Inviato: ven, 21 nov 2014 9:25
Personalmente non vedo la cosa così "misteriosa".
Certo, nel parlato la componente non verbale aiuta. Il retaggio animale non è tale da permetterci di muovere la coda e le orecchie, ma di fatto facciamo anche cose simili, che facilitano. Basta un lieve ammiccare per cambiare il senso di una frase! E si parla di elementi concreti, che magari il cervello non elabora razionalmente ma che afferra benissimo per istinto (animale residuo) e per cultura (lo stesso gesto può variare di significato in culture diverse). Insomma, la comunicazione è così importante che sfruttiamo tutti i mezzi!
Però secondo me se si analizza una frase saltano fuori anche vari livelli di comunicazione verbale.
Nel caso degli orsacchiotti, c'è una struttura di base che può essere ambigua.
Il complemento retto da "con" può essere dei tipi più vari e significare quindi cose diverse:
comprare qualcosa con i soldi = per mezzo, o in cambio di
comprare qualcosa con la zia = in compagnia di
comprare qualcosa con entusiasmo = in che modo?
comprare qualcosa con gli orsacchiotti = qui si riferisce all'oggetto, qualità? (sui complementi minori mi perdo... aiuto!)
E su questa struttura, si inseriscono le parole, la coerenza fra esse, il contesto che esse suggeriscono, anche se non detto direttamente in un'introduzione.
A logica, gli "orsacchiotti disegnati" portano a fare una serie di scelte interpretative, e a preferire come più probabile una e una sola soluzione.
Quasi direi che la precisione della parola, e ancor più, delle singole parole messe in relazione fra di loro, riesce a rendere non ambigua una costruzione altrimenti "aperta".
La bizzarria secondo me sta soprattutto nelle strutture, che permettono di essere gestite nelle maniere più varie, offrendo ampie possibilità espressive, e soprattutto permettendo anche quel "giocare con la lingua" che si attua proprio quando si spinge la logica sino all'estremo: è la cosa più divertente, secondo me, perché spinge a ragionare sulla struttura profonda.
Da qui, almeno per me, è partito il clima di "gioco" alla sua proposta.
Perché è vero: la struttura della frase si presta a giochi interpretativi e creativi notevoli, e degni di essere provati.
Conoscere una lingua è anche questo! Sicuramente uno straniero che stesse imparando l'italiano, focalizzando l'attenzione sulla struttura, penserebbe anche a un pagamento in orsacchiotti. Quindi la sua ipotesi a me non pare peregrina.
E trovo divertente non tanto l'ipotesi in sè, ma il fatto che pone in evidenza l'apertura della struttura della frase usata, pronta ad adattarsi ai significati più diversi.
Certo, nel parlato la componente non verbale aiuta. Il retaggio animale non è tale da permetterci di muovere la coda e le orecchie, ma di fatto facciamo anche cose simili, che facilitano. Basta un lieve ammiccare per cambiare il senso di una frase! E si parla di elementi concreti, che magari il cervello non elabora razionalmente ma che afferra benissimo per istinto (animale residuo) e per cultura (lo stesso gesto può variare di significato in culture diverse). Insomma, la comunicazione è così importante che sfruttiamo tutti i mezzi!
Però secondo me se si analizza una frase saltano fuori anche vari livelli di comunicazione verbale.
Nel caso degli orsacchiotti, c'è una struttura di base che può essere ambigua.
Il complemento retto da "con" può essere dei tipi più vari e significare quindi cose diverse:
comprare qualcosa con i soldi = per mezzo, o in cambio di
comprare qualcosa con la zia = in compagnia di
comprare qualcosa con entusiasmo = in che modo?
comprare qualcosa con gli orsacchiotti = qui si riferisce all'oggetto, qualità? (sui complementi minori mi perdo... aiuto!)
E su questa struttura, si inseriscono le parole, la coerenza fra esse, il contesto che esse suggeriscono, anche se non detto direttamente in un'introduzione.
A logica, gli "orsacchiotti disegnati" portano a fare una serie di scelte interpretative, e a preferire come più probabile una e una sola soluzione.
Quasi direi che la precisione della parola, e ancor più, delle singole parole messe in relazione fra di loro, riesce a rendere non ambigua una costruzione altrimenti "aperta".
La bizzarria secondo me sta soprattutto nelle strutture, che permettono di essere gestite nelle maniere più varie, offrendo ampie possibilità espressive, e soprattutto permettendo anche quel "giocare con la lingua" che si attua proprio quando si spinge la logica sino all'estremo: è la cosa più divertente, secondo me, perché spinge a ragionare sulla struttura profonda.
Da qui, almeno per me, è partito il clima di "gioco" alla sua proposta.
Perché è vero: la struttura della frase si presta a giochi interpretativi e creativi notevoli, e degni di essere provati.
Conoscere una lingua è anche questo! Sicuramente uno straniero che stesse imparando l'italiano, focalizzando l'attenzione sulla struttura, penserebbe anche a un pagamento in orsacchiotti. Quindi la sua ipotesi a me non pare peregrina.
E trovo divertente non tanto l'ipotesi in sè, ma il fatto che pone in evidenza l'apertura della struttura della frase usata, pronta ad adattarsi ai significati più diversi.