Alla fine penso di essere anche riuscito a darmi una spiegazione per quanto riguarda il «quando ci pare» della prima frase e il «quando voglio» della seconda.
Per quanto riguarda il primo, ho letto nel sito della Treccani che nella lingua informale il periodo ipotetico tende a limitarsi a due tipi (I e III), e «quando pare», pur non essendo un colloquialismo, ho la sensazione che sia avvertito come più informale (magari mi sbaglio). Quindi, la mia ipotesi è che «quando pare», pur essendo normalmente utilizzato con il periodo ipotetico di I tipo, all'occorrenza venga "ibridato" così com'è a quello di II tipo del sistema standard.
In quanto alla seconda frase, ho pensato a «quando voglio» non tanto come a un momento futuro e ipotetico, ma a un momento che fa già abitualmente parte della realtà del parlante, ovvero, il parlante sa che ricorrono nella sua vita dei momenti in cui ha voglia di andare in vacanza, ma, nonostante ciò, non può farlo perché lavora, e, quindi, devo fare affidamento non tanto sulle volte in cui vuole, ma su quelle in cui può.
Comunque, magari nulla di quello che ho scritto ha senso.
