«Hinduismo» e altre considerazioni grafiche
Moderatore: Cruscanti
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Mettendo da parte ancora una volta il termine Hinduismo, e tornando in generale alle regole che occorrono nella lingua, c'è un criterio secondo me che è più fondante dell'antichità e della norma e che nessuno di noi ha ancora tirato fuori: la bellezza.
Non è un criterio di secondo livello, tutt'altro. Il bel parlare e il bel scrivere sono fondanti la nozione di umanità. L'estetica, l'etica e la conoscenza sono gli unici strumenti di cui disponiamo per dare un senso alla nostra presenza nel mondo senza dover ricorrere per questo a qualcosa o a qualcuno di trascendente.
Anche se si è credenti il discorso rimane sensato.
La bellezza non è solo il passo della 'etoile', o un'opera d'arte, ma anche la gestualità della persona davvero 'educata', o lo scritto davvero ben scritto, o il discorso davvero ben pronunciato.
Bellezza è anche il gesto denso di significato, l'atto di donazione o d'amore sono belli a vedersi.
Tutto ciò dà significato nella misura in cui mostra che la nostra presenza nel mondo non è solo per sbranarlo (ricordatevi il giardino descritto da Leopardi) e non solo fisicamente ma anche metaforicamente, e non è poco perché, credenze sul trascendente a parte, siamo l'unica materia che esprime coscienza e conoscenza.
Grazie a tutto ciò qui può avere luogo anche il bello e il giusto e non solo ciò che purtroppo siamo costretti a vedere quotidianamente.
Ecco, alla domanda perché l'inseguimento dell'"uso comune" nei termini e nelle espressioni può essere sbagliato io non avrei risposto appellandomi a norme o all'antichità ma perché l'uso comune molto spesso non è "bello", anzi è "brutto".
Così forestierismi e i neologismi 'coniati' o utilizzati a volte solo per pigrizia o per un malcelato senso di inferiorità spesso non sono né belli né utili.
Mi domando se questo modo di approcciare il tema risulta per voi sensato oppure se qualcuno ha già proposto un analisi in questi termini.
Tutto ciò detto da una persona che si considera piuttosto 'rozza' ma che conserva ancora la 'sensibilità' per la bellezza.
Dovremmo aprire un discorso su Adorno, ma forse è troppo OT in questa discussione
Non è un criterio di secondo livello, tutt'altro. Il bel parlare e il bel scrivere sono fondanti la nozione di umanità. L'estetica, l'etica e la conoscenza sono gli unici strumenti di cui disponiamo per dare un senso alla nostra presenza nel mondo senza dover ricorrere per questo a qualcosa o a qualcuno di trascendente.
Anche se si è credenti il discorso rimane sensato.
La bellezza non è solo il passo della 'etoile', o un'opera d'arte, ma anche la gestualità della persona davvero 'educata', o lo scritto davvero ben scritto, o il discorso davvero ben pronunciato.
Bellezza è anche il gesto denso di significato, l'atto di donazione o d'amore sono belli a vedersi.
Tutto ciò dà significato nella misura in cui mostra che la nostra presenza nel mondo non è solo per sbranarlo (ricordatevi il giardino descritto da Leopardi) e non solo fisicamente ma anche metaforicamente, e non è poco perché, credenze sul trascendente a parte, siamo l'unica materia che esprime coscienza e conoscenza.
Grazie a tutto ciò qui può avere luogo anche il bello e il giusto e non solo ciò che purtroppo siamo costretti a vedere quotidianamente.
Ecco, alla domanda perché l'inseguimento dell'"uso comune" nei termini e nelle espressioni può essere sbagliato io non avrei risposto appellandomi a norme o all'antichità ma perché l'uso comune molto spesso non è "bello", anzi è "brutto".
Così forestierismi e i neologismi 'coniati' o utilizzati a volte solo per pigrizia o per un malcelato senso di inferiorità spesso non sono né belli né utili.
Mi domando se questo modo di approcciare il tema risulta per voi sensato oppure se qualcuno ha già proposto un analisi in questi termini.
Tutto ciò detto da una persona che si considera piuttosto 'rozza' ma che conserva ancora la 'sensibilità' per la bellezza.
