Nella stessa pagina, più in basso: "Per motivi di tempo e di risorse finanziarie, è invece limitato il numero dei documenti di lavoro tradotti in tutte le lingue. La Commissione europea ha adottato l'inglese, il francese e il tedesco come lingue procedurali"Carnby ha scritto:Sapevo della questione del brevetto, ma qui si dice esplicitamente che le lingue ufficiali sono anche lingue di lavoro.
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Moderatore: Cruscanti
In ogni caso si riferisce solo alle traduzioni dei lavori della Commissione, come si dice qui.
Ovviamente, quel sito è relativo alla Commissione ed è stato "postato" come esempio; ma "googlando" un po' si vede che di fatto è in quasi tutti gli ambiti perché è ormai la consuetudine e la questione dei brevetti, che la potrebbe porre alla nostra attenzione in questo momento, ne è la conseguenza tangibile...Carnby ha scritto:In ogni caso si riferisce solo alle traduzioni dei lavori della Commissione, come si dice qui.
In generale non credo quindi si renda un servizio alla nostra lingua cercando di minimizzare sulla vicenda; o sbaglio a ritenerla una questione più importante delle "presunte" contaminazioni linguistiche? E non solo perché l'Italia è stato un Paese fondatore, ma soprattutto perché evidenzia la sempre minore importanza che ricopre l'Italia nel mondo ed in particolare a livello europeo, oltre alla già citata discriminazione competitiva e al conseguente danno economico
- u merlu rucà
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Bisogna tener conto che in Ispagna non si parla solo lo spagnolo castigliano: catalani, baschi e galleghi fanno sentire le proprie ragioni. E non parliamo poi di asturiani, leonesi, aragonesi, estremadurani e andalusi: ognuno cerca di promuovere la propria parlata a "lingua" come è stato fatto col mirandese e la fala.Souchou-sama ha scritto:C’è anche da dire che la Spagna in sé «conta» molto meno della lingua spagnola.
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Personalmente ritengo più grave, per una lingua, l'introduzione di "sinonimi" forestieri (quali news), che arrivano persino a scalzare le parole autoctone nell'uso degli stessi parlanti, che non l'abbandono della stessa da parte di un'istutuzione transnazionale per motivi d'economicità e semplificazioni procedutali.
Insomma, siamo un po' come nel caso della decisione di adottare l'inglese quale unica lingua di studio al PoliMi - evento, per fortuna, scongiurato -, contro cui si è schiarata la Crusca, dimenticandosi, però, la sua ignavia in materia, nonché l'abuso di anglicismi presente sul suo sito.
Insomma, siamo un po' come nel caso della decisione di adottare l'inglese quale unica lingua di studio al PoliMi - evento, per fortuna, scongiurato -, contro cui si è schiarata la Crusca, dimenticandosi, però, la sua ignavia in materia, nonché l'abuso di anglicismi presente sul suo sito.
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