Ad oggi

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Un uso sospetto di «a(d) oggi»:

“Forse Renzi deve il suo nuovo lavoro a Draghi?”. A chiederselo è stato Peter Spiegel, capo della redazione brussellese del Financial Times. […] Fatto sta che a oggi Draghi e Renzi non si conoscono. (Dal Foglio, «Renzi, la sponda amerikana», 20 febbraio 2014)

Ora, se intendiamo ad oggi come l’ellissi di fino ad oggi, la frase suddetta è sbagliata. L’uso di questa locuzione avverbiale implica infatti che l’azione sia incominciata nel passato e sia proseguita fino al momento dell’enunciazione. L’azione, insomma, è continuata.

Nel nostro caso, invece, si vuol mettere in evidenza che, nel momento dell’enunciazione, l’affermazione «Draghi e Renzi si conoscono» è falsa. L’avverbio che il giornalista avrebbe dovuto usare è dunque oggi, cosa che conferma quel che diceva Infarinato piú su: ad oggi è spesso usato in modo improprio.
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marcocurreli
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Intervento di marcocurreli »

Infarinato ha scritto:Non so che dirle… Aborro la [burocraticissima] locuzione ad oggi nel senso di «a tutt’oggi» o, peggio ancora, in quello del semplice «oggi»!!
Gentile Infarinato, che cosa intende per linguaggio burocratico? Glielo chiedo perché è un aggettivo che sento spesso nei fori linguistici, molto spesso con riferimento a usi non corretti della lingua italiana.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Un uso sospetto di «a(d) oggi»:

“Forse Renzi deve il suo nuovo lavoro a Draghi?”. A chiederselo è stato Peter Spiegel, capo della redazione brussellese del Financial Times. […] Fatto sta che a oggi Draghi e Renzi non si conoscono. (Dal Foglio, «Renzi, la sponda amerikana», 20 febbraio 2014)

Ora, se intendiamo ad oggi come l’ellissi di fino ad oggi, la frase suddetta è sbagliata. L’uso di questa locuzione avverbiale implica infatti che l’azione sia incominciata nel passato e sia proseguita fino al momento dell’enunciazione. L’azione, insomma, è continuata.

Nel nostro caso, invece, si vuol mettere in evidenza che, nel momento dell’enunciazione, l’affermazione «Draghi e Renzi si conoscono» è falsa. L’avverbio che il giornalista avrebbe dovuto usare è dunque oggi, cosa che conferma quel che diceva Infarinato piú su: ad oggi è spesso usato in modo improprio.
Caro Ferdinand, non sono d'accordo sulla sua analisi delle intenzioni del giornalista. Secondo me l'estensore dell'articolo voleva proprio indicare un periodo che dal passato arriva fino ad oggi. L'alternativa che lei propone: "Fatto sta che oggi Draghi e Renzi non si conoscono" a me appare anomala perché, senza la forma locutiva, il significato si focalizza impropriamente sul presente puntuale.

Conoscersi, in questa frase significa 'essersi frequentati' e non 'sapere l'uno dell'altro', e il giornalista voleva dire che fino a oggi/a tutt'oggi/a oggi i due non hanno avuto occasione di incontrarsi e avere rapporti diretti.

In questo caso a oggi è usato in modo corretto.
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Sí, ma fino a oggi qui sarebbe sbagliato anche piú del semplice oggi.

A oggi qui è usato, sí, correttamente (per quanto io continui ad aborrirlo), ma nel senso, appunto, di a tutt’oggi, ancora oggi.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Infarinato ha scritto: Sí, ma fino a oggi qui sarebbe sbagliato…
Io non lo vedrei errato. A mio parere le due espressioni fino a oggi e a tutt'oggi hanno finito per assumere, in questi contesti, lo stesso significato.

Fino può indicare 'il limite al quale si arriva temporalmente' (parafrasando il GRADIT).

