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Inviato: mer, 26 mar 2014 18:23
di Scilens
Ferdinand Bardamu ha scritto: Beh, esiste anche riguardo a, che molti — erroneamente — usano addirittura senza preposizione (*riguardo ciò, invece di riguardo a ciò)
Quest'appunto me lo becco in pieno viso: sono toscanismi.

Noi, lotri come nessuno, ci mangiamo mezzo dizionario, figuriamoci se lasciamo le preposizioni...!
Sono il meglio!

Inviato: gio, 27 mar 2014 13:26
di bubu7
Ferdinand Bardamu ha scritto: Ricopio al riguardo quanto dice Giuseppe Patota alla voce «univerbazione» nella sezione «Glossario e dubbi linguistici» della Grammatica di Serianni:
Di massima, si può dire che le congiunzioni e gli avverbi costituiti di più unità distinte tendono a formare una sola parola quando il valore delle singole componenti diventa opaco per la coscienza linguistica comune. Ma i tempi e i modi di questo processo non sono uniformi e non è sempre possibile essere netti, prescrivendo la forma univerbata (per es. tuttavia non *tutta via) o viceversa quella scissa (per es. ragion per cui, non *ragionpercui). Essendo di uso corrente entrambi i sistemi grafici, nei casi dubbi non c’è che da consultare un buon dizionario.
Condivido la conclusione di Serianni nella citazione tratta dal Glossario della sua Grammatica: consultare sempre un buon dizionario.

La perdita della coscienza linguistica del significato dei componenti viene tirata in ballo dal Serianni in relazione al prevalere della forma univerbata; al contrario, il fatto che questa coscienza si mantenga non ostacola l'univerbazione. Quest'ultima viene invece ostacolata dalla moderna tendenza a lasciare individualizzati i singoli componenti e a evitare varianti grafiche.
Nel caso specifico di a fianco il fatto che se ne sconsiglierebbe l'univerbazione (la forma univerbata non può comunque considerarsi errata) potrebbe inoltre dipendere dalla presenza della voce omografa affianco del verbo affiancare.

Inviato: gio, 27 mar 2014 14:02
di Ferdinand Bardamu
bubu7 ha scritto:Nel caso specifico di a fianco il fatto che se ne sconsiglierebbe l'univerbazione (la forma univerbata non può comunque considerarsi errata) potrebbe inoltre dipendere dalla presenza della voce omografa affianco del verbo affiancare.
Sinceramente, ne dubito. La possibile confusione con forme verbali omografe e omofone non ha ostacolato la creazione di un riguardo senza reggenza preposizionale che, nonostante tutto, non crea ambiguità particolari, e del resto appunto può confondersi con la forma verbale. Credo che la preferenza per a fianco — ma il DOP non dice che affianco è da evitare, ma solo che è raro! — dipenda semplicemente dalla frequenza della forma separata, e da quella tendenza moderna, di cui accennava lei, a mantenere le forme piene (non elise) e separate.

Inviato: gio, 27 mar 2014 14:44
di Animo Grato
Anche se non si tratta dello stesso fenomeno, credo che si possa individuare una certa "aria di famiglia" tra due tendenze moderne: l'una scritta - la resistenza all'univerbazione - e l'altra orale - l'affievolimento del raddoppiamento fonosintattico. Chi è in possesso di conoscenze scientifiche in questo campo potrà confermare o smentire.

Inviato: gio, 27 mar 2014 14:55
di Ferdinand Bardamu
Non ho conoscenze scientifiche, ma posso confermare che, per citare l’osservazione di Migliorini, oggi le parole si apprendono cogli occhi piú che cogli orecchi. Questo spiega anche come mai certe univerbazioni, come questa di a fianco che non è consolidata dall’uso e confermata dalla tradizione, non si applichino.

Inviato: gio, 27 mar 2014 15:05
di bubu7
Ferdinand Bardamu ha scritto:
bubu7 ha scritto:Nel caso specifico di a fianco il fatto che se ne sconsiglierebbe l'univerbazione (la forma univerbata non può comunque considerarsi errata) potrebbe inoltre dipendere dalla presenza della voce omografa affianco del verbo affiancare.
Sinceramente, ne dubito...
Può darsi che abbia ragione. Sicuramente non si tratterebbe del fattore determinante ma di qualcosa che potrebbe concorrere ad ostacolare l'univerbazione.
La tendenza alla riduzione degli allografi mi sembra comunque da incoraggiare.
Per quanto riguarda le indicazioni del DOP la segnalazione raro (che andrebbe approfondita su scala diacronica) indica che la forma non è consigliabile nella lingua media in quanto risulterebbe marcata (salterebbe all'occhio e molto probabilmente sarebbe valutata negativamente).

Però, ripeto, la forma non può considerarsi errata.