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Inviato: lun, 08 ago 2011 21:18
di Marco1971
Freelancer ha scritto:...non della necessità di abbreviare una parola italiana per conformarsi alla corrispondente inglese.
Guardi che queste abbreviazioni, nell’italiano parlato, sono una cosa naturalissima e osservabile, poco o nulla conta l’inglese in questo.
Inviato: lun, 08 ago 2011 23:07
di Freelancer
Lei sostiene che esisteva già ed era in uso l'abbreviazione appli per applicazione prima che si diffondesse l'uso di app propugnato dalla Apple e ripetuto dai suoi pappagalli in Italia e altrove, e prima che a Ferdinand Bardamu venisse in mente che si potrebbe sostituire app con appli?
Inviato: lun, 08 ago 2011 23:16
di Marco1971
Nient’affatto! Dove l’ho scritto? Io dico che in italiano queste abbreviazioni sono cosa normale. Anche uni per università, per ampliare la lista. Questo non è un influsso dell’inglese, è un fenomeno proprio, credo, di tutte le lingue.
Inviato: mar, 09 ago 2011 0:23
di Carnby
Il modo tradizionale di formare i diminutivi in italiano è comunque quello di prendere la parte finale della parola. Negli antroponimi si pensi a Lino, Gino ecc. mentre Giannino per Giovanni, diffuso in Toscana, è più l'eccezione che la regola. La tendenza a prendere la prima parte del nome (Ale, Vale ecc.) è recente e non si può escludere un'influenza – sia pur indiretta – dell'inglese che ha questa caratteristica (per es. Alec ← Alexander, Brad ← Bradley ecc.).
Inviato: mar, 09 ago 2011 1:02
di Marco1971
Carnby ha scritto:Il modo tradizionale di formare i diminutivi in italiano...
Non stiamo parlando di diminutivi, ma di abbreviazioni.
Inviato: gio, 08 mag 2014 9:45
di Ferdinand Bardamu
Pochi giorni fa sono stato in Francia. Nei manifesti pubblicitari di aziende che offrono servizi non compare la parola
app, ma
appli (almeno in quelli che mi è capitato di vedere).
Qui un esempio dell’uso di
appli nel maggiore giornale francese.
Inviato: lun, 11 mag 2015 11:58
di fiorentino90
Ferdinand Bardamu ha scritto:Pochi giorni fa sono stato in Francia. Nei manifesti pubblicitari di aziende che offrono servizi non compare la parola
app, ma
appli (almeno in quelli che mi è capitato di vedere).
Qui un esempio dell’uso di
appli nel maggiore giornale francese.
Sí, i francesi usano il termine
appli, ma in italiano non si potrebbe dire
appí (sarebbe la pronuncia delle prime due lettere, cioè
ap, comprensibile perché simile all'inglese
app)?

Inviato: lun, 11 mag 2015 12:31
di Ferdinand Bardamu
fiorentino90 ha scritto:Sí, i francesi usano il termine
appli, ma in italiano non si potrebbe dire
appí (sarebbe la pronuncia delle prime due lettere, cioè
ap, comprensibile perché simile all'inglese
app)?

Mi sembra un’abbreviazione poco naturale. Da
bicicletta si è fatto
bici, da
cinema cine, quindi da
applicazione farei
appli. In ogni caso, giacché
appli non è affatto comune in italiano (cercando in
Google se ne trova giusto un esempio,
qui), io mi attengo a
applicazione. Per quanto mi riguarda, non riesco proprio a dire
app, che mi sembra una parola poco espressiva, quasi come un’interiezione.
Inviato: lun, 11 mag 2015 14:15
di fiorentino90
Ferdinand Bardamu ha scritto:fiorentino90 ha scritto:Sí, i francesi usano il termine
appli, ma in italiano non si potrebbe dire
appí (sarebbe la pronuncia delle prime due lettere, cioè
ap, comprensibile perché simile all'inglese
app)?

Mi sembra un’abbreviazione poco naturale.
Sí, à ragione. È un'abbreviazione inventata a tavolino.