«Seseo» e «ceceo»
Moderatore: Cruscanti
«Seseo» e «ceceo»
Due fenomeni della pronuncia spagnola; rispettivamente, il confluire dei fonemi /s/ e /θ/ in /s/ (seseo), oppure in /θ/ (ceceo). I verbi che esprimono l'azione di parlare nell'uno e nell'altro modo sono sesear e cecear.
Si tratta di due nomi un po' bizzarri, in quanto «coppia minima» proprio per il fenomeno interessato: chi parla in uno dei due modi pronuncia identicamente le due parole.
Non so se esista già un termine preciso «scientifico» nella linguistica per indicare questi due fenomeni. Se non c'è, si può risolvere con un adattamento.
Il primo si potrebbe rendere banalmente con sesèo (cfr. rodèo) e il verbo con seseare. Per il secondo, invece, una resa fedele alla grafia, con c /ʧ/ in italiano, sarebbe problematica, perché il suono /ʧ/ esiste anche in ispagnolo (rappresentato da ch) ma non è coinvolto in questo fenomeno. Valuterei allora zezèo con /(ʦ)ʦ/. Con z /ʦ/, abbiamo sia un suono relativamente simile a [θ] (in direzione dallo spagnolo all’italiano) e che non esiste in ispagnolo (quindi senza le ambiguità che avrebbe c /ʧ/), sia una grafia che, riadattata in ispagnolo, rappresenterebbe il fenomeno allo stesso modo della grafia con c (in ispagnolo, ceceo e *zezeo sono identicamente /θeθe̍o/). Il verbo cecear sarebbe quindi zezeare.
Può aver senso?
Si tratta di due nomi un po' bizzarri, in quanto «coppia minima» proprio per il fenomeno interessato: chi parla in uno dei due modi pronuncia identicamente le due parole.
Non so se esista già un termine preciso «scientifico» nella linguistica per indicare questi due fenomeni. Se non c'è, si può risolvere con un adattamento.
Il primo si potrebbe rendere banalmente con sesèo (cfr. rodèo) e il verbo con seseare. Per il secondo, invece, una resa fedele alla grafia, con c /ʧ/ in italiano, sarebbe problematica, perché il suono /ʧ/ esiste anche in ispagnolo (rappresentato da ch) ma non è coinvolto in questo fenomeno. Valuterei allora zezèo con /(ʦ)ʦ/. Con z /ʦ/, abbiamo sia un suono relativamente simile a [θ] (in direzione dallo spagnolo all’italiano) e che non esiste in ispagnolo (quindi senza le ambiguità che avrebbe c /ʧ/), sia una grafia che, riadattata in ispagnolo, rappresenterebbe il fenomeno allo stesso modo della grafia con c (in ispagnolo, ceceo e *zezeo sono identicamente /θeθe̍o/). Il verbo cecear sarebbe quindi zezeare.
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- Millermann
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Re: «Seseo» e «ceceo»
Dunque, vediamo... Sí, diciamo che zezeare potrebbe essere una possibilità; pare che anche in lingua spagnola zezeo sia un sinonimo di ceceo. Sarebbe comunque un adattamento "spagnoleggiante", al pari di seseare.
In italiano, i cosiddetti "difetti di pronuncia" o blesità hanno nomi derivati dalle lettere greche: i piú noti sono il rotacismo, il betacismo, e poi etacismo, gammacismo, iotacismo, lambdacismo, zetacismo (e altre, all'occorrenza). Seguendo questo schema, il seseo e il ceceo dovrebbero essere chiamati, rispettivamente, sigmacismo e tetacismo.
Ho, però, qualche piccola perplessità: la prima è che questi due termini... esistono già (il primo è detto anche sigmatismo), ma denotano dei (rari e particolari) difetti della pronuncia italiana! La seconda è che non sarebbe disponibile il verbo corrispondente: si dovrebbe dire «parlare col sigmacismo/tetacismo». Del resto, gli ispanofoni hanno anche i verbi tutear/vosear (e i francesi tutoyer/vouvoyer) laddove noi diciamo semplicemente «dare del tu/del voi».
In italiano, i cosiddetti "difetti di pronuncia" o blesità hanno nomi derivati dalle lettere greche: i piú noti sono il rotacismo, il betacismo, e poi etacismo, gammacismo, iotacismo, lambdacismo, zetacismo (e altre, all'occorrenza). Seguendo questo schema, il seseo e il ceceo dovrebbero essere chiamati, rispettivamente, sigmacismo e tetacismo.
