«Accountability»

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Utente cancellato 676

Re: «Accountability»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Ligure ha scritto:posso dire di aver particolarmente apprezzato [...] tutti gli interventi mirati a semplificare e a rendere maggiormente evidente la resa italiana di "accountability" mediante la focalizzazione sul concetto di "responsabilità", tralasciando, ad es., concetti quali attendibilità o trasparenza
Eppure il concetto di trasparenza è uno dei concetti chiave, per questo rendicontabilità è un giusto compromesso: rendere conto, in modo trasparente, del proprio operato di delegati (limitandosi a considerare ruoli istituzionali di rappresentanza di terzi: parlamentari, consiglieri etc...). Obbligo di trasparenza che Lei stesso evidenzia, scrivendo subito dopo:
intravedendo correttamente una bella corrispondenza di fondo tra il significato del verbo "rispondere" e il sinonimo inglese di "accountable" rappresentato da "answerable", cioè colui che (ne) deve rispondere, che (ne) deve dar conto.
Non ravviso in accountability il concetto di attitudine in quanto, sostanzialmente, sarebbero gli altri o il ruolo stesso a indicare ciò di cui il funzionario sarebbe stato accountable e neppure quello specifico di rendicontazione. La persona davvero accountable deve "dar conto" di ciò che fa o ha fatto, non necessariamente in termini di rendiconti, mentre gli errori riscontrati possono essere "accountable" nel senso di "explainable", cioè spiegati da o "messi in conto" a - se si preferisce quest'ultima espressione rispetto a "imputati" a - una procedura di revisione non correttamente eseguita.
Se si è responsabili in un ruolo di delegati non si può che essere tenuti a rendicontare il proprio operato, altrimenti in cosa consisterebbe il proprio senso di responsabilità?

«Rendicontabilità» lo trova quindi meno adatto di «responsabilità»?
Ligure
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Re: «Accountability»

Intervento di Ligure »

Riporto di seguito alcuni miei commenti sull'argomento, che erano stati inseriti in un diverso filone, scusandomi coi lettori e gli amministratori del foro.

Dato che s'è trattato anche della voce Account, posso dire di aver particolarmente apprezzato tutti gli interventi mirati a semplificare e a rendere maggiormente evidente la resa italiana di "accountability" mediante la focalizzazione sul concetto di "responsabilità", tralasciando, ad es., concetti quali attendibilità o trasparenza ecc., intravedendo correttamente una bella corrispondenza di fondo tra il significato del verbo "rispondere" e il sinonimo inglese di "accountable" rappresentato da "answerable", cioè colui che (ne) deve rispondere, che (ne) deve dar conto. Se un anglofono definisce un funzionario "accountable" per un danno, ciò implica che egli ritiene che quel determinato funzionario sia il responsabile del danno subito e ne debba rispondere, rendere conto (in qualche maniera). L'accountability sembra, inoltre, prestarsi a descrivere l'attribuzione di un fatto per quanto priva dell'indicazione esplicita di un diretto responsabile e, allora, risulterebbe più adeguato il concetto rappresentato da "explainable" nel caso in cui si volesse comunicare, ad es., che la cattiva ortografia di un testo dipende dalla mancata revisione prima della diffusione, alla quale, pertanto, gli errori del testo andrebbero "imputati". Non ravviso in accountability il concetto di attitudine in quanto, sostanzialmente, sarebbero gli altri o il ruolo stesso a indicare ciò di cui il funzionario sarebbe stato accountable e neppure quello specifico di rendicontazione. La persona davvero accountable deve "dar conto" di ciò che fa o ha fatto, non necessariamente in termini di rendiconti, mentre gli errori riscontrati possono essere "accountable" nel senso di "explainable", cioè spiegati da o "messi in conto" - se si preferisce quest'ultima espressione rispetto a "imputati" - a una procedura di revisione non correttamente eseguita.

P.S.: in merito all'interessanti osservazioni ricevute posso osservare che la voce trasparenza lessicalmente non ha corrispondenza diretta con accountability e che, se si conviene sull'enorme vantaggio rappresentato dal poter concordare su un solo traducente in corrispondenza di una sola parola della lingua inglese, la mia opinione personale rimane a favore di "responsabilità" - in base alla quale si sarebbe definiti "answerable" nel contesto linguistico d'origine della voce inglese presa in esame -.

