Buon giorno a tutti cruscanti,
mi sono imbattuto in questo verbo, col significato di parlare da becero, in modo chiassoso e a vanvera, nel dizionario Zanichelli, però non lo trovo da nessun'altra parte. È una parola utilizzabile in tutti i contesti o è a tutti gli effetti un neologismo da limitare al cerchio d'amici?
«Becerare»
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Carlo_Porta04
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Re: «Becerare»
Io cercherei di limitare l'uso di una simile parola, per prima cosa perché non sono certo che sia ben formata. Lei dice d'averla trovata sul dizionario Zanichelli (lo Zingarelli 2026 appena uscito, intende? Se è cosí, non mi meraviglia che non sia presente altrove, visto che l'opera in questione include 1000 nuove parole).
In ogni caso, che origine ne dà il suo dizionario? Che un derivato di becero semplice come becerare possa significare «parlare da becero» non mi convince affatto. Non trovo altri casi analoghi: «parlare da saggio» non si dice certo saggiare, né «parlare da ignorante»…*ignorantare, per intenderci.
Semmai, troverei piú logica una derivazione col suffisso -eggiare (quindi *becereggiare) per avere un significato paragonabile, visto che i verbi denominali cosí formati «sono di solito intransitivi ed esprimono l’azione o il modo di essere o di comportarsi implicati dalla base, talora con sfumatura intensiva o frequentativa».
A ogni modo, c'è chi pensa che sia addirittura il contrario, cioè che sia proprio becero a derivare da un antico (?) verbo *becerare, a sua volta da un latino vocilare ‹vociare› (per inciso, il GDLI la pensa diversamente, proponendo una possibile derivazione da parole toscane come vàgero).
In ogni caso, che origine ne dà il suo dizionario? Che un derivato di becero semplice come becerare possa significare «parlare da becero» non mi convince affatto. Non trovo altri casi analoghi: «parlare da saggio» non si dice certo saggiare, né «parlare da ignorante»…*ignorantare, per intenderci.
Semmai, troverei piú logica una derivazione col suffisso -eggiare (quindi *becereggiare) per avere un significato paragonabile, visto che i verbi denominali cosí formati «sono di solito intransitivi ed esprimono l’azione o il modo di essere o di comportarsi implicati dalla base, talora con sfumatura intensiva o frequentativa».
A ogni modo, c'è chi pensa che sia addirittura il contrario, cioè che sia proprio becero a derivare da un antico (?) verbo *becerare, a sua volta da un latino vocilare ‹vociare› (per inciso, il GDLI la pensa diversamente, proponendo una possibile derivazione da parole toscane come vàgero).
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Re: «Becerare»
Il mio è uno Zanichelli 2021. La derivazione data è da becero 1947. Forse potrebbe essere connesso al sostantivo becerata.Millermann ha scritto: mer, 22 ott 2025 15:56 Lei dice d'averla trovata sul dizionario Zanichelli (lo Zingarelli 2026 appena uscito, intende?
Debbo ammettere che sbecerare mi riesca molto piú naturale nel veicolare il concetto.
Posso concludere di evitare proprio questa parola?
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