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Inviato: mer, 05 giu 2013 14:17
di domna charola
Razzolando in rete con "domozimurgia", mi è saltato fuori un vecchio foro, in cui nel lontano 2003 un gruppo di appassionati birrificatori domestici discutevano l'argomento, cercando un traducente italiano e rimanendo perplessi sulla soluzione "brico-birraio" perché non risolve il problema del termine straniero.
Alla fine sembravano abbastanza convinti da domo-birraio... e pensare che mi sembrava un'idea innovativa...
http://it.hobby.birra.narkive.com/93dTvk44/domobirra
Inviato: mer, 05 giu 2013 15:14
di Ferdinand Bardamu
Rimango un po’ perplesso di fronte a questi traducenti. Mi sembra che Freelancer e Souchou abbiano ragione: perché scervellarsi quando la soluzione piú semplice — cioè una serie del genere: birra fatta in casa, fare la birra in casa, birraio casalingo, birrificio casalingo — è anche la migliore? Domobirraio e bricobirraio sono stravaganze che non hanno molte possibilità d’attecchire.
Inviato: mer, 05 giu 2013 17:24
di Freelancer
Ferdinand Bardamu ha scritto:[...]perché scervellarsi [...]
Perché, come si è detto in questa sede prima che Ferdinand Bardamu (e anche molti altri) arrivasero - ma i messaggi sono reperibili negli archivi - tentare di fare onomaturgia è divertente, ma per farla con tutti i crismi affinché le proposte attecchiscano (e anche in questo caso in percentuale ridottissima) occorrono competenze linguistiche come quelle possedute da Bruno Migliorini, onomaturgo per eccellenza. Per il resto, si tratta di tentativi dilettanteschi che lasciano il tempo che trovano. Scusate la franchezza.
Inviato: mer, 05 giu 2013 18:01
di domna charola
La quantità di proposte linguitiche oscene che oltre ad attecchire hanno infestato il parlar corrente, solo grazie a un'abile scelta pubblictaria o all'opera di banali pennivendoli, sembrano smentire tutto ciò...
Voglio dire, in trincea occorre adeguarsi anche al modo di combattere del nemico, per resistere efficacemente.
Vincono maggiormente i termini simpatici e che colpiscono la fantasia, che non quelli formalmente corretti.
Quindi, se si trova qualcosa che non gridi vendetta, e che possa piacere anche a chi lo userà, forse si ha qualche speranza in più di non soccombere all'impronunciabile "homebrewing".
Poi, chiaro che va benissimo "birra fatta in casa", ma se il nemico si ostina a pretendere un solo termine sintetico, meglio assecondarlo che battere in ritirata.
Un'ultima considerazione: in rete la domozimurgia è spiegata come "arte di lavorare con le fermentazioni". Non ho trovato una fonta soddisfacente, però se l'etimologia fosse questa, finirebbe per comprendere anche il pane e un sacco di altre cose che fermentano, e non solo la birrificazione.
Inviato: mer, 05 giu 2013 18:42
di Ferdinand Bardamu
Freelancer ha scritto:Perché, come si è detto in questa sede prima che Ferdinand Bardamu (e anche molti altri) arrivasero…
Ho riletto molti vecchi filoni sui traducenti in cui interveniva anche Lei, perciò la Sua opinione al riguardo mi è nota. E la condivido.

Inviato: dom, 09 giu 2013 13:08
di Carnby
Si può certo criticare
domozimurgia e simili, ma quando leggo «
birra homebrewed» mi viene spontaneo di fare qualcosa per salvaguardare la mia lingua.
Inviato: dom, 09 giu 2013 14:39
di Ferdinand Bardamu
Dalla descrizione di quel sito, non sono i traducenti che mancano (infilati alla bell’e meglio dopo l’anglicismo), ma il buon senso. Non capisco cos’aggiunga birra homebrewed a birra fatta in casa…
Inviato: mar, 11 giu 2013 10:36
di domna charola
Che si fa più fatica a pronunciarla e quindi ci si sente più colti...
