
Vedo ora che gei (con e aperta) è registrato nel DOP, ancorché coll'indicazione «rarissimo».Carnby ha scritto: mar, 26 set 2023 18:54 Tra i matematici e i fisici (e non solo tra loro, purtroppo) è invalso l’uso di chiamare géi la lettera J [...]
Ciò non cambia comunque il mio parere generale sulla questione.
- Lorenzo Federici
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Re: Nomi delle lettere esotiche
Probabilmente perché molto lo scrivono ancora jay, mi sembra che si riferisca all'ortografia rara, non al nome.
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Re: Nomi delle lettere esotiche
Anche secondo me è riferito all'ortografia. Più che jay lo scrivono J: il (molto diffuso) /ˈʤɛi/ viene appunto usato come pronuncia della lettera.Lorenzo Federici ha scritto: lun, 26 feb 2024 13:54 Probabilmente perché molto lo scrivono ancora jay, mi sembra che si riferisca all'ortografia rara, non al nome.
Re: Nomi delle lettere esotiche
Onestamente credo che molti non si siano neppure posti il problema: tutti (o quasi) dicono géi o gèi ma se poi devono scriverlo è capace che si inventano cose tipo *jei. Del resto ho visto cose tipo hacca, kappa, qu, ix, ypsilon.Lorenzo Federici ha scritto: lun, 26 feb 2024 13:54 Probabilmente perché molto lo scrivono ancora jay, mi sembra che si riferisca all'ortografia rara, non al nome.
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