P.P.S.: ovviamente, non posso avere nulla in contrario relativamente ai rendiconti e alla rendicontazione, ma mi sembra che il termine accountability possieda, in origine, un dominio semantico assai più generale e ampio anche rispetto a quanto possa esservi di "materialità" in un rendiconto, che conserva un significato ben specifico, o anche soltanto nelle attività di rendicontazione. Le caratteristiche segnalate mediante le voci "accountable" o "answerable" indicano - in modo direttamente confrontabile coll'espressioni possedute dalla lingua italiana - il senso metaforico e ampio della "risposta" e del "conto da doversi rendere". Che vanno ben oltre il senso concreto d'una risposta vocale o d'una somma matematica da presentarsi a qualcuno, come sempre ha segnalato la nostra lingua: "Un giorno (ne) dovrà rispondere - non semplicemente dovrà rispondere -, (ne) dovrà dar conto ...". Che può implicare ben altro che proporre a chicchessia uno striminzito rendiconto materialmente inteso. In tutto ciò tra l'uso dell'inglese e quello dell'italiano - se si fa capo al concetto di "responsabilità" - non si ravvisa sostanziale differenza e la traduzione può, quindi, risultare molto ben "centrata".
Utente cancellato 676

Re: «Accountability»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Il malinteso è ritenere un rendiconto qualcosa si cartaceo o verbale in senso stretto.

Un parlamentare rende conto del suo operato dimostrando di avere a cuore quanto promesso nel programma elettorale (vincolo di mandato de facto, nonostante quanto previsto nella Costituzione, che personalmente aborro perché causa di tante incoerenze). Se nel proprio programma elettorale è prevista una legge a favore di X e quel parlamentare vota ostinatamente lungo tutta una legislatura una legge a favore di non X l'accountability di quel parlamentare è persa, a meno che in campagna elettorale non abbia detto espressamente di essere contrario a quel punto del programma del suo partito.

Per questo rendicontabilità o rendiragione mi sembrano le migliori alternative.
Ligure
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Re: «Accountability»

Intervento di Ligure »

De gustibus ... :wink:

Ho comunque apprezzato l'esempio (potenzialmente valido anche in negativo) del parlamentare in merito al concetto di accountability, probabilmente in quanto mi trovavo in un momento di "allergia alla politica", che, forse, non capita solo a me. :lol:

Relativamente al rendiconto, non si tratta d'un malinteso, ma d'un significato assolutamente appropriato e molto diffuso:

https://www.treccani.it/vocabolario/rendiconto

https://www.treccani.it/vocabolario/rendicontare

https://www.treccani.it/vocabolario/rendicontazione/

Comunque, le mie erano solo osservazioni e, per altro, il mio contributo sul tema s'era già - sostanzialmente - esaurito, anche se non sono il solo a ritenere superiore la traduzione di un vocabolo straniero non composto (a prescindere dall'antica preposizione iniziale di accountability, certamente non "avvertita" dall'anglofono medio - e non solo -) con una sola voce.

Trovo inadeguato un termine composto quale "rendiragione" in quanto la ricchezza lessicale dell'italiano deve consentire di poter impiegare - per indicare un concetto importante, se esso risulta sufficientemente chiaro - una sola parola "astratta". Come nel caso dell'italiano è (quasi) sempre avvenuto in letteratura, filosofia, politica ecc.. Anche per contrastare il convincimento di scontata superiorità ed eleganza del termine inglese.

Una parola che possa corrispondere al "messaggio implicito" di serietà (o seriosità, come mi verrebbe da scrivere) e (forse, solo presunta) raffinatezza lessicale di chi s'avvale del termine accountability.

E, mediante l'impiego di questo vocabolo, vuole inviarci - con profonda motivazione - un messaggio implicito sulle caratteristiche di raffinatezza e di adeguatezza delle proprie scelte linguistiche, cioè un messaggio implicito sulla propria personale superiorità. Anche in questo caso (in cui si tratta della ricerca e dell'uso di termini ritenuti particolarmente "prestigiosi"), evidentemente, l'opzione linguistica del singolo corrisponde a motivazioni extralinguistiche.

Per altro, non credo d'essere il solo - specialmente nell'attuale struttura della società - ad avvertire l'esigenza d'un termine ben più generale che possa anche allontanare l'accezione semantica da un'esemplificazione fondata su operazioni originariamente contabili. Cioè, comunque, azioni, non caratteristiche o qualità ...

Continuando a sentire molto lontano il ruolo di una persona che "deve dar conto" dal ruolo di una persona che deve "dare, consegnare un rendiconto". E, se si pensa che potrebbero sorgere malintesi, allora risulterebbe opportuno provare a evitarli.Tanto più che - senza più bisogno di formulare ulteriori esempi, per altro noti a tutti - attualmente i rendiconti sono tipicamente effettuati e consegnati da società specializzate esterne e non dalla, -e persona, -e che di quella gestione e di quei risultati "dovrà dar conto ...".

