«Deepfake»

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Ferdinand Bardamu
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Re: «Deepfake»

Intervento di Ferdinand Bardamu »

G.B. ha scritto: mer, 27 mar 2024 14:51 Francamente, a me falso artificiale sembra piú chiaro di molte altre proposte (pure incluse nella lista, come ultrafalso).
A me sinceramente sembra meno chiaro. Un falso è per definizione un’imitazione o una copia «ottenuta con arte». D’altra parte, se esiste un falso artificiale, dovrebbe esistere un falso naturale…

Forse potrebbe essere meglio accostarlo a un aggettivo come automatico, perché il deepfake è un falso realizzato non da un essere umano ma da una macchina.
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12xu
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Re: «Deepfake»

Intervento di 12xu »

Ferdinand Bardamu ha scritto: mer, 27 mar 2024 15:59 A me sinceramente sembra meno chiaro. Un falso è per definizione un’imitazione o una copia «ottenuta con arte». D’altra parte, se esiste un falso artificiale, dovrebbe esistere un falso naturale…
Artificiale vuole essere un richiamo all'IA; così come in inglese deep all'interno di deepfake non sta come antonimo di shallow :lol:
Il senso è dunque di contrapporlo ai falsi classicamente detti, quelli creati dagli umani.
Fuori tema
Anche se noto ora che gli anglofoni si son portati avanti e parlano già da anni di cheapfake (o shallowfake) per indicare le immagini e i video creati dagli umani con i classici metodi di ritocco :roll:
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G.B.
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Re: «Deepfake»

Intervento di G.B. »

Ferdinand Bardamu ha scritto: mer, 27 mar 2024 15:59
G.B. ha scritto: mer, 27 mar 2024 14:51 Francamente, a me falso artificiale sembra piú chiaro di molte altre proposte (pure incluse nella lista, come ultrafalso).
Forse potrebbe essere meglio accostarlo a un aggettivo come automatico, perché il deepfake è un falso realizzato non da un essere umano ma da una macchina.
Però artificiale ha ormai acquisito l'accezione «tecnol[ogica]» e un neologismo come falso artificiale potrebbe ben inserirsi nella serie di intelligenza a., realtà a., rete neurale a., corpo a. (scelto a caso)...
G.B.
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Infarinato
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Re: «Deepfake»

Intervento di Infarinato »

Mah? :roll: Certo, se una polirematica quale falso artificiale o un superlativo come ultrafalso dovessero prendere piede come traducenti di deepfake, dovremmo senz’altro accettarli di buon grado. Tuttavia, finché ciò non accade (se mai accadrà), quello non è il senso che spontaneamente attribuiremmo alle due locuzioni, falso artificiale facendo piuttosto pensare, com’è stato detto, a un «falso non naturale» (che nella migliore delle ipotesi è una tautologia, nella peggiore un nonsenso), e ultrafalso significando invece di per sé «falsissimo», che normalmente è qualcosa di cosí palesemente falso da risultare il contrario del concetto che qui vorrebbe tradurre.

Ma forse bisogna fare un passo indietro… Se è vero che il deep di deepfake si riferisce a deep learning «apprendimento» profondo», branca del machine learning «apprendimento automatico» (ma l’OED prudentemente aggiunge «apparently»), e non a deep in quanto tale, cioè «profondo», è altrettanto vero che dall’anglofono medio quel deep viene spontaneamente percepito proprio come «profondo», nel senso di «generato in modo non superficiale o abbozzato» (si notino i già citati antonimi cheapfake e shallowfake).

All’epoca in cui skyscraper veniva reso senza troppi problemi con grattacielo si sarebbe detto banalmente falso profondo. Oggigiorno falso iperrealistico rimane per me l’opzione migliore.
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12xu
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Re: «Deepfake»

Intervento di 12xu »

Il mio problema con falso iperrealistico è l'equivoco con il genere artistico dell'iperrealismo. Questa è un'immagine iperrealistica. Intendo un falso iperrealistico o un dipinto iperrealistico? Si può evitare questa ambiguità essendo più specifici, ma non mi pare una soluzione meno problematica delle altre.
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Infarinato
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Re: «Deepfake»

Intervento di Infarinato »

