Oblò
Moderatore: Cruscanti
Oblò
Salve,
gradirei le vostre opinioni intorno all’opportunità del termine, e del suo adattamento, nella lingua. In un aeroplano preferireste sedere vicini a un “oblò” o a un “finestrino”?
Grazie.
gradirei le vostre opinioni intorno all’opportunità del termine, e del suo adattamento, nella lingua. In un aeroplano preferireste sedere vicini a un “oblò” o a un “finestrino”?
Grazie.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Una volta tanto che un termine viene adattato, non mi sembra il caso di fare i puristi. D’altra parte, il termine oblò è piú preciso di finestrino (la sua stessa sostanza fonica sembra suggerire la rotondità) e ha buone attestazioni letterarie (Ojetti, Saba, Gadda, Montale...).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: Oblò
Come forse saprà il termine oblò, di derivazione francese, è attestato in italiano dal 1923.studioso ha scritto:Salve,
gradirei le vostre opinioni intorno all’opportunità del termine...
È sinonimo di ‘piccolo finestrino [tondeggiante] di frequente provvisto di [un portellino con] uno spesso vetro)’.
Se il finestrino corrisponde a questa descrizione, mi sembra consigliabile il termine oblò.
Parleremo di oblò della lavatrice, della nave, dell’astronave, del batiscafo.
Nel caso in cui l'apertura si allontanasse, per dimensioni e forma, dalla precedente descrizione, mi sembra più indicato il semplice termine finestrino.
Comunque per gli aerei si parla più facilmente di finestrino mentre per le navi di oblò (ma, soprattutto per queste ultime, contano molto le dimensioni dell’apertura)
In particolare per le navi, prima che si diffondesse il termine oblò, si parlava di portellino, termine attestato in quest’accezione dal 1600.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
V. M. Illič-Svitič
Aggiungo che oblò entrò prima in genovese (è presente, stando al DELI, nel vocabolario del Frisoni, 1910), il che certamente facilitò l’adozione, in italiano, della forma adattata.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
E infatti anch’io penso che il termine, attraverso il passaggio nel dialetto, sia stato favorito e nel suo adattamento e nella sua adozione. “Oblò” indica un particolare finestrino, che mi pare non discosti molto da quello di un aeroplano, siccome “stiva” è usato per gli aeroplani e per le navi. A vostro avviso, i finestrini degli aerei non tondeggiano?
E infatti si legge nel GRADIT:
oblò 1b CO TS aer., negli aerei e nei veicoli spaziali, finestrino circolare analogo a quello delle navi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: Oblò
Concordo con bubu7, anche se oblò è attestato nei vocabolaribubu7 ha scritto: Comunque per gli aerei si parla più facilmente di finestrino mentre per le navi di oblò (ma, soprattutto per queste ultime, contano molto le dimensioni dell’apertura)

«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Non so cos’abbia di poco simpatico la parola oblò... Ma ecco un esempio letterario di Moravia in cui viene adoperata in riferimento a un aereo:
Non posso fare a meno di pensare con invidioso rammarico alla corsia dell’aeroplano, com’è in quel momento, con i passeggeri seduti in due file, le teste voltate verso gli oblò.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Per me non ha assolutamente niente di antipatico e potrebbe benissimo essere usata per indicare i piccoli finestrini degli aerei. Solo che per gli aerei si parla oggi, nel linguaggio comune, preferibilmente di finestrino. Tutte le volte che ho acquistato un biglietto d’aereo mi è stato sempre chiesto se preferivo il posto vicino al finestrino, mai all’oblò.Marco1971 ha scritto:Non so cos’abbia di poco simpatico la parola oblò...
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V. M. Illič-Svitič
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Anche a me è stata rivolta la stessa domanda: preferisce sedere vicino al finestrino?bubu7 ha scritto: Tutte le volte che ho acquistato un biglietto d’aereo mi è stato sempre chiesto se preferivo il posto vicino al finestrino, mai all’oblò.

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Idem.Fausto Raso ha scritto:Anche a me è stata rivolta la stessa domanda: preferisce sedere vicino al finestrino?bubu7 ha scritto: Tutte le volte che ho acquistato un biglietto d’aereo mi è stato sempre chiesto se preferivo il posto vicino al finestrino, mai all’oblò.
Ma forse è solo questione d'abitudine?
Anche se il Sandron, dizionario che apprezzo molto, parla di oblò solo per le navi

Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________
Arianna
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Forse è perché si parla di posto vicino al finestrino nel treno, e dal punto di vista del viaggiatore e del venditore l'aereo assomiglia piú a un treno che a una nave (fosse solo per la disposizione dei sedili), mentre dal punto di vista costruttivo assomiglia di piú a una nave, motivo per cui si parla di oblò e stiva ma anche di prua ecc.arianna ha scritto:Ma forse è solo questione d'abitudine?
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