Oltre al fatto evidente che, assai spesso, s'è chiamati a "dover dar conto" non di risultati numericamente sintetizzabili, ma di decisioni personali, scelte politiche, gestione delle relazioni personali e aziendali. Tutti aspetti molto importanti (spesso contrassegnati anche da notevole complessità) e meglio descrivibili mediante il linguaggio metaforico collegato al "doverne rispondere", al "doverne dar conto" piuttosto che con riferimento a singoli risultati numerici oggigiorno sempre più affidati a professionisti e a società di consulenza esterne. In quanto la professionalità dovrebbe garantirne l'attendibilità e la terzietà l'imparzialità.

P.S.: Una persona affetta da una grave infezione polmonare "conta" - pur senza effettuare "conteggi" - sulla capacità e sulla responsabilità dei medici e degli operatori sanitari per salvare la propria vita.

Non gl'interessano eventuali rendiconti o resoconti relativi a come s'è svolto l'iter terapeutico. Vuole guarire. Sulle cose fondamentali s'è costretti a dover "far conto" anche dell'accountability di altri ...

Ma la focalizzazione riguarda un esito potenzialmente "dicotomico" e la patologia richiede qualità e competenze che - da parte dei sanitari - debbono essere estrinsecate da subito, ciò che davvero preme non è un'eventuale "rendicontabilità" ex post - che al paziente che sta davvero male può interessare relativamente - ...

Qualcuno davvero potrebbe pensare che - per descrivere la tragicità della situazione cui s'è fatto cenno - un individuo potrebbe parlare "dell'esigenza di poter far affidamento su medici dotati di grande professionalità e animati da un profondo senso di rendiragione (non tanto "a valle" quanto in ogni singolo atto dell'esercizio della propria professione)" ?

P.P.S.: Proviamo a ricercare gli "antonyms" di "accountable" su un lessico inglese. Oltre agli scontati "unaccountable" o "nonaccountable" ricorre, ovviamente, "irresponsible" ..., mentre "responsible" compare nell'elenco dei sinonimi ... :wink:

Altrettanto ovviamente, se per tradurre accountable o accountability ci si sente costretti a ricorrere a nuovi coni, altro non si farebbe che rafforzare la posizione di chi afferma che il ricorso all'inglese sarebbe dovuto al fatto che nessuna parola italiana esistente rende appieno il significato delle voci straniere citate. Il che, oggettivamente, non è vero.

Sull'argomento, ovviamente, non ho null'altro da esprimere.
Ultima modifica di Ligure in data mer, 22 dic 2021 16:27, modificato 1 volta in totale.
Utente cancellato 676

Re: «Accountability»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Ligure ha scritto: mer, 22 dic 2021 13:28Relativamente al rendiconto, non si tratta d'un malinteso, ma d'un significato assolutamente appropriato e molto diffuso
Sì, certamente quel lemma nasce per qualcosa di scritto od orale presentato da qualcuno, ma l’estensione semantica di «rendere ragione del proprio operato» mi sembra del tutto lineare e in linea con tanti altri vocaboli italiani che hanno avuto percorsi simili.
non sono il solo a ritenere superiore la traduzione di un vocabolo straniero non composto (a prescindere dall'antica preposizione iniziale di accountability, certamente non "avvertita" dall'anglofono medio - e non solo -) con una sola voce.
Perché sostiene che accountability non sia un vocabolo composto?
Trovo inadeguato un termine composto quale "rendiragione" in quanto la ricchezza lessicale dell'italiano deve consentire di poter impiegare - per indicare un concetto importante, se esso risulta sufficientemente chiaro - una sola parola "astratta". Come nel caso dell'italiano è (quasi) sempre avvenuto in letteratura, filosofia, politica ecc.. Anche per contrastare il convincimento di scontata superiorità ed eleganza del termine inglese.
Le alternative non composte fin qui proposte mi sembrano tutte meno calzanti di rendicontabilità e rendiragione, e personalmente non vedo uno svilimento dell’italiano nell’uso di parole macedonia, come cantautore.
Per altro, non credo d'essere il solo - specialmente nell'attuale struttura della società - ad avvertire l'esigenza d'un termine ben più generale che possa anche allontanare l'accezione semantica da un'esemplificazione fondata su operazioni originariamente contabili. Cioè, comunque, azioni, non caratteristiche o qualità...
Proprio per questo rendiragione è un neologismo che condivido: non ha alcunché di associato alla contabilità.
P.S.: Una persona affetta da una grave infezione polmonare "conta" - pur senza effettuare "conteggi" - sulla capacità e sulla responsabilità dei medici e degli operatori sanitari per salvare la propria vita.
Personalmente non userei mai accountability per riferirmi ad un medico, o ad un ingegnere in partita IVA, perché lo percepisco, come ho scritto, come qualcosa di associato ad un ruolo di delegato (pubblico o privato che sia: consigliere regionale, dirigente d’azienda etc...).
Ligure
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Iscritto in data: lun, 31 ago 2015 13:18

