Inviato: sab, 16 giu 2018 11:55
Provi a inviarli, anche se dubito sulla… "accoglienza".Carnby ha scritto:Ne ho una gran quantità (specialmente termini scientifici e tecnici); che dice, mi ascolteranno?
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Provi a inviarli, anche se dubito sulla… "accoglienza".Carnby ha scritto:Ne ho una gran quantità (specialmente termini scientifici e tecnici); che dice, mi ascolteranno?
Sì, c'è un malinteso, perché non volevo insinuare che Lei le proponesse.Fausto Raso ha scritto:Cortese Animo Grato, forse c'è un malinteso: non ho proposto io le "immaginifiche coniazioni angliche".Animo Grato ha scritto:Mi trovo benissimo con dileguarsi e dileguo, senz'alcun bisogno delle immaginifiche coniazioni angliche.
Poiché personalmente, sulla scorta dei suoi fantasmizzazione e fantasmeria, avevo pensato — per sottrazione, diciamo cosí — a fantasmare > fantasmarsi, cercandone eventuali attestazioni in Rete mi sono imbattuto in questa scheda della Crusca a firma di Sara Giovine, da cui l'estratto che segue (sott. mie):Marco1971 ha scritto: sab, 16 giu 2018 0:28 Vedo che il Grand dictionnaire terminologique lo traduce con fantomisation.
Non si potrebbe allora coniare fantasmizzazione o fantasmeria?
La parola efficacia, applicata a manifestazioni linguistiche, è cosí definita dal Battaglia: Capacità di esprimere con pienezza di forma e intensità di significato ciò che si vuole rappresentare o significare; forza espressiva; modo di dire efficace.Tecumseh ha scritto: gio, 09 lug 2020 21:54 [...] in quanto, come spesso accade, la forma inglese viene percepita come pi[ú] sintetica e immediata (e di conseguenza anche pi[ú] efficace), dei possibili corrispondenti italiani.
Appunto perché non è nulla di nuovo, a me l’uso di un anglicismo per riferirsi a un concetto tanto banale suona affettato. Ma non sono giovane: magari nella lingua angloitaliana dei ragazzi d’oggi ghosting è piú naturale e spontaneo di qualunque parola italiana…Tecumseh ha scritto: gio, 09 lug 2020 21:54Naturalmente il darsi a un certo punto alla macchia in ambito affettivo-amoroso è modalità vecchia come il mondo, e, con riferimento personale, allorché capitava e se ne parlava tra amici (soprattutto) o in famiglia, i verbi per designare incisivamente, e con sfumature e intensità differenti, il [mis]fatto certo non mancavano: dileguarsi, dissolversi, nebulizzarsi, evaporare, svaporare, svanire, svampare, sparire, scomparire, smaterializzarsi, volatilizzarsi...
Buffo perché in toscano l'omofono gostare significa ‘costare’.
Ignorare? Disconoscere?G.B. ha scritto: ven, 29 lug 2022 19:54 (...) ghostare (...), a rispetto di tutti i verbi proposti, si usa transitivamente: Mi ha ghostato significa che «lui o lei (mi) si è dileguato/a». Questo è il vantaggio dell'adattamento: che specifica le parti in causa, rendendo evidente la «vittima» del ghosting, in qualità di complemento oggetto.
Guardi, Le ricopio quel che dice la Crusca:Antonio Migliano ha scritto: sab, 04 mar 2023 18:35Ignorare? Disconoscere?G.B. ha scritto: ven, 29 lug 2022 19:54 (...) ghostare (...), a rispetto di tutti i verbi proposti, si usa transitivamente: Mi ha ghostato significa che «lui o lei (mi) si è dileguato/a». Questo è il vantaggio dell'adattamento: che specifica le parti in causa, rendendo evidente la «vittima» del ghosting, in qualità di complemento oggetto.
Non posso non notare una curiosa differenza comunicativa tra le conclusioni sopra riportate e quelle dell'articolo della rivista dal quale la scheda è tratta:S. Giovine, in «ghostare», ha scritto: In alternativa al verbo inglese, si potrebbe proporre l’uso di verbi o locuzioni di uso più comune in italiano quali ignorare (una persona o un messaggio), smettere di rispondere, non farsi più sentire e simili: le alternative proposte risultano tuttavia meno immediate ed efficaci nell’individuazione del referente [ciò che dicevo, appunto], e hanno inoltre il limite di non riferirsi specificatamente alla sparizione “digitale” di una persona.
In un caso «si potrebbe proporre... tuttavia... e...», nell'altro «non esistono degli esatti equivalenti» e le alternative «oltre... anche...». Non è proprio la stessa cosa, ecco.S. Giovine, in «Italiano digitale. La rivista della Crusca in Rete», XXIV, 2023/1, ha scritto: Non si può tuttavia del tutto escludere, per il futuro, una maggiore affermazione nell’uso corrente del verbo, per il quale non esistono degli esatti equivalenti in italiano: alternative quali ignorare (una persona o un messaggio), smettere di rispondere, non farsi più sentire e simili, oltre a risultare meno immediate ed efficaci nell’individuazione del referente, presentano anche il limite di non riferirsi specificatamente alla sparizione “digitale” di una persona.
Codesta idea mi piace, non tanto per il caso specifico, quanto nello spirito. Peraltro se solo il nostro occhio d’Italiani, pure molto riguardoso delle cose angloamericane, si fosse spinto piú là del ghosting, avrebbe còlti altri uno o due fantasmi letterari che celebrano felicemente la vivezza della lingua inglese (marleying e caspering). E noi? A noi il tallone d'Achille, il segreto di Pulcinella, paga Pantalone, fare il cicerone ci fanno venire il latte alle ginocchia. Naturale! Questo genere d’inventiva, diciamo pure poetica, in Italia è isterilita, o passa inosservata fra una battuta in dialetto e una sdrammatizzazione estemporanea (o, bestemmio, tra le rime di qualche rappista). Invece proprio lí bisognerebbe cercare.12xu ha scritto: lun, 06 mar 2023 19:51Si potrebbe trarre ispirazione da un fatto letterario, mitologico o folcloristico e coniare un nuovo termine a partire da esso. Il "ghosting" è un topos letterario immagino abbastanza comune; a me è venuta in mente Emma Bovary che viene "ghostata" da Rodolphe.