Dovremmo aprire un discorso su Adorno, ma forse è troppo OT in questa discussione
Forse le sfugge il concetto di forestierismo (e per più di un termine da lei citato si potrebbe parlare anche di occasionalismo).Xinstalker ha scritto:"guru" non è parola italiana
"hutu" non è parola italiana
"pudu" non è parola italiana
"tofu" non è parola italiana
"urdu" non è parola italiana
"haiku" non è parola italiana
"Kombu" non è parola italiana
"Saccu" non è parola italiana
"Quipu" non è parola italiana
"Sadhu" non è parola italiana
Ho dei forti dubbi che nel Regno di Napoli si usasse il latino come lingua di cancelleria.Xinstalker ha scritto:Bene nell'entità statale che ricopriva metà del territorio geografico la lingua ufficiale era il latino, questo nel Regno di Napoli che precede il Regno delle Due Sicilie che invece accompagnerà al latino anche l'italiano.
Normalità nel senso che segue una norma, in particolare la norma stabilità dall'Accademia della Crusca e dall'uso degli scrittori più prestigiosi delle letteratura italiana; tale norma, per esempio, prevede che non si usino né ph né y né h etimologiche: in passato c'era chi scriveva physica, philosophia e huomo.Xinstalker ha scritto:"Conformità" e "normalità" sono altri criteri, insieme a quello dell' "antichità", che lei dovrebbe meglio precisare, a mio avviso s'intende, altrimenti apparirebbero per quello che non sono: assoluti. E lei sa che non è così.
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No, non mi sfugge, prendiamo "guru" o "tofu" sono forestierismi adattati, sono quindi parole ormai italiane anche se non di origine italiana. Sono termini comuni in lingua italiana e utilizzatissimi.Carnby ha scritto:Forse le sfugge il concetto di forestierismo (e per più di un termine da lei citato si potrebbe parlare anche di occasionalismo).
A rigore anche Induismo, Buddismo, Scintoismo e nirvana sono forestierismi adattati, termini italiani non di origine italiana (ricordo che alcuni di questi sono adattamenti dall'inglese e non dalla lingua originale).
Non possiamo gridare al forestierismo in modo critico solo quando urta alcune regole stabilite in modo del tutto arbitrario. E poi proporre altri, che a rigor di logica restano forestierismi per quanto più adattati.
Quindi zulu e hindu come tofu e guru.
Sul Regno di Napoli (informale, il suo nome ufficiale era "Regnum Siciliae" da non confondere con il Regno delle Due Sicilie) possiamo fare sempre delle verifiche...Carnby ha scritto:Ho dei forti dubbi che nel Regno di Napoli si usasse il latino come lingua di cancelleria.

Stabilita non stabilità.Carnby ha scritto:Normalità nel senso che segue una norma, in particolare la norma stabilità dall'Accademia della Crusca e dall'uso degli scrittori più prestigiosi delle letteratura italiana; tale norma, per esempio, prevede che non si usino né ph né y né h etimologiche: in passato c'era chi scriveva physica, philosophia e huomo.

Quindi Himalaya sarebbe un'eccezione condivisa dall'Accademia, benissimo, sono convinto che presto l'Accademia condividerà anche Hinduismo.
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Trovo che al massimo si possa parlate di intransigenza, non di arbitrarietà: cosa c'è di arbitrario nel considerare italiane solo quelle parole, ma sarebbe meglio dire solo di grafie, che rispettano le regole ortografiche italiane, a fronte di una pronuncia stabilmente italianizzata?Xinstalker ha scritto:Non possiamo gridare al forestierismo in modo critico solo quando urta alcune regole stabilite in modo del tutto arbitrario. E poi proporre altri, che a rigor di logica restano forestierismi per quanto più adattati.
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- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
Il mio "arbitrario" era a metà tra il significato diffuso e quello letterario...
Il fatto di essere "convenzionale", infatti, non lo rende assoluto.
Carnby individua negli anni '70 il limite per il quale vi è un concreto rispetto di norme "convenzionali" a lui congeniali.
