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Re: «Tag» e «geotag»
Inviato: ven, 15 feb 2008 23:47
di Daniele
Freelancer ha scritto:No, non va bene perché potrebbero comparire nello stesso contesto tag e label.
Scriva in italiano la seguente frase attinente a istruzioni per scrivere nel linguaggio html:
The content between the start and end tag is used as the label for the link.
Qui tag è codice.
Non sono sicuro che qui tag sia
codice, ma piuttosto
elemento, o forse anche
marcatore. Credo infatti che i
tag siano i due elementi fra i quali sta un testo, che apparirà in un certo modo in una pagina web, o rappresenterà un link, o produrrà un'azione. Per esempio, quando qui metto del testo tra i due tag "i" e "/i", il testo apparirà in corsivo. Il tag (la tag?) credo sia in questo caso un elemento del codice HTML.
(Modifica)
Sono appena andato a vedere su Wikipedia in inglese, che conferma quanto detto sopra, e naturalmente riporta una ventina di altri significati di
tag, compreso la firma dei graffitari. Siamo alle solite: loro usano una parola, che cambia significato secondo il contesto, noi dovremmo trovare venti traducenti…
Inviato: ven, 15 feb 2008 23:50
di Marco1971
Sí, certo, Daniele.

Sono dei deturpatori!

E come sempre, si fa il verbo (
taggare), ma a nessuno viene in mente di fare il sostantivo (
taggo)...
Re: «Tag» e «geotag»
Inviato: sab, 16 feb 2008 11:56
di Infarinato
Daniele ha scritto:[Il tag (la tag?) credo sia in questo caso un elemento del codice HTML.
No, innanzitutto un
elemento HTML, diversamente da un
tag, è un’«entità astratta», che comprende un
marcatore di apertura, talora uno
di chiusura, degli eventuali
attributi [coi loro rispettivi
valori], nonché [eventualmente] un
contenuto.
I marcatori sono poi
rappresentati da particolari «etichette», i
tag, appunto.
Ovviamente, siccome gli elementi sono univocamente identificati dal nome del loro marcatore [d’apertura], c’è una corrispondenza biunivoca tra elementi e
tag… ma questo è un altro discorso.

Re: «Tag» e «geotag»
Inviato: sab, 16 feb 2008 23:16
di Freelancer
Infarinato ha scritto:Daniele ha scritto:[Il tag (la tag?) credo sia in questo caso un elemento del codice HTML.
No, innanzitutto un
elemento HTML, diversamente da un
tag, è un’«entità astratta», che comprende un
marcatore di apertura, talora uno
di chiusura, degli eventuali
attributi [coi loro rispettivi
valori], nonché [eventualmente] un
contenuto.
I marcatori sono poi
rappresentati da particolari «etichette», i
tag, appunto.
Ovviamente, siccome gli elementi sono univocamente identificati dal nome del loro marcatore [d’apertura], c’è una corrispondenza biunivoca tra elementi e
tag… ma questo è un altro discorso.

