G. M. ha scritto: ven, 21 gen 2022 23:35
- Perché non vi piace retale? (Infarinato, ma anche tutti gli altri, visto che siete passati sùbito ai derivati di media)…
Morfologicamente, perché chi ha un minimo di dimestichezza col latino sa che il denominale giusto sarebbe in realtà *
reziale, che però ha il difetto di essere assai poco perspicuo per l’italofono medio. *
Retale sa tanto di denominale coniato all’impronta da un anglofono che non abbia grande familiarità con la nostra lingua e creda che basti aggiungere
ale per formare un aggettivo a partire da qualsiasi sostantivo.
Semanticamente, perché si parlava di «strategie
social»: se è vero che non dobbiamo peritarci d’usare
rete sociale al di fuori dell’àmbito strettamente sociologico o psicologico, bisogna però anche fare attenzione al contesto. «Strategie
social» si riferisce chiaramente a
strategie di comunicazione sulle piattaforme di rete sociale, mentre «strategie di rete sociale» fa piuttosto pensare a
strategie sociologiche, appunto,
d’interazione umana o, al piú, a
strategie di piattaforma di rete sociale.
G. M. ha scritto: ven, 21 gen 2022 23:35
- Infarinato specificamente: perché meglio -mediatico che -mediale (tanto più se il secondo «a rigore sarebbe anche piú latino»)?
È un po’ il discorso di
digitale nel senso di «numerico», quando in realtà in italiano (e in latino) indica(va) solo qualcosa relativo alle dita. In italiano
mediale ha (aveva) il significato che aveva anche in latino (= «medio, intermedio, relativo a ciò che si trova in mezzo»; anche: «relativo alla diatesi media»), mentre
mediatico ha soltanto il significato che c’interessa.
Di piú: con buona pace di Plauto e del suo
sociofraudus (contro cui avrà sicuramente tonato l’Orazio delle
callidae iuncturae), *
sociomediatico etc. sono coniazioni alla greca (e Plauto lo sapeva bene!), per cui trovo piú coerente usare un suffisso [anche] greco.
