«Gay»

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G. M.
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«Gay»

Intervento di G. M. »

gayġèi〉 agg., ingl. (propr. «gaio, allegro»), usato in ital. come s. m. e agg. – Omosessuale (è termine non connotato negativamente, e quindi preferito in alcuni contesti): un ritrovo, una manifestazione di gay; come agg., di gay, di omosessuali: locale, raduno g.; dedicato a tematiche legate all’omosessualità: festival di film g.; spettacoli g.; letteratura gay.
Se n'è parlato qua e là nel fòro:
Infarinato ha scritto: lun, 24 apr 2006 14:25 Io, però, vorrei sapere perché in italiano non si potrebbe/sarebbe potuto dire gaio (che, all’epoca, aveva gli stessi identici significati dell’inglese gay) [...]
Carnby ha scritto: gio, 06 ago 2020 19:21
G.B. ha scritto: gio, 06 ago 2020 13:20 [...] ma chiedo io: gaio è cosí inservibile? Notare che al plurale fa gai, che si discosta poco dall'anglismo.
Certo che si può; e infatti gaio è già usato, più o meno scherzosamente, come forma italiana di gay. Il problema è che gaio ha sempre avuto il significato di «allegro», senza nessun’altra connotazione. Noto anche che la RAE consiglia gay come forma spagnola, pronunciandola però com’è scritta (ovvero /'ɡai/ e non /'ɡei/) e col plurale regolare gais, anche se molti ispanofoni la pronunciano all’inglese.
Carnby ha scritto: ven, 15 mar 2024 22:22 Un paio di noterelle: pare che il «peggiorativo» queer sia stato definitivamente sdoganato come «termine ombrello»; inoltre ho scovato una variante «colloquiale» ghey per gay che può essere facilmente adattata in italiano come ghei.
Avevo il ricordo d'aver letto uno scambio fra Castellani e De Mauro circa la possibile traduzione con gaio, ma non riesco a ritrovarlo. C'è stato o me lo sono sognato? Qualcuno ricorda qualcosa di simile?

Personalmente, questo per me è un caso in cui non appoggerei il calco, benché sia una soluzione traduttiva relativamente "facile". La motivazione è semplice: il nuovo significato sarebbe troppo "forte", e renderebbe difficile, se non impossibile, usare la parola nel senso originario, senza che sembri un'allusione o un doppio senso. Ciò avrebbe effetto in modo retroattivo, colpendo, per il lettore moderno, tutti gli usi di gaio nella nostra letteratura. Se non isbaglio, è esattamente ciò che è successo in inglese.

Ci sono, in Rete, parecchie attestazioni d'un adattamento ghei, a volte come irrisione per dipingere qualcuno come ignorante, ma altre anche come scelta consapevole per il proprio uso e simpatica, colloquiale. Come adattamento ideale mi sarebbe piaciuto gheio variabile (che ci ridarebbe gheî al plurale; cfr. guaio da guai), ma mi torna in mente ora la questione di /-ɛ̍jo/: sarebbe accettabile gheio come adattamento popolare? Toscanamente, è una soluzione possibile?

In Rete se ne trova qualche attestazione scherzosa, perlopiù nei fòri:

E noto con piacere che eski continua ad essere un gheio, insieme al suo degno compare snakkio

vabbè, Taggart è gheio e non ha diritto di parola.

taci tu....sei 'na sola......anzi....gheio mancato....

stai zitto tu...che sei il peggio di tutti...gheio,autoerotomane e lesso...

o sei gheio pure tu?


Forse meglio gheo? Anche di questo vedo che si trovano attestazioni (anche se alcune —come per gheio, del resto— potrebbero essere errori di battitura per ghei)... ed è addirittura registrato su Slengo. :shock:
Avatara utente
Lorenzo Federici
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Re: «Gay»

Intervento di Lorenzo Federici »

Curioso che lo faccia notare a ridosso di questo particolare avvenimento:wink:

Personalmente, ho usato più volte gaio, con un tono scherzoso per non risultare strano ai più ( :( ), e non ho mai avuto problemi di comprensibilità. La compatibilità con la letteratura del passato non mi sembra un gran problema; come ha fatto notare, lo stesso succede in inglese senza chissà quali problemi.

Anche gheo va bene, anche se inevitabilmente avrà quella stranezza tipica degli adattamenti popolari oggi, ma etimologicamente mi piace più gaio, non ci posso fare niente. Gheo deve la sua popolarità a questo spezzone di una diretta, diventato virale nel 2022.
Avatara utente
G. M.
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Re: «Gay»

Intervento di G. M. »

Lorenzo Federici ha scritto: lun, 27 mag 2024 21:43 Curioso che lo faccia notare a ridosso di questo particolare avvenimento:wink:
Totalmente casuale! Ho letto la «notizia» sul Corriere solo dopo aver aperto il filone. :mrgreen:
Lorenzo Federici ha scritto: lun, 27 mag 2024 21:43 La compatibilità con la letteratura del passato non mi sembra un gran problema; come ha fatto notare, lo stesso succede in inglese senza chissà quali problemi.
In realtà, io volevo far notare il contrario... :mrgreen: Se ci sta a cuore la continuità dell'idioma, il cambiamento che s'imporrebbe alla spontaneità a posteriori non sarebbe piccolo (1, 2).
Lorenzo Federici ha scritto: lun, 27 mag 2024 21:43 Gheo deve la sua popolarità a questo spezzone di una diretta, diventato virale nel 2022.
Grazie. :)
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