Tofu e guru sono oggi pronunce assolutamente italiane eppure non c'è l'accento sulla u.
Insomma in ultima analisi per quanti attiene zulu e hinduismo non mi strapperei le vesti. Vi sono motivi pertinenti per cambiare la grafia.
Sono d'accordo nella difesa della lingua italiana individuando regole che tuttavia debbono avere qualche motivazioni in più rispetto alla "convenzione" e alla loro "datazione", queste devono attenersi all'eleganza ovvero alla "bellezza" della stessa lingua che altrimenti ne uscirebbe privata di tale fondamentale e unica caratteristica.
A titolo puramente "aneddottico" la lingua italiana ascoltata da persone di madre lingua differente assomiglia ad un canto.
Il fatto di essere "convenzionale", infatti, non lo rende assoluto.
Carnby individua negli anni '70 il limite per il quale vi è un concreto rispetto di norme "convenzionali" a lui congeniali.
Tofu e guru sono oggi pronunce assolutamente italiane eppure non c'è l'accento sulla u.
Insomma in ultima analisi per quanti attiene zulu e hinduismo non mi strapperei le vesti. Vi sono motivi pertinenti per cambiare la grafia.
Sono d'accordo nella difesa della lingua italiana individuando regole che tuttavia debbono avere qualche motivazioni in più rispetto alla "convenzione" e alla loro "datazione", queste devono attenersi all'eleganza ovvero alla "bellezza" della stessa lingua che altrimenti ne uscirebbe privata di tale fondamentale e unica caratteristica.
A titolo puramente "aneddottico" la lingua italiana ascoltata da persone di madre lingua differente assomiglia ad un canto.
È piuttosto curioso che una persona come lei, che tanto tiene all’oggettività, ci faccia un discorso incentrato sul concetto piú soggettivo del mondo: la bellezza.
Approfitto di questo breve intervento per chiederle di rileggersi (a che tanta fretta?), perché i suoi messaggi contengono numerosi errori/refusi. Non se ne abbia a male.
Approfitto di questo breve intervento per chiederle di rileggersi (a che tanta fretta?), perché i suoi messaggi contengono numerosi errori/refusi. Non se ne abbia a male.

Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
Non correrei così velocemente a delle conclusioni riguardo al mio pensiero. Stiamo discutendo con domande e obiezioni, le conclusioni credo siano ancora premature.Marco1971 ha scritto:È piuttosto curioso che una persona come lei, che tanto tiene all’oggettività, ci faccia un discorso incentrato sul concetto piú soggettivo del mondo: la bellezza.
Rispetto al criterio di soggettività noto che avevo premesso invano che sarebbe stato opportuno trattare Adorno...
Se non è una condizione obbligatoria per partecipare a questo forum e se vuole farlo lei... si accomodi.Marco1971 ha scritto:Approfitto di questo breve intervento per chiederle di rileggersi (a che tanta fretta?), perché i suoi messaggi contengono numerosi errori/refusi. Non se ne abbia a male.
Infatti non credo siano semplici refusi, probabilmente è ignoranza. Buon lavoro dunque...

Questo luogo virtuale verte su tutti gli aspetti della lingua italiana e penso, scusi la presunzione, che non ne esista un altro di pari livello. Ci aspettiamo dunque un’attenzione particolare anche alla forma.Xinstalker ha scritto:Se non è una condizione obbligatoria per partecipare a questo forum e se vuole farlo lei... si accomodi.
Infatti non credo siano semplici refusi, probabilmente è ignoranza. Buon lavoro dunque...
Assecondando la sua richiesta, ecco gli errori del suo messaggio qui sopra:
Xinstalker ha scritto:Insomma in ultima analisi per quanti [-> o] attiene [a] zulu e hinduismo...
Sono d'accordo nella [-> sulla] difesa della lingua italiana individuando regole che tuttavia debbono avere qualche motivazioni [-> -e] in più...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Interventi: 21
- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
Molto gentile, la ringrazio, se crede può continuare così anche in futuro.
Se invece si ritiene che i miei interventi per motivi di stile o di contenuto non sono graditi alla moderazione basta farmelo notare, pubblicamente però non certo in via privata, e in un attimo lascerò questo gruppo di discussione. Grazie comunque per l'intervento.