Ho, però, qualche piccola perplessità: la prima è che questi due termini... esistono già (il primo è detto anche sigmatismo), ma denotano dei (rari e particolari) difetti della pronuncia italiana! La seconda è che non sarebbe disponibile il verbo corrispondente: si dovrebbe dire «parlare col sigmacismo/tetacismo». Del resto, gli ispanofoni hanno anche i verbi tutear/vosear (e i francesi tutoyer/vouvoyer) laddove noi diciamo semplicemente «dare del tu/del voi».
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- Lorenzo Federici
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Re: «Seseo» e «ceceo»
Come soluzione mi piace, vorrei fare notare solo una cosa sulla prima delle due. Mi sembra di capire che in greco antico il verbo per «pronunciare male la s» fosse σῑγματίζω (sīgmatízō), da cui possiamo avere solo sigmatismo (o, altrimenti, dovremmo avere anche il *plurale sigmªico, credo senza a).
Tetacismo, invece, mi sembra l'opzione migliore. Qui sono riportate le forme θήτατος (thḗtatos) e θήτατες (thḗtates) per il genitivo, da cui mi aspetterei *θητατίζω *thētatízō per il verbo, ma, essendo varianti rare e nate —suppongo— per analogia con σῑ́γματος (sī́gmatos), per coerenza con betacismo, etacismo e zetacismo (tutte indeclinabili) terrei tetacismo.
Tetacismo, invece, mi sembra l'opzione migliore. Qui sono riportate le forme θήτατος (thḗtatos) e θήτατες (thḗtates) per il genitivo, da cui mi aspetterei *θητατίζω *thētatízō per il verbo, ma, essendo varianti rare e nate —suppongo— per analogia con σῑ́γματος (sī́gmatos), per coerenza con betacismo, etacismo e zetacismo (tutte indeclinabili) terrei tetacismo.
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Re: «Seseo» e «ceceo»
Questi dello spagnolo, però, non sono difetti di pronuncia come quelli elencati.Millermann ha scritto: ↑gio, 18 apr 2024 19:10 In italiano, i cosiddetti "difetti di pronuncia" o blesità hanno nomi derivati dalle lettere greche: i piú noti sono il rotacismo, il betacismo, e poi etacismo, gammacismo, iotacismo, lambdacismo, zetacismo (e altre, all'occorrenza). Seguendo questo schema, il seseo e il ceceo dovrebbero essere chiamati, rispettivamente, sigmacismo e tetacismo.
- Lorenzo Federici
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Re: «Seseo» e «ceceo»
Per estensione, credo che possa andare più che bene: tra pronunciare male e pronunciare in una maniera non comune c'è sempre stata una linea molto sottile. Si potrebbe argomentare che lo spagnolo poi ha anche yeísmo (avere solo /j/: iotacismo [spagnolo]?) e lleísmo (distinguere /j/ e /λ/), ma anche qui siamo nel campo delle pronunce regionali e il fatto che prendano comunque -ísmo può essere solo un vantaggio per la nostra proposta.
Aggiungo che lo spagnolo così come lo lleísmo (che in italiano potrebbe essere l'unica parola l'unico sostantivo, contando anche i forestierismi, che inizia con /λ/: /*λei̍zmo/?) ha anche il ceseo, ovvero la pratica di distinguere i suoni /θ/ e /s/.
Aggiungo che lo spagnolo così come lo lleísmo (che in italiano potrebbe essere l'unica parola l'unico sostantivo, contando anche i forestierismi, che inizia con /λ/: /*λei̍zmo/?) ha anche il ceseo, ovvero la pratica di distinguere i suoni /θ/ e /s/.
Ultima modifica di Lorenzo Federici in data sab, 20 apr 2024 0:17, modificato 2 volte in totale.
Re: «Seseo» e «ceceo»
Molto interessante, non ne avevo idea. Sembra però (Ngram) una forma sia minoritaria sia in via di sparizione. Al momento non è accolta nel dizionario accademico.Millermann ha scritto: ↑gio, 18 apr 2024 19:10 [P]are che anche in lingua spagnola zezeo sia un sinonimo di ceceo.
Avevo vagamente pensato a questa cosa, ma senza sapere bene come procedere: m'intendo pochissimo di difetti di pronuncia, e come lei non so se o quanto questi termini siano estensibili a rappresentare fenomeni diversi, e d'altre lingue.Millermann ha scritto: ↑gio, 18 apr 2024 19:10 In italiano, i cosiddetti "difetti di pronuncia" [...] hanno nomi derivati dalle lettere greche [...]. Seguendo questo schema, il seseo e il ceceo dovrebbero essere chiamati, rispettivamente, sigmacismo e tetacismo. [...]
