Competente ed esperto
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Competente ed esperto
Adoperare competente, participio presente di competere che significa spettare, gareggiare e simili, nell'accezione di esperto, conoscitore mi sembra uso errato. In buona lingua italiana - credo - si dice che quel tale è esperto di informatica, non competente di informatica. Che cosa ne pensate? Sono in errore?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Non mi riferivo alla sostantivazione di competente, ma al significato - a mio avviso errato - che gli si dà: quello di conoscitore, esperto e simili. Giovanni è competente (invece di conoscitore, esperto) di musica.Marco1971 ha scritto:Mi sembra una normale sostantivazione d’un participio presente come avviene con il cantante, il presidente, il parlante, lo scrivente, l’amante, ecc. Ci sono anche attestazioni autorevoli dell’uso di competente come sostantivo.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Anche il significato di competente giustifica il suo impiego nel senso incriminato. Ecco la definizione del Battaglia (sott. mia):
Pascoli: Ora l’ammirazione, se ci ha da appagare, deve venirci da chi? Dai competenti, si capisce.
Pirandello: Afflitti dal dubbio che la loro impressione potesse non collegare col giudizio dei competenti, cercavano cogli occhi nelle poltrone, nei palchi, i visi dei critici drammatici dei piú diffusi quotidiani.
Un esempio di Pascoli e uno di Pirandello:Competènte 2. Che ha l’autorità riconosciuta per capacità, cultura, esperienza, di parlare e giudicare su argomenti letterari, artistici, scientifici, professionali, ecc.; abile nell’esercizio di un’attività, soprattutto artistica. - Anche sm. e f.
Pascoli: Ora l’ammirazione, se ci ha da appagare, deve venirci da chi? Dai competenti, si capisce.
Pirandello: Afflitti dal dubbio che la loro impressione potesse non collegare col giudizio dei competenti, cercavano cogli occhi nelle poltrone, nei palchi, i visi dei critici drammatici dei piú diffusi quotidiani.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Forse Fausto Raso si riferisce a competente in collegamento con di? Come curiosità vi posso semplicemente dire che quest'uso non sarebbe possibile né in portoghese né in spagnolo: Giovanni è competente (invece di conoscitore, esperto) di musica. La prima volta che vidi competente usato così in italiano, mi parve un po' strano l'uso, ma poi mi ci sono assuefatto.
Aggiungo, per convincere Fausto Raso
, che competente sostantivo è presente anche nel dizionario di Aldo Gabrielli:

Ci arrendiamo?anche come sm. e f. È una competente di musica.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ogni tanto posso anche dissentire dal Gabrielli, anche se resta il mio Autore di riferimento...Marco1971 ha scritto:Aggiungo, per convincere Fausto Raso, che competente sostantivo è presente anche nel dizionario di Aldo Gabrielli:
Ci arrendiamo?anche come sm. e f. È una competente di musica.

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Non sarebbe meglio arrendersi [all'evidenza]?Fausto Raso ha scritto: Ogni tanto posso anche dissentire dal Gabrielli, anche se resta il mio Autore di riferimento...

Tanto più che due vocabolari come il GRADIT e il Devoto-Oli (Serianni) ammettono esplicitamente questa reggenza?
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
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Mi arrendo...bubu7 ha scritto:Non sarebbe meglio arrendersi [all'evidenza]?Fausto Raso ha scritto: Ogni tanto posso anche dissentire dal Gabrielli, anche se resta il mio Autore di riferimento...![]()
Tanto più che due vocabolari come il GRADIT e il Devoto-Oli (Serianni) ammettono esplicitamente questa reggenza?

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Questo è un suo diritto inviolabile.Fausto Raso ha scritto:Mi arrendo...ma NON adopererò MAI competente nell'accezione di esperto e similari.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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