L’«atto dell’ignorare»
Moderatore: Cruscanti
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L’«atto dell’ignorare»
Buon giorno a tutti cruscanti,
non riesco a trovare una parola che descriva l'atto dell'ignorare e ciò è non mi riferisco alla condizione d'ignoranza.
non riesco a trovare una parola che descriva l'atto dell'ignorare e ciò è non mi riferisco alla condizione d'ignoranza.
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Re: L’«atto dell’ignorare»
Cosa vorrebbe dire? Ignorare nel senso di «trascurare, non considerare»?Carlo_Porta04 ha scritto: dom, 13 ott 2024 21:01 …e ciò è non mi riferisco alla condizione d'ignoranza.
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Re: L’«atto dell’ignorare»
La parola che lei cerca è, credo, ignorazione, un termine letterario, il cui uso è oggi limitato ad ambiti particolari come la matematica.
Ma immagino che questo, per lei, non costituisca un deterrente al suo uso. Quello che invece mi preme farle notare, è che la sua "ignorazione" (spero non si tratti d'ignoranza) della differenza di significato che oggi esiste fra cioè e ciò è può rendere le frasi che scrive completamente agrammaticali (come, a mio parere, in questo caso).
P.S. Infarinato mi ha preceduto, ma pubblico ugualmente.
Ma immagino che questo, per lei, non costituisca un deterrente al suo uso. Quello che invece mi preme farle notare, è che la sua "ignorazione" (spero non si tratti d'ignoranza) della differenza di significato che oggi esiste fra cioè e ciò è può rendere le frasi che scrive completamente agrammaticali (come, a mio parere, in questo caso).

P.S. Infarinato mi ha preceduto, ma pubblico ugualmente.

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Re: L’«atto dell’ignorare»
In realtà, si tratta di un termine desueto, che significa semplicemente «ignoranza».Millermann ha scritto: dom, 13 ott 2024 21:39 La parola che lei cerca è, credo, ignorazione, un termine letterario…
Direi ieri, piú che oggi.Millermann ha scritto: dom, 13 ott 2024 21:39 …il cui uso è oggi limitato ad ambiti particolari come la matematica.
Continua, però, a non essermi del tutto chiaro a quale accezione d’ignorare intendesse riferirsi il nostro Carlo…
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Re: L’«atto dell’ignorare»
Ha ragione, caro Infarinato. Non m'ero reso conto del fatto che i testi di meccanica in cui si parla del «metodo di ignorazione delle coordinate» risalgono a circa un secolo fa! Ciò non toglie, però, che il termine sia occasionalmente citato ancor oggi, come qui: insomma, è l'esistenza di quest'accezione di nicchia che, in qualche modo, lo salva dall'oblio.

Io, in attesa di conferma da parte dell'interessato, l'ho inteso come «l'ignorare (nel senso di trascurare, non considerare, fingere di non conoscere) qualcosa». E, cercando un po' in giro, mi sembra che questo concetto sia spontaneamente espresso usando il termine *ignoramento, che però non trovo in nessun dizionario!Infarinato ha scritto: dom, 13 ott 2024 23:06 Continua, però, a non essermi del tutto chiaro a quale accezione d’ignorare intendesse riferirsi il nostro Carlo…

A giudicare dal corpus gugoliano, la sua diffusione sarebbe paragonabile a quella d'ignorazione, ma nella realtà appare sicuramente d'uso piú moderno e comune. Eppure non è un neologismo (ci sono esempi ottocenteschi): come mai questo... ignoramento da parte dei redattori dei dizionari?

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Re: L’«atto dell’ignorare»
Secondo me occorrerebbe anche sottolineare, a beneficio di Carlo_Porta04, che se manca il sostantivo per un determinato verbo, quest'ultimo ne fa spesso le veci. Per esempio nell'ultima frase di Millerman, se scriviamo questo ignorare da parte dei redattori... non abbiamo un infinito sostantivato?
Re: L’«atto dell’ignorare»
Forse nescienza, per il GLDI: sf. Ant. e letter. Mancanza di conoscenza in un ambito determinato; condizione di chi, senza colpa propria, è del tutto ignaro o non conosce i particolari di un fatto (e, in partic., nella filosofia scolastica indica assenza di sapere, senza alcuna valutazione negativa).
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
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Re: L’«atto dell’ignorare»
Sí, ma allora tanto vale ricorrere a ignoranza. È l’altra accezione d’ignorare a essere «problematica»…
È un termine in uso in àmbito psicosociologico da almeno un secolo, ‑mento è un suffisso nominale deverbale produttivo e la parola è ben formata, quindi…Millermann ha scritto: lun, 14 ott 2024 9:39 [C]ercando un po' in giro, mi sembra che questo concetto sia spontaneamente espresso usando il termine *ignoramento, che però non trovo in nessun dizionario!

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Re: L’«atto dell’ignorare»
Mi riferivo all'accezione dedotta dal Signor Millerman: speravo che l'impiego di "atto" fosse sufficiente a chiarirlo, ma avrei dovuto essere esplicito.
Mi auguravo che esistesse un derivato di "ignorare" che ne sottolineasse l'accezione di "trascurare, negligere"; sono comunque conscio del fatto che la sostantivazione del verbo sia un'opzione valida, ma spesso mi suona greve nelle frasi, quasi opprimente.
Negligenza e noncuranza potrebbero essere altre opzioni, ma però ci si allontana dalla parola "ignorare".
Utilizzare ignoranza con l'accezione di 'trascurare' è inaccettabile? e "ignoramento" lo sarebbe, fuori di contesti che richiedano termini consolidati?
Mi auguravo che esistesse un derivato di "ignorare" che ne sottolineasse l'accezione di "trascurare, negligere"; sono comunque conscio del fatto che la sostantivazione del verbo sia un'opzione valida, ma spesso mi suona greve nelle frasi, quasi opprimente.
Negligenza e noncuranza potrebbero essere altre opzioni, ma però ci si allontana dalla parola "ignorare".
Utilizzare ignoranza con l'accezione di 'trascurare' è inaccettabile? e "ignoramento" lo sarebbe, fuori di contesti che richiedano termini consolidati?
Ultima modifica di Carlo_Porta04 in data mer, 16 ott 2024 12:21, modificato 4 volte in totale.
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Re: L’«atto dell’ignorare»
"Nescienza" ha pur troppo lo stesso problema di "ignorazione".lorenzos ha scritto: mer, 16 ott 2024 9:23 Forse nescienza, per il GLDI: sf. Ant. e letter. Mancanza di conoscenza in un ambito determinato; condizione di chi, senza colpa propria, è del tutto ignaro o non conosce i particolari di un fatto (e, in partic., nella filosofia scolastica indica assenza di sapere, senza alcuna valutazione negativa).
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