Inviato: sab, 14 mag 2016 13:08
Nelle parlate settentrionali si usa un contoide nasale velare «attenuato» che si può trascrivere [ŋ] (ma Canepari avrebbe da ridire), il che permette di realizzare più agevolmente sequenze come /-nzv-/.
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Be', in realtà il Suo amico è riuscito a farne a meno senza troppe difficoltà.Ivan92 ha scritto:Poi però dice /nos'ta/ (non sta), /pes'trada/ (per strada), ecc. Per cui, capisco che la scelta di appore la i prostetica a una parola possa risultare datata graficamente, ma nel parlato mi sembra che non se ne possa fare a meno.
Sí, ma codesto tipo d'adattamento ha un non so che di popolare. Anch'io nel parlato di tutti i giorni non mi perito di sopprimere il primo dei tre fonemi che compongono la sequenza ostica da pronunciare, ma nell'italiano piú sorvegliato cercherei un'altra soluzione. Per costatazione è diverso: esiste già come variante di constatazione, è un termine lemmatizzato. Il vero problema sorge quando il nesso di cui sopra si trova in confine di parola. Ripeto, se la i prostetica è [ormai] un lusso che ben pochi si possono permettere nello scritto, non esiterei a rispolverarla nel parlato, giacché mi sembra sia la soluzione piú acconcia.Animo Grato ha scritto:Be', in realtà il Suo amico è riuscito a farne a meno senza troppe difficoltà.![]()
Per me lo avrebbe solo nello scritto, ambito in cui si tende a conservare la parola nella sua forma integra a prescindere da come i margini vengono effettivamente pronunciati nella catena del parlato (es. "non mi", scritto così ma pronunciato con due [m]).Ivan92 ha scritto:Sí, ma codesto tipo d'adattamento ha un non so che di popolare.
Probabilmente il termine è stato lemmatizzato perché non è parsa una gran perdita quella della "n".Anch'io nel parlato di tutti i giorni non mi perito di sopprimere il primo dei tre fonemi che compongono la sequenza ostica da pronunciare, ma nell'italiano piú sorvegliato cercherei un'altra soluzione. Per costatazione è diverso: esiste già come variante di constatazione, è un termine lemmatizzato.
Però non credo che l'esempio sia calzante: /n/ è omorganica alla consonante successiva e si assimila totalmente davanti a /m/. Non noto alcuna somiglianza con le sequenze consonantiche di cui stiamo parlando. La questione mi ricorda invece la pronuncia dei nessi /-nr-/ e /-nl-/ in confine di parola: nel parlato di tutti i giorni dico /irreal'ta/ (in realtà), /nollo'sɔ/ (non lo so), ma sappiamo che la pronuncia neutra, seppur poco toscana, è proprio /-nr-/ e /-nl-/. Per cui, così come l'assimilazione in /-rr-/ e /-ll-/ dovrebbe essere evitata nell'italiano più sorvegliato, trovo altrettanto poco elegante la soppressione di n e r in non sta e per strada, accettabilissima invece nel parlato più spontaneo. Insomma, continuo a sostenere che si tratta d'un esito popolare.valerio_vanni ha scritto:Per me lo avrebbe solo nello scritto, ambito in cui si tende a conservare la parola nella sua forma integra a prescindere da come i margini vengono effettivamente pronunciati nella catena del parlato (es. "non mi", scritto così ma pronunciato con due [m]).
Volevo, appunto, mettere un esempio in cui la pronuncia si discosta dalla grafia senza farsi notare troppo. Il discorso degli allofoni omorganici è un po' diverso, perché per noi italiani "si tratta sempre di enne".Ivan92 ha scritto: Però non credo che l'esempio sia calzante: /n/ è omorganica alla consonante successiva e si assimila totalmente davanti a /m/.
Io penso che si tratti di un esito molto diffuso e non solo popolare. Insomma, sono convinto che molto raramente venga notata e stigmatizzata un'assimilazione di questo tipo, come potrebbe capitare per un "annamo" al posto di "andiamo".La questione mi ricorda invece la pronuncia dei nessi /-nr-/ e /-nl-/ in confine di parola: nel parlato di tutti i giorni dico /irreal'ta/ (in realtà), /nollo'sɔ/ (non lo so), ma sappiamo che la pronuncia neutra, seppur poco toscana, è proprio /-nr-/ e /-nl-/. Per cui, così come l'assimilazione in /-rr-/ e /-ll-/ dovrebbe essere evitata nell'italiano più sorvegliato, trovo altrettanto poco elegante la soppressione di n e r in non sta e per strada, accettabilissima invece nel parlato più spontaneo. Insomma, continuo a sostenere che si tratta d'un esito popolare.