Se invece si ritiene che i miei interventi per motivi di stile o di contenuto non sono graditi alla moderazione basta farmelo notare, pubblicamente però non certo in via privata, e in un attimo lascerò questo gruppo di discussione. Grazie comunque per l'intervento.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
Suvvia, Xinstalker, non si adonti per una correzione fatta in maniera cosí pacata da Marco. Questo luogo è dedicato alla lingua, perciò qual meraviglia se si ha una particolare attenzione finanche all'aspetto piú piccolo e (apparentemente) marginale di essa?
Mi spiace anche che lei interpreti l'invito di Marco come un velato tentativo di censurare le sue opinioni. È invece un'esortazione – rivolta a tutti i frequentatori di questo fòro, indipendentemente dalla loro competenza linguistica – alla precisione, cui credo si debba rispondere di buon grado.
Mi spiace anche che lei interpreti l'invito di Marco come un velato tentativo di censurare le sue opinioni. È invece un'esortazione – rivolta a tutti i frequentatori di questo fòro, indipendentemente dalla loro competenza linguistica – alla precisione, cui credo si debba rispondere di buon grado.
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- Interventi: 21
- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
[Preclarissimo,]
mi sono letto e riletto, eppure, per quanto per certi versi discutibile, ho scritto in italiano.
Non mi sono per nulla adontato. Il significato delle mie parole è conservato nell'esatto significato delle stesse.
Non lasciamoci andare ad interpretazioni tra le righe, queste sì arbitrarie e financo inopportune.
Grazie e torniamo nel merito dell'albero della discussione.
mi sono letto e riletto, eppure, per quanto per certi versi discutibile, ho scritto in italiano.
Non mi sono per nulla adontato. Il significato delle mie parole è conservato nell'esatto significato delle stesse.
Non lasciamoci andare ad interpretazioni tra le righe, queste sì arbitrarie e financo inopportune.
Grazie e torniamo nel merito dell'albero della discussione.

Ultima modifica di Xinstalker in data ven, 18 nov 2011 18:13, modificato 1 volta in totale.
- Ferdinand Bardamu
- Moderatore
- Interventi: 5195
- Iscritto in data: mer, 21 ott 2009 14:25
- Località: Legnago (Verona)
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- Interventi: 21
- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
- u merlu rucà
- Moderatore «Dialetti»
- Interventi: 1340
- Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41
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- Interventi: 21
- Iscritto in data: lun, 14 nov 2011 16:24
Chiedo scusa a tutti,
il penultimo intervento, ed altre circostanze occorse anche fuori di qui, hanno generato in me l'impressione, certamente discutibile e soggettiva, di non essere gradito in questo gruppo di discussione. Ma tant'è...
Evitando possibilmente commenti che non sono in alcun modo richiesti, e che richiamerebbero da parte mia ulteriori commenti questa volta forse sgraditi, chiedo gentilmente agli amministratori di cancellarmi dal gruppo di discussione.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno prestato attenzione e mi hanno fornito stimoli di rilfessione importanti, peccato non continuare. Ringrazio in particolar modo il paziente Carnby e l'ottimo (non è ironico e in genere sono molto avaro di complimenti) Infarinato, davvero complimenti a quest'ultimo.
Un cordiale saluto a tutti gli altri.
il penultimo intervento, ed altre circostanze occorse anche fuori di qui, hanno generato in me l'impressione, certamente discutibile e soggettiva, di non essere gradito in questo gruppo di discussione. Ma tant'è...
Evitando possibilmente commenti che non sono in alcun modo richiesti, e che richiamerebbero da parte mia ulteriori commenti questa volta forse sgraditi, chiedo gentilmente agli amministratori di cancellarmi dal gruppo di discussione.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno prestato attenzione e mi hanno fornito stimoli di rilfessione importanti, peccato non continuare. Ringrazio in particolar modo il paziente Carnby e l'ottimo (non è ironico e in genere sono molto avaro di complimenti) Infarinato, davvero complimenti a quest'ultimo.
Un cordiale saluto a tutti gli altri.
Chi c’è in linea
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