Mi spingerei fino ad affermare che a tutt'oggi è oggi espressione abbastanza desueta (anche per la presenza dell'elisione) sostituita dal più moderno fino a oggi...
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Intervento di PersOnLine »

"Fatto sta che fino ad oggi Draghi e Renzi non si conoscono", per me, è agrammaticale; al massimo potrebbe diventare: "Fatto sta che fino ad oggi Draghi e Renzi non si sono mai conosciuti", però, secondo me, lascerebbe intendere che, quasi certamente, da domani in poi si conosceranno [il che non è certo, o almeno non si hanno abbastanza elementi per poterlo dire con certezza].
L'unico significato che può avere è solo di a tutt'oggi, che credo ormai venga avvertito come una forma rafforzativa di a oggi (come per quest'oggi).
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

PersOnLine ha scritto:"Fatto sta che fino ad oggi Draghi e Renzi non si conoscono", per me, è agrammaticale; al massimo potrebbe diventare: "Fatto sta che fino ad oggi Draghi e Renzi non si sono mai conosciuti"...
Non è che non comprendo la sua perplessità (e quella d'Infarinato) però più che di agrammaticalità parlerei di anomalia.
In una scrittura sorvegliata userei senz'altro la sua proposta alternativa...

La sua ipotesi finale sul possibile sentimento attuale di a tutt'oggi mi sembra interessante e tutt'altro che peregrina...
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

bubu7 ha scritto:Io non lo vedrei errato. A mio parere le due espressioni fino a oggi e a tutt'oggi hanno finito per assumere, in questi contesti, lo stesso significato.
Sí, ma fino ad oggi non può stare in una frase in cui compare conoscere all’indicativo presente: come ha detto PersOnLine: «... fino ad oggi Draghi e Renzi non si conoscono» è agrammaticale, perché fino ad oggi presuppone una continuità d’azione che l’azionalità del verbo conoscere esclude. Io avrei scritto, semplicemente, «Draghi e Renzi non si conoscono ancora».
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Ferdinand Bardamu ha scritto: Sí, ma fino ad oggi non può stare in una frase in cui compare conoscere all’indicativo presente: come ha detto PersOnLine: «... fino ad oggi Draghi e Renzi non si conoscono» è agrammaticale, perché fino ad oggi presuppone una continuità d’azione che l’azionalità del verbo conoscere esclude.
Oggi come oggi gli usi del presente indicativo coprono un campo d'azione molto ampio (soprattutto in contesti informali).

Come già detto non arriverei a considerarla una frase agrammaticale ma in una scrittura sorvegliata consiglierei senz'altro accordi più tradizionali.
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

bubu7 ha scritto:Oggi come oggi gli usi del presente indicativo coprono un campo d'azione molto ampio (soprattutto in contesti informali).
Uhm, non mi sembra molto pertinente, quest’obbiezione. Che io sappia (ma, al momento, non mi vengono in mente controesempi), l’indicativo presente può essere usato, in contesti informali, solo in luogo del futuro. Qui parliamo di tutt’altro.

«Tizio e Caio fino ad oggi non si conoscono», comunque si voglia vedere, è una frase temporalmente sconnessa; se non è agrammaticale, è certamente marginale. Col presente, si rimarca uno stato di cose, per l’appunto, presente, mentre fino ad oggi presuppone una continuità col passato. Nella frase in questione, ad oggi sta bene solo se non è considerato come l’ellissi di fino ad oggi, ma come «allo stato attuale delle cose» e simili (cioè a tutt’oggi).
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Intervento di bubu7 »

Il processo che vorrei descrivere è: fino a oggi non hanno avuto occasione di conoscersi --> oggi non si conoscono --> fino a oggi non si conoscono.