Re: «Accountability»

Intervento di Ligure »

Derogo - sia pure brevissimamente - al mio proposito di non scrivere più nulla sull'argomento (non avendo più null'altro di significativo da dire ed essendo anche interessato a leggere eventuali contributi di altri) a fronte della passione con cui lei ha affrontato la discussione e della cortesia personale con cui ha sempre saputo condurla.

Poi, nel contesto dei forestierismi nel mondo reale si vedrà. Se saranno rose, fioriranno ...

Formalmente risulta evidente, almeno ai latinisti, la composizione della voce accountability. Mi scuso se mi sono espresso in termini inadeguati, ma il significato di quanto ho scritto implica che essa non appartiene alla categoria di voci "composte" del tipo di "piegabaffi" ecc. ...

Meno ambite, come ho avuto modo d'argomentare, dagli "elegantoni" che s'avvalgono di termini sofisticati quale, ad es., accountability.

Nella traduzione, inoltre, d'un termine inglese va fatto riferimento all'uso effettivo e non alla sola percezione personale. In inglese si può dire, riferendosi al vicino, "I hold him accountable for the damage", anche se il mio vicino di casa non è un pubblico ufficiale e anche se, pur risultando tale, non ha commesso quel danno nell'esercizio delle sue funzioni, ma - semplicemente - come privato cittadino.

Come ho già scritto, se - per tradurre voci straniere - ci si sente costretti a ricorrere a nuovi coni, il rischio evidente consiste nel rafforzare la posizione di chi afferma che il ricorso all'inglese sarebbe dovuto al fatto che nessuna parola italiana esistente possa rendere appieno il significato delle voci straniere prese in esame. Il che, spesso, rappresenta una posizione di comodo e non risulta vero.

Ma qui ho davvero concluso e mi sento d'affermare che le posizioni reciproche risultano chiare e adeguatamente giustificate.

La ringrazio per le risposte e il contributo al filone.

La convergenza (assoluta) non c'è richiesta da imperativi morali né - fortunatamente - da parte di alcuno.
Utente cancellato 676

Re: «Accountability»

Intervento di Utente cancellato 676 »

Ligure ha scritto: mer, 22 dic 2021 17:47Nella traduzione, inoltre, d'un termine inglese va fatto riferimento all'uso effettivo e non alla sola percezione personale. In inglese si può dire, riferendosi al vicino, "I hold him accountable for the damage", anche se il mio vicino di casa non è un pubblico ufficiale e anche se, pur risultando tale, non ha commesso quel danno nell'esercizio delle sue funzioni, ma - semplicemente - come privato cittadino.
Senz’altro, ma tale percezione era suffragata da dati (per quanto parziali): prendendo ad esempio il Collins Dictionary, trovo esempi come
Public officials can finally be held accountable for their actions. [+ for]
The major service industries should be accountable to their customers.
E così anche in altri dizionari inglesi: mi sono pertanto fatto l’idea che venga usato principalmente per riferirsi a rapporti di forza/di delega ben definiti (istituzionali o contrattuali che siano), e che quindi non venga usato per riferirsi alla responsabilità del vicino che per goffaggine butta giù parte della propria palizzata con un tosaerba... Naturalmente se ha ragione Lei (e forse proprio perché ha ragione Lei), e quindi se viene usato in qualunque contesto, i primi due traducenti proposti dalla lista restano perfettamente validi (responsabilità e responsabilizzazione).
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Re: «Accountability»

Intervento di G.B. »

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Re: «Accountability»

Intervento di 12xu »

Il Battaglia attesta renditabile, che mi pare traduca pienamente accountable. *Renditabilità mi pare quindi un buon traducente.
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Re: «Accountability»

Intervento di Infarinato »

12xu ha scritto: sab, 16 mar 2024 19:14 Il Battaglia attesta renditabile, che mi pare traduca pienamente accountable.
In realtà, renditabile voleva dire «dipendente, sottoposto»…
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Re: «Accountability»

Intervento di 12xu »

