Un altro della serie dei -punk (nel fòro già toccati cyberpunk, postcyberpunk, steampunk; e punk), non semplici da tradurre.
Si tratta d'un genere narrativo in cui, spesso con intento non puramente speculativo e artistico bensì anche propositivo e concreto, s'immagina un futuro in cui l'evoluzione sociale e le nuove tecnologie non conducono alla catastrofe o alla distopia, ma anzi a una nuova armonia fra gli uomini e la natura.
Più informazioni qui, qui, qui.
Per la traduzione non ho nulla da proporre; unica osservazione, vedo che il primo elemento del composto è pressoché italiano, e mi torna in mente la mia idea d'anni fa di rendere un po' "brutalmente" questi -punk con -punco, il che potrebbe dare solarpunco. Ma non so quanto un'idea del genere piaccia, o piacerebbe...
«Solarpunk»
Moderatore: Cruscanti
«Solarpunk»
Ultima modifica di G. M. in data lun, 18 nov 2024 17:33, modificato 1 volta in totale.
Re: «Solarpunk»
Anche in questo caso siamo di fronte a un composto di punk, e finché non troviamo un traducente per questo, non se ne esce. Leggo che punk era originariamente una parolaccia inglese che voleva dire ‘prostituta’ o ‘cinedo’. Per alcuni è collegata etimologicamente a una sorta di marciume del legno. Che il lessico scurrile, opportunamente nobilitato, sia l’unica risorsa che abbiamo per difenderci dall’anglismo?
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