Del resto lo stesso procedimento vale per a tutt'oggi e a oggi: il presente è usato per indicare un periodo che dura fino a questo momento; tutte e tre le locuzioni di cui stiamo trattando considerano un periodo che arriva fino ad oggi.
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Intervento di PersOnLine »

Io comprendo il suo discorso, ma non trovo come la sostanziale equivalenza semantica possa legittimare, per una qualche proprietà transitiva, la grammaticalità di una frase con peculiarità diverse (l'occasione di conoscersi e il non conoscersi sono due cose distinte), altrimenti la sinonimia tra due verbi con reggenze diverse giustificherebbe uguali costruzioni sintattiche.
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Intervento di bubu7 »

Siamo partiti da una frase riportata da un giornale: "Fatto sta che a oggi Draghi e Renzi non si conoscono" che non sembra una realizzazione dovuta a una svista.

Lo studio della nostra lingua e delle dinamiche linguistiche ci spinge ad analizzare i fenomeni che hanno provocato questo risultato in relazione ad alcune alternative proposte: "Fatto sta che fino ad oggi Draghi e Renzi non si sono mai conosciuti", "[Fatto sta che] Draghi e Renzi non si conoscono ancora"

La seconda proposta è un'ottima alternativa, neutra, senza tensioni sintattiche rispetto alla norma attuale.

La prima proposta esprime ugualmente il concetto in forma estesa e senza tensioni sintattiche. Partiamo da questa seconda per analizzare la frase incriminata.

Fino a oggi è stato sostituito da a oggi, locuzione che esprime sinteticamente lo stesso concetto. Il passato prossimo sono conosciuti è stato sostituito dal presente conoscono.

L'indicazione temporale è ridondante essendo contenuta nel tempo verbale (passato prossimo) e nella locuzione (a oggi).

Il giornalista ha deciso di riservare l'indicazione temporale alla sola locuzione e di limitare l'informazione della "conoscenza" al solo contenuto semantico mediante l'uso di un tempo neutro e meno marcato, il presente indicativo. In questo modo la frase risulta più snella senza perdere nessun contenuto informativo. Rispetto alle regole grammaticali attuali la frase risulta anomala ma la lingua ha mantenuto il suo compito di veicolare l'informazione completa in maniera snella ed economica.

A differenza di quanto avviene nei codici artificiali una lingua naturale pulsa, palpita continuamente in queste realizzazioni ai confini delle sue possibilità. Mediante queste dinamiche la lingua si mantiene sempre aderente alla realtà senza perdere la sua individualità (diversamente da quanto accade con l'adozione dei forestierismi...).

L'economia assoluta, la logica matematica e la razionalità delle realizzazioni non sono una caratteristica a cui necessariamente aderisce una lingua naturale e, per questo, non sono possibili creazioni di laboratorio prive di ridondanze o scorie del passato. Ma qui ci troviamo di fronte a una frase naturale, pubblicata su un giornale, e per questo il lavorio della lingua va osservato più che stigmatizzato. La variazione dell'uso dei tempi e dei modi verbali per l'espressione di un concetto è un processo che avviene frequentemente nella storia di una lingua e non mi sembra opportuno ostacolarlo altrimenti si finirebbe, col passare del tempo, col ritrovarsi con uno strumento linguistico sempre più artificioso e sempre meno aderente alla realtà che dovrebbe descrivere.
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Intervento di Infarinato »

Tutto bello e [almeno parzialmente] condivisibile, caro Bubu, ma condizionato dall’assunto [affatto innecessario] che a(d) oggi sia una semplificazione di fino a oggi, il che è tutto da dimostrare e, a mio modesto avviso, molto poco plausibile. :?
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Intervento di bubu7 »

Infarinato ha scritto:Tutto bello e [almeno parzialmente] condivisibile...
Grazie, caro Infarinato. :)

Per quanto mi riguarda considero secondario dimostrare che a oggi serva attualmente [anche] come versione semplificata di fino a oggi. Ma se nei fatti oggi questa sostituzione fosse avvenuta non la considererei impropria.

Voglio dire che quel che considero di primaria importanza è il nostro atteggiamento nei confronti dei mutamenti linguistici interni.
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V. M. Illič-Svitič
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