Mi pare naturale che vi sia una sovrapposizione tra l'esser tenuto a render ragione del proprio operato e l'esser sottoposto a qualcuno, e che i due significati si siano equivocati.
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Re: «Accountability»

Intervento di Infarinato »

12xu ha scritto: dom, 17 mar 2024 19:43 Mi pare naturale che vi sia una sovrapposizione tra l'esser tenuto a render ragione del proprio operato e l'esser sottoposto a qualcuno, e che i due significati si equivocassero.
No no, ha frainteso. Non è che i due significati si sovrapponessero: quello che dice Lei proprio non c’era. Renditabile era colui che doveva rendere conto a qualcuno in quanto sottoposto (in inglese moderno si direbbe direct report, in quanto reports to l’immediato superiore). L’accountability è un’altra cosa, anzi è quasi l’opposto. Accountable (cioè «responsabile») per eccellenza è l’amministratore delegato di un’azienda, che deve essere tale nei confronti del consiglio di amministrazione, degli azionisti e anche dell’opinione pubblica, non in quanto ad essi sottoposto, ma in virtú del ruolo che ricopre per ragioni, appunto, di responsabilità, di trasparenza etc.
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Re: «Accountability»

Intervento di 12xu »

Comprendo la sua nota: in breve, accountable non è colui che deve render ragione, ma colui al quale si può chiedere ragione del proprio operato in virtù della sua autorità.

Ciononostante le due cose possono contingere, e spesso il suo utilizzo è ben più ampio.
L'esempio più celebre che posso citare è la Lettera ai Romani 3, 19:
The New International Version (NIV) Bible ha scritto: Now we know that whatever the law says, it says to those who are under the law, so that every mouth may be silenced and the whole world held accountable to God.
Sono numerosi anche gli esempi del suo uso negli articoli di cronaca nera: e in questi casi il traducente più ideoneo mi pare imputabile, che credo non sia mai stato citato a causa della sua aura ominosa; mentre accountable nelle nostre menti sprizza di ingenuity anglosassone :D

Quindi l'accountability non implica un rapporto di stretta subordinazione (e spesso non lo fa), ma implica sempre il dovere di rendere ragione a un'autorità esterna: sia un'altra persona, sia la pubblica opinione, sia un'istituzione di contrappeso.

La sola parola — in cui sono incorso — né burocratese né giuridica a esprimere questo dovere è renditabile, quindi *renditabilità. Noi, favoriti dal disuso di questa parola, possiamo anche fare a meno dell'accezione di "stretta subordinazione, dipendenza" e usare il solo significato di esser tenuto a render ragione aiutati dalla sua formazione. Personalmente sono per questa opzione, o per l'accettare il mal auspicio del traducente imputabilità. Tutto pur di evitare l'ennesimo ricorso a burocratismi che fanno il gioco di questo morbo.
✺✺✺
Interventi: 14
Iscritto in data: mar, 16 gen 2024 10:45

Re: «Accountability»

Intervento di ✺✺✺ »

12xu ha scritto: lun, 18 mar 2024 19:52accountable non è colui che deve render ragione, ma colui al quale si può chiedere ragione del proprio operato in virtù della sua autorità.

Ciononostante le due cose possono contingere, e spesso il suo utilizzo è ben più ampio.
L'esempio più celebre che posso citare è la Lettera ai Romani 3, 19:
The New International Version (NIV) Bible ha scritto: Now we know that whatever the law says, it says to those who are under the law, so that every mouth may be silenced and the whole world held accountable to God.
Il testo greco riporta ὑπόδικος, quello latino cattolico obnoxius, quello italiano, a seconda delle traduzioni, tra cattoliche e protestanti: colpevole (CEI, Tintori, La Parola è Vita, Riveduta e Nuova Riveduta), sottoposto al giudizio (Nuova Diodati, Riveduta e Riveduta 2020), soggetto al giudizio (Ricciotti), sottoposto al giudicio (Diodati), condannazione (Martini). Direi un tantino più forte di accountable...
Avatara utente
12xu
Interventi: 150
Iscritto in data: mar, 20 dic 2022 21:54

Re: «Accountability»

Intervento di 12xu »

Invero, accountable significa:
Oxford English Dictionary ha scritto: 1. Liable to be called to account, or to answer for responsibilities and conduct; answerable, responsible. Chiefly of persons. a. (to a person, for a thing).
Quindi ben traduce sottoposto al giudizio. A ben pensarci, rettifico quel che dissi nel precedente intervento: a me pare che responsible si traduca con imputabile, e che accountable si traduca con responsabile.
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