Ho navigato un poco il sito della Dante: vi rendo partecipi di quel che ho trovato.
La Dante collabora con il Ministero degli Affari Esteri (MAE) e l'Università La Sapienza per la certificazione dell'italiano
PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), all'estero e in Italia. Il certificato è riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (dal 2002) e dal Ministero dell'Università e della Ricerca (2006).
Nella pagina del PLIDA si trova un collegamento a
questa pagina del sito del MAE, in cui vengono dati i numeri dei corsi di italiano organizzati in Italia e all'estero, il numero degli iscritti, dei diplomi rilasciati ecc.
Certo possiamo parlare dell'italiano impiegato in questi siti, specialmente di quella del sito del MAE (con i vari
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copyright e altri), che anch'io ritengo di qualità scadente; sinceramente, però, apprezzo molto di più uno sforzo concreto della Dante e del MAE, per quanto discutibile e criticabile, che l'inerzia di una Crusca i cui soci magari parlano un italiano qualitativamente ineccepibile (consentitemi di dubitarne), ma rinunciano a qualsiasi incisività linguistica sul mondo che la circonda.
Parto da un fatto, che ritengo oggettivo:
ottenere una tutela dell'italiano realmente adeguata in un solo colpo (magari anche in tempi brevi) non è un obiettivo realizzabile. Va affrontato per gradi.
Di fronte alle alternative della rinuncia o dell'isolamento dalla "vita linguistica pubblica", personalmente preferirei cercare di collaborare con questi enti: questo perché ritengo un qualsiasi miglioramento, anche piccolo, preferibile, alla sua assenza, che data l'attuale tendenza linguistica altro non è se non un preludio a un prossimo peggioramento.
Detto questo, l'attuale
Missione della Dante è principalmente rivolta a:
Tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana.
Tuttavia, constato almeno la presenza di una politica comunque attiva nei confronti della lingua, pur se mancante della componente dei neologismi e non sufficientemente presente in Italia: a mio parere ciò costituisce un possibile punto di contatto e collaborazione per Cruscate.
Attendo commenti, critiche, modifiche, proposte alternative: chiedo però che siano fatte con spirito costruttivo, evitando contrapposizioni sterili e insulti.