12xu ha scritto: mer, 27 mar 2024 22:58 Il mio problema con falso iperrealistico è l'equivoco con il genere artistico dell'iperrealismo.
Quante possibilità concrete ci sono di fare confusione tra i due concetti (peraltro neppure cosí distanti) in un dato contesto? :roll: La monosemia assoluta è una chimera… persino in matematica. ;)
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G. M.
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Re: «Deepfake»

Intervento di G. M. »

G.B. ha scritto: mer, 27 mar 2024 16:49 Però artificiale ha ormai acquisito l'accezione «tecnol[ogica]» e un neologismo come falso artificiale potrebbe ben inserirsi nella serie di intelligenza a., realtà a., rete neurale a., corpo a. (scelto a caso)...
Mi ritrovo nelle critiche di Ferdinand e Infarinato.

Falso artificiale non mi sembra inserirsi nella serie: negli altri quattro casi, una distinzione fra naturale e artificiale è piuttosto immediata.

Mi pare che falso artificiale sarebbe sostanzialmente un'espressione idiomatica, che non può essere chiaramente intesa dalla semplice conoscenza delle due parole indipendenti; allora, meglio qualcosa che renda più evidente questo carattere, come potrebbe essere proprio il calco letterale dell'inglese, che fa accendere sùbito un punto di domanda in testa senza il rischio di sembrare tautologico.
Ferdinand Bardamu ha scritto: mer, 27 mar 2024 15:59 Forse potrebbe essere meglio accostarlo a un aggettivo come automatico, perché il deepfake è un falso realizzato non da un essere umano ma da una macchina.
12xu ha scritto: mer, 27 mar 2024 16:46 Il senso è [...] di contrapporlo ai falsi classicamente detti, quelli creati dagli umani.

[N]oto ora che gli anglofoni si son portati avanti e parlano già da anni di cheapfake (o shallowfake) per indicare le immagini e i video creati dagli umani con i classici metodi di ritocco :roll:
Senza nulla togliere a falso iperrealistico, mi sembra che un'opposizione fra i due concetti, falso automatico [o automatizzato?] e falso manuale [o artigianale?], potrebbe essere una buona idea.

Qualche altra idea più informale o scherzosa, spunti alla rinfusa:
  • falso achiropita, batifalso, autofalso, belfalso;
  • manufalso, falso a mano.
Il falso umano informalmente potrebbe essere anche una banale fotoscioppata, ma immagino che presto anche i programmi tipo Fotoscioppe si forniranno di strumenti del genere, se non l'hanno già fatto.
domna charola
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Re: «Deepfake»

Intervento di domna charola »

12xu ha scritto: mer, 27 mar 2024 16:46 Artificiale vuole essere un richiamo all'IA; così come in inglese deep all'interno di deepfake non sta come antonimo di shallow :lol:
Il senso è dunque di contrapporlo ai falsi classicamente detti, quelli creati dagli umani.
Il punto secondo me non è "quello che vuole essere" una proposta di traducente nelle intenzioni di chi la propone, ma come viene percepita effettivamente alla luce dell'esperienza media dei parlanti.
In alcuni casi il calco funziona, ad esempio l'immagine del "grattacielo" ha senso anche in italiano; in altri funziona meno. Un falso profondo ad esempio, che idea dà a noi? Perché la questione è che nella propria accezione stretta un termine ha il suo traducente ed è abbastanza facile passare da una lingua all'altra; ma quando si abbandona il campo della corrispondenza oggettiva, e si entra in quello delle metafore, del linguaggio figurato, dei modi di dire più o meno idiomatici, entra in gioco la dimensione culturale del parlante d'origine, la sua esperienza e il contesto in cui si muove, che possono essere molto diversi da un luogo a un altro. Esemplifico: se considero un oggetto, es. una bottiglia, non ci piove che bottle=bottiglia. Ma se invece prendo un modo di dire, ad esempio proprio il "non ci piove" che mi è appena sfuggito, non è detto che in inglese, francese, tedesco o altro idioma la medesima frase tradotta letteralmente abbia lo stesso significato: magari vuol proprio solo dire che splende il sole.
Falso profondo a me fa pensare a un falso molto pervasivo, che arriva a stravolgere in profondità un'opera, ma non mi fa pensare a un qualcosa di automatico e non creato dall'uomo. Per nulla. Così come falso artificiale mi suona come una contraddizione, concordo sulle considerazioni fatte sopra da più di un utente: un falso è già una cosa "artificiale", non è l'oggetto vero, oppure esiste anche il falso naturale?
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G.B.
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Re: «Deepfake»

Intervento di G.B. »

Non c'è falso che non sia, per sua stessa natura (...o arte?), artificiale. È un appunto (logicistico) che tutto sommato mi convince.

