Inviato: mer, 28 ott 2015 9:40
Domna charola, anche se i nostri punti di vista divergono, vedo però che Lei ha evidenziato cose personali e reali, su cui non insisto e non mi metto contro. 

Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
Peccato che non la pensassero così i puristi più ottusi e intransigenti che ancora imperversavano fino a qualche tempo fa (compreso il da molti qui sopravvalutato Aldo Gabrielli, che era un dilettante, non avendo mai pubblicato niente di scientifico, ma solo opere divulgative - e c'entra poco che non fosse docente di università o di liceo; in ogni caso, oggi non avrebbe MAI superato una selezione per l'abilitazione scientifica nazionale in storia della lingua italiana). Costoro avversavano con pari acrimonia sia i francesismi, sia gli anglicismi (e anche altri forestierismi, ovviamente), senza neppure distinguere tra quelli adattati alle strutture fonotattiche dell'italiano e quelli mutuati nella loro forma grafica e fonetica senza modifiche. L'ho già scritto e lo ribadisco: a mio modesto parere, il discredito in cui è caduta ogni possibile politica di selezione dei forestierismi in Italia è dipeso proprio da due fatti: 1) la mentalità talebana di tali puristi, che avversavano ogni parola avesse anche lontanamente una patina di origine allotria, fino a diventare grottesca e anacronistica (mentre il neopurismo di Migliorini è rimasto appannaggio di pochi circoli specialistici e della rivista Lingua nostra). 2) L'associazione tra fascismo e campagna anti-forestierismi.sempervirens ha scritto:Il che mi avrebbe fatto molto meno dispiacere; La lingua francese è parente di quella italiana.u merlu rucà ha scritto:Se la Maginot avesse retto, probabilmente si userebbe ancora il francese...
Un francesismo crudo è estraneo alla lingua italiana come un anglicismo crudo. Però è vero che i francesismi tendono a essere meglio adattabili degli anglicismi: e allora perché continuiamo a dire e a scrivere silhouette, bordeaux, beige e simili?sempervirens ha scritto:Il che mi avrebbe fatto molto meno dispiacere; La lingua francese è parente di quella italiana.
Questi esempi però sono tra quelli di francesismi meno adattabili: a parte bordeaux, che si può facilmente adattare in "bordò", non vedo facili gli adattamenti di silhouette e beige, a meno di non seguire le abitudini del Castellani ("siluetta"?). Per beige poi la partita sarebbe persa in partenza: qualsiasi adattamento grafico renderebbe la parola pressoché irriconoscibile. Meglio allora ricorrere a un dignitoso sinonimo, come "di colore nocciola chiaro", "avana", "crema", "fulvo", "nocciola".Carnby ha scritto:[È] vero che i francesismi tendono a essere meglio adattabili degli anglicismi: e allora perché continuiamo a dire e a scrivere silhouette, bordeaux, beige e simili?
Perché non siluetta, toeletta, rulotta?Teo ha scritto:a meno di non seguire le abitudini del Castellani ("siluetta"?).
Esiste già una parola italiana che ha la stessa origine di beige (anche se non lo stesso esatto significato): bigio.Teo ha scritto:Per beige poi la partita sarebbe persa in partenza: qualsiasi adattamento grafico renderebbe la parola pressoché irriconoscibile.
Già. Peccato! Mi rincuora il fatto che l'arricchimento del lessico di una lingua non è un processo irreversibile. Dove prima si calava la mannaia ora si agita il ramoscello d'ulivo.Teo ha scritto:Peccato ...(...).Per quale motivo ancora negli anni '70 i repertori puristici si ostinavano ottusamente a condannare verbi come funzionare, massacrare, progettare, emozionare, selezionare, decollare, controllare, ecc., solo perché derivanti dal francese, benché perfettamente integrati e assimilati nelle strutture della lingua italiana?sempervirens ha scritto:Il che mi avrebbe fatto molto meno dispiacere; La lingua francese è parente di quella italiana.u merlu rucà ha scritto:Se la Maginot avesse retto, probabilmente si userebbe ancora il francese...
Ma che cosa intende lei con il fatto che i forestierismi non debbano mai essere adattati dove ci sono parole equivalenti in italiano? Se si riferisce ad adattamenti ibridi come "downloadare" da "to download" o "updatare" da "to update", si può senz'altro essere d'accordo, ma spero che lei non voglia intendere che non si debbano adattare i francesi "contrôler" in "controllare", "fonctionner" in "funzionare" o l'inglese "to contact" in "contattare". Rinunciare a questi verbi, specialmente i primi due, vorrebbe dire impoverire la lingua non certo preservarla pura ("verificare" e "operare" non possono sempre sostituire i primi due verbi, e "prendere contatto" è più ingombrante).AttritoLinguistico ha scritto:Quando ci sono parole equivalenti i forestierismi non devono essere mai adattati e penso che il lessico originale di una lingua vada preservato a tutti costi. Per bar e sport possiamo usare mescita e diporto (che però è di origine francese). Si potrebbe usare gioco (come in Federazione Italiana Giuoco Calcio), svago o passatempo anche se il significato non è lo stesso.
Questo per due motivi:Teo ha scritto:Del resto, che bar e sport siano da TUTTI sentiti come sostantivi italiani è provato dal fatto che a nessuno, neppure agli anglofili più snob, è mai saltato per l'anticamera del cervello di pronunciarli all'inglese, ossia sostituendo la "r" con l'allungamento della vocale precedente (ossia spɔːt anziché spɔrt).
Tale cosa poi accomunerebbe tutti i parlanti del pianeta. Mai sentito un anglofono pronunciare distintamente le doppie di una parola italiana, pur facente questa parte del loro lessico. Cito per esempio pizza.Ferdinand Bardamu ha scritto:Aggiungerei anche un motivo d’economia linguistica: passare da un sistema fonologico a un altro è faticoso, e comporta uno sforzo che solo chi vuol fare sfoggio può compiere.
Direi di sì, caro Sempervirens, se è un docente (d'inglese).sempervirens ha scritto:[…]Ferdinand Bardamu ha scritto:Aggiungerei anche un motivo d’economia linguistica: passare da un sistema fonologico a un altro è faticoso, e comporta uno sforzo che solo chi vuol fare sfoggio può compiere.
E io mi dovrei penare a far pronunciare bene l'inglese ai miei discendenti?!
Università di Leggendo!Sixie ha scritto:Luigi Meneghello [...] insegnò letteratura italiana al dipartimento di Italianistica dell'università di Reading per una quarantina d'anni