«Mudéjar»

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G. M.
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«Mudéjar»

Intervento di G. M. »

Treccani:
mudéjarmudħèkħar› agg. e s. m., spagn. [adattam. dell’arabo mudaggian] (pl. mudéjares). – Nome con cui si indicarono in Spagna i musulmani rimasti fedeli alla loro religione anche dopo la riconquista cristiana. Come agg., relativo ai mudéjares e alla loro arte, la quale, pur con qualche variante, spec. esteriore, si può considerare come il proseguimento fedele (secoli 13°-16°) della tradizione musulmana; anche, relativo alle applicazioni, soprattutto architettoniche, di quest’arte: architettura m.; artisti, architetti mudéjares; le chiese, le torri mudéjares.
In portoghese e francese ugualmente mudéjar, in catalano mudèjar.

Trovo alcune attestazioni di mudegiari al plurale:

Nella ſeconda parte trattaremo dello ſcacciamento di quelli, che chiamano Mudegiari, Tagarini, e Granatini, e col medeſimo ordine, che qui poniamo. (D. Fonseca, Del giusto scacciamento de Moreschi da Spagna, 1611)

Forze ne i Mudegiari di Caʃtiglia, ò, ne' Tagarini di Granata, e de gl'altri Moreʃchi diʃpersi per la Spagna […] (A. Ziliolo, Delle historie memorabili de suoi tempi, 1642)

[...] Alfonso il Magnanimo lamenta che il nonno del sultano […] abbia ordinato ai mudegiari di Pantelleria di emigrare in massa in Tunisia […] (A. D’Aietti, Il libro dell’isola di Pantelleria, 1978).

Mi sembra una buona soluzione. Ipotizzo un'accentazione sdrucciola, mudègiari.

Per il singolare, meglio mudegiaro o mudegiare? Forse -e è più coerente colle lingue sorelle?
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