Giustissimo e tecnicamente corretto. Ma
codice è una sorta di iperonimo di
marcatore e più popolare, per così dire, ossia comprensibile intuitivamente anche da chi non conosce i dettagli arcani del linguaggio html, per questo in rete ci sono molte più occorrenze di
codici html invece di
marcatori html anche se si parla della stessa cosa.
Insomma le alternative a
tag, più o meno tecniche secondo i propri gusti e il registro, ci sono. Che poi si usi
taggare ma non *
taggo, non capisco perché Marco se ne stupisca. Ormai dovrebbe aver chiaro che gli italiani non italianizzano più i sostantivi stranieri mentre creano il denominale senza pensarci due volte. E questo non è pur sempre un segno di reattività della lingua?
Re: «Tag» e «geotag»
Inviato: sab, 16 feb 2008 23:28
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Che poi si usi taggare ma non *taggo, non capisco perché Marco se ne stupisca. Ormai dovrebbe aver chiaro che gli italiani non italianizzano più i sostantivi stranieri mentre creano il denominale senza pensarci due volte. E questo non è pur sempre un segno di reattività della lingua?
Non me ne stupisco; semplicemente non vedo cosa renda un suffisso verbale o aggettivale meno stravagante, se aggiunto a una radice straniera, di un suffisso nominale. Quanto a reattività, sí, ma parziale.
Re: «Tag» e «geotag»
Inviato: dom, 17 feb 2008 0:24
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Freelancer ha scritto:Che poi si usi taggare ma non *taggo, non capisco perché Marco se ne stupisca. Ormai dovrebbe aver chiaro che gli italiani non italianizzano più i sostantivi stranieri mentre creano il denominale senza pensarci due volte. E questo non è pur sempre un segno di reattività della lingua?
Non me ne stupisco; semplicemente non vedo cosa renda un suffisso verbale o aggettivale meno stravagante, se aggiunto a una radice straniera, di un suffisso nominale. Quanto a reattività, sí, ma parziale.
Ne abbiamo già parlato, il discorso risale a Migliorini, sempre maggiore diffusione delle forme scritte rispetto a quelle parlate, quindi non si vuole toccare una grafia come
tag che si legge continuamente mentre non c'è un problema del genere per il denominale che non viene da fuori ma esiste solo potenzialmente nella competenza del parlante nativo ecc.
Inviato: dom, 17 feb 2008 0:36
di Marco1971
E allora non parliamone piú.
Inviato: dom, 17 feb 2008 5:24
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:E allora non parliamone piú.
È stato lei a cominciare riaprendo vecchie ferite.

Inviato: dom, 17 feb 2008 22:43
di Marco1971
Ma quali ferite, caro Roberto? Io continuerò a difendere la tradizione, cascasse il mondo.

Inviato: mar, 19 feb 2008 1:14
di Federico
Daniele ha scritto:Lo sapete, vero, che i giovani writers chiamano tag quegli orribili scarabocchi che fanno sui muri delle case?
Non sono
firme?
E che dire della
tagline?
Inviato: mar, 19 feb 2008 1:18
di Marco1971
No, non sono assolutamente
firme. Sono
tagghi (italianizzando il termine
aspro 
).
Inviato: mar, 19 feb 2008 1:27
di Federico
Marco1971 ha scritto:No, non sono assolutamente
firme. Sono
tagghi (italianizzando il termine
aspro 
).
Intende dire che non sarebbe una traduzione adeguata connotativamente o
denotativamente?
Inviato: mar, 19 feb 2008 1:45
di Marco1971
Ormai guardo con sospetto certe definizioni di Wikipedia, anche se spesso ci ricorro.
Se firma soppianta tag, mi vede felice. Purtroppo non credo che ciò accadrà.
Inviato: mar, 19 feb 2008 18:17
di Daniele
Federico ha scritto:Daniele ha scritto:Lo sapete, vero, che i giovani writers chiamano tag quegli orribili scarabocchi che fanno sui muri delle case?
Non sono
firme?
Sì, sì, certo, sono firme. L'insopprimibile bisogno di alcuni giovani di affermare la loro esistenza senza troppi sforzi, con in più il brivido dell'atto proibito e inviso alla adulta classe dominante. Comunque, quando partono la sera armati di bombolette spray, i ragazzi dicono: "Si va a taggare?"
Non sono sicuro se poi dicano, indicando la loro firma su un muro: "Quella è la mia firma." o "Quella è la mia tag."
Inviato: mar, 19 feb 2008 22:17
di Marco1971
Daniele ha scritto:Il tag (la tag?) credo sia in questo caso un elemento del codice HTML.
Il GRADIT dà
tag maschile in senso musicale e informatico, ma femminile nel senso di «particolare sigla o stile grafico che permette di riconoscere un determinato writer [
sic

]». Non andava bene
bombaro o
spruzzaro?
Anche se non esce da queste eteree pareti, i primi due sono
tagghi e la seconda
una tagga.