Un'altra considerazione: se questi fenomeni specifici (/s/, /θ/ > /s/; /s/, /θ/ > /θ/) sono solo tipici dello spagnolo, forse è anche sensato limitarci ad adattare, per comodità e semplicità; se invece si trovassero anche in altre lingue, sarebbe forse più sensato ricorrere a una denominazione più internazionale, meno specificamente spagnola. (Ma, allo stesso tempo, se in ispagnolo la cosa è preminente, si potrebbe semplicemente estendere il nome spagnolo)...
Un fenomeno simile al primo si trova nei dialetti del gallego occidentale, ma, non sorprendentemente vista l'area geografica, «[t]his phenomenon is known as seseo».
Ci si aggiungono poi gli altri fenomeni citati da Lorenzo, che rendono ulteriormente difficile costituire un quadro terminologico coerente...
Sono piuttosto incerto.
Fuori tema
A parte gli, glielo ecc., c'è almeno gliommero.Lorenzo Federici ha scritto: ↑ven, 19 apr 2024 3:23 [...] lleísmo (che in italiano potrebbe essere l'unica parola, contando anche i forestierismi, che inizia con /λ/: /*λei̍zmo/?) [...]
È un termine che ha inventato all'impronta o l'ha visto usare da qualche parte?Lorenzo Federici ha scritto: ↑ven, 19 apr 2024 3:23 Aggiungo che lo spagnolo [...] ha anche il ceseo, ovvero la pratica di distinguere i suoni /θ/ e /s/.
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Re: «Seseo» e «ceceo»
Eccolo.G. M. ha scritto: ↑ven, 19 apr 2024 14:16È un termine che ha inventato all'impronta o l'ha visto usare da qualche parte?Lorenzo Federici ha scritto: ↑ven, 19 apr 2024 3:23 Aggiungo che lo spagnolo [...] ha anche il ceseo, ovvero la pratica di distinguere i suoni /θ/ e /s/.
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Re: «Seseo» e «ceceo»
No.G. M. ha scritto: ↑gio, 18 apr 2024 17:28 Due fenomeni della pronuncia spagnola; rispettivamente, il confluire dei fonemi /s/ e /θ/ in /s/ (seseo), oppure in /θ/ (ceceo). I verbi che esprimono l'azione di parlare nell'uno e nell'altro modo sono sesear e cecear.
[…]
Non so se esista già un termine preciso «scientifico» nella linguistica per indicare questi due fenomeni. Se non c'è, si può risolvere con un adattamento.
Il primo si potrebbe rendere banalmente con sesèo (cfr. rodèo) e il verbo con seseare. Per il secondo […] [v]aluterei […] zezèo con /(ʦ)ʦ/. Con z /ʦ/, abbiamo sia un suono relativamente simile a [θ] (in direzione dallo spagnolo all’italiano) e che non esiste in ispagnolo (quindi senza le ambiguità che avrebbe c /ʧ/), sia una grafia che, riadattata in ispagnolo, rappresenterebbe il fenomeno allo stesso modo della grafia con c (in ispagnolo, ceceo e *zezeo sono identicamente /θeθe̍o/). Il verbo cecear sarebbe quindi zezeare.
Può aver senso?
Adattare ceceo in *zezèo mi suona un po’ come pretendere di tradurre TRAP vowel (locuzione comunemente impiegata dai fonetisti anglosassoni per riferirsi al fonema della lingua inglese /æ/, oggigiorno sempre piú spesso scritto /a/ per l’inglese britannico e realizzato come [a, a̟, æ]) con *vocale TRAP(PA), che non ha alcun senso, perché la nostra /a/ è in realtà [ä].
I termini scientifici esistono, anche se sono ovviamente piú generici: il seseo è l’assibilazione (di [θ] in [s̻]) e il ceceo è la desibilazione (di [s̺] in [θ̟]) con conseguente neutralizzazione (in entrambi i casi) dell’opposizione /s ~ θ/ del castigliano. Il difetto di pronuncia corrispondente al ceceo è detto, invece, sigmatismo o sigmacismo [interdentale].
Se dovessi scrivere un saggio di fonologia spagnola in italiano, userei i termini originali seseo e ceceo (in corsivo), spiegandoli piú o meno come ho fatto sopra, e poi probabilmente proseguirei ricorrendo ad assibilazione e desibilazione (in tondo) senz’altro aggiunto.
Stesso discorso (ancorché fuori tema ) per yeísmo (delateralizzazione di [ʎ] in [(ɟ)ʝ] con conseguente neutralizzazione dell’opposizione /ʝ ~ ʎ/ del castigliano) e lleísmo (banalmente, mantenimento di [ʎ]).
Chi c’è in linea
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