D'accordo per /-nr-/, ma /-nl-/ in sintassi e nei clitici non s'assimila in tutta la Toscana (da me per esempio si dice tienlo e domanlattro).Ivan92 ha scritto:la pronuncia neutra, seppur poco toscana, è proprio /-nr-/ e /-nl-/.
Secondo me no, almeno per quanto riguarda l'omissione. Mi concedo qualche riserva sull'attenuazione, ma bisognerebbe comunque decidere come attenuare il fonema. Io continuo a preferire i prostetica, ma mi rendo conto che è tutto molto soggettivo. Sarebbe interessante sentire il parere di altri.valerio_vanni ha scritto:Quindi non potremmo, alla stessa maniera, vedere scritta quella "n" e poi ometterla tranquillamente (o attenuarla) nella pronuncia?
Sì, è molto diffuso perché la variante senza assimilazione è poco toscana [ergo italiana], ma Infarinato fu chiaro al riguardo. Certo, dovessimo stilare una classifica degli errori ortoepici, questo occuperebbe sicuramente gli ultimi posti. Anch'io sorvolerei, ma un errore è pur sempre un errore, e un buon maestro dovrebbe sconsigliare l'assimilazione totale della nasale davanti alle liquide. E lo dico mentre storco il naso, giacché tra /nst/ e /nr/, per me, non c'è alcuna differenza: in entrambi i casi faccio molta difficoltà a pronunciare questi nessi.valerio_vanni ha scritto:Io penso che si tratti di un esito molto diffuso e non solo popolare. Insomma, sono convinto che molto raramente venga notata e stigmatizzata un'assimilazione di questo tipo, come potrebbe capitare per un "annamo" al posto di "andiamo".
Sì, ricordavo.Carnby ha scritto:D'accordo per /-nr-/, ma /-nl-/ in sintassi e nei clitici non s'assimila in tutta la Toscana (da me per esempio si dice tienlo e domanlattro).
In maniera che si senta ancora la sua presenza ma che sia più liscia l'articolazioneIvan92 ha scritto:Secondo me no, almeno per quanto riguarda l'omissione. Mi concedo qualche riserva sull'attenuazione, ma bisognerebbe comunque decidere come attenuare il fonema.valerio_vanni ha scritto:Quindi non potremmo, alla stessa maniera, vedere scritta quella "n" e poi ometterla tranquillamente (o attenuarla) nella pronuncia?
A me sembra anche poco extra-toscana.Sì, è molto diffuso perché la variante senza assimilazione è poco toscana [ergo italiana], ma Infarinato fu chiaro al riguardo.
Cosa vuole che le dica che non sia già stato detto nell'altro filone, caro Valerio? Per quel che mi riguarda, posso ribadirle che anch'io faccio molta difficoltà a pronunciare nessi di codesto genere. E il guaio è che non sono così rari, almeno in confine di parola!valerio_vanni ha scritto:A me sembra anche poco extra-toscana.
Mi pare un po' artificioso, insomma, "impuntarsi" a voler fare proprio una [n] (a prescindere da quello che segue) solo perché è scritta. Tanto più che /n/ ha già vari allofoni usati in maniera molto trasparente.
In buon italiano si deve usare [n] alveolare. Però, in qualche zona toscana, ho sentito anche realizzazioni «settentrionaleggianti» con qualcosa che si avvicina a [ŋ].Ivan92 ha scritto: Quale allofono di /n/ userebbe davanti a /r/ e /l/?
La ringrazio.Carnby ha scritto:In buon italiano si deve usare [n] alveolare. Però, in qualche zona toscana, ho sentito anche realizzazioni «settentrionaleggianti» con qualcosa che si avvicina a [ŋ].
Infatti quella è una pronuncia possibile e accettabile, ma secondo le migliori norme ortoepiche /-nr-/non dovrebbe assimilarsi. Il DOP seconda edizione nella parte iniziale dice infatti «[la n] rimane alveolare davanti a l, r, s, z.».
Può darsi che sia anche la mia realizzazione.Carnby ha scritto:Però, in qualche zona toscana, ho sentito anche realizzazioni «settentrionaleggianti» con qualcosa che si avvicina a [ŋ].