Tuttavia, non è fatto raro che da un primo sintagma (un calco: intelligenza artificiale) sia «estrapolato» l'aggettivo (artificiale) e poi usato, con nuova accezione, in riferimento al sintagma originario. Un parallelo, possono offrirlo i «sintagmi con aumentato» (per una trattazione, si veda a p. 96 del volume Interferenze linguistiche: tra anglicismi e italianismi di Raffaella Bombi, Alessandria, «Edizioni dell'Orso», 2020):
L'Autrice ha scritto: Le due formazioni [scil. realtà, intelligenza aumentata] possono essere state il punto di partenza della successiva estrapolazione dell'aggettivo aumentato (registrato con questo innovativo valore sempre in Zingarelli 2020, s.v. aumentato) che rientra tra le tipologie del prestito camuffato. Si tratta di voce omonima del termine patrimoniale utilizzata però con un valore tecnico innovativo, non desumibile da quello originario ma confrontabile con quello della corrispondente voce alloglotta.
Si obietterà che aumentato, rispetto ad artificiale, è opaco, perciò il parallelo non sussiste. Eppure una neosemia è stata resa evidente (dal Supplemento citato) e potrebbe vincere le questioni logicistiche. Potrebbe. È augurabile? No: solo, falso artificiale mi sembrava piú chiaro, per esempio, di ultrafalso. Sta comunque il fatto che un aggettivo che riguardi l'intelligenza artificiale in lingua italiana manca. Che non sia, in futuro, proprio artificiale?
G.B.
Avatara utente
12xu
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Re: «Deepfake»

Intervento di 12xu »

domna charola ha scritto: ven, 29 mar 2024 23:47 [Q]uando si abbandona il campo della corrispondenza oggettiva, e si entra in quello delle metafore, del linguaggio figurato, dei modi di dire più o meno idiomatici, entra in gioco la dimensione culturale del parlante d'origine, la sua esperienza e il contesto in cui si muove, che possono essere molto diversi da un luogo a un altro.
Concordo pienamente...
domna charola ha scritto: ven, 29 mar 2024 23:47 Falso profondo a me fa pensare a un falso molto pervasivo, che arriva a stravolgere in profondità un'opera, ma non mi fa pensare a un qualcosa di automatico e non creato dall'uomo. Per nulla. Così come falso artificiale mi suona come una contraddizione, concordo sulle considerazioni fatte sopra da più di un utente: un falso è già una cosa "artificiale", non è l'oggetto vero, oppure esiste anche il falso naturale?
... e proprio per questo reputo che falso artificiale potrebbe funzionare: che questi media siano stati generati da IA sarà presto conoscenza ed esperienza comune, giacché chiunque può farli generare con un breve comando; e questo per me è sufficiente a compensare l'apparente insensatezza.

Come a lei, falso profondo non mi trasmette alcunché di futuristico o robotico: mi sembra il titolo di un giallo (forse volutamente). Per quel che riguarda gli altri:
  • Falso iperrealistico è il più perspicuo, ma ho già espresso i miei dubbi sull'utilizzo di questo aggettivo.
  • Falso automatico è l'alternativa che più mi convince, ma sento automatico come un aggettivo proprio della tecnologia meccanica; mentre molto del fascino di queste cose sta nel loro sapore fantascientifico :D
  • Falso artificiale — che onestamente non vedo perché debba essere necessariamente un costrutto logicamente sensato — ha la sua forza espressiva proprio nell'aggettivo che richiama l'IA; e la sua memorabilità sta forse anche nell'ovvietà che diviene un controsenso :mrgreen:
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