Inviato: gio, 29 mar 2007 17:21
Non ho detto che ogni discussione è inutile. Sono grato a chi contribuisce restando nel merito e evitando le derisioni gratuite.
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
No, l’inglese soprattutto, almeno foneticamente.Bue ha scritto:L'inglese no di certo.fabbe ha scritto:... e tutte le altre lingue.Bue ha scritto:Ma tanto so gia` la risposta: "gli spagnoli..."
Io stavo parlando dell'adattamento scritto. Foneticamente mi sembra che adattiamo anche noi, come ha piu` volte ricordato Marco: gli italiani del centro-sud mettono schwa o "e" alla fine di parole che finiscono in consonante, in mezzo a nessi consonantici ostici ecc. Quelli del nord no? Ma quelli del nord adattano alla loro "fonetica madre", tant'e` vero che adattano anche l'italiano trasformandolo (foneticamente) in italiano regionale.Infarinato ha scritto:No, l’inglese soprattutto, almeno foneticamente.Bue ha scritto:L'inglese no di certo.fabbe ha scritto:... e tutte le altre lingue.
La «vocina fuori dal coro» la puoi fare quanto ti pare, o pio Bove, ma, se poi, per tua stessa ammissione, ti contraddici…Bue ha scritto:…permettetemi di esprimere almeno l'intenzione di fare una vocina fuori dal coro delle lamentazioni secondo cui saremmo gli unici al mondo in questo o in quell'altro…
…permetti anche a noi di replicare, sottolineando l’incongruenza.Bue ha scritto:Io stavo parlando dell'adattamento scritto. Foneticamente mi sembra che adattiamo anche noi…
Mi si rispondera` che l'inglese ha una grafia etimologica, mentre lo spagnolo ecc ecc.
Sta’ tranquillo che di cose che ci distinguono dagli altri ne abbiamo già tante, e spesso non son positive!Bue ha scritto:Allora: io contestavo la replica "e tutte le altre lingue", secondi cui tutte le lingue adattano o traducono e noi no.
Semplicemente non ci credo, che noi italiani abbiamo un comportamento che e`unico al mondo.
Ho torto? Non ci credo, ma anche se fosse, vediamo il bicchiere mezzo pieno: vivaddio abbiamo qualcosa che ci distingue dagli altri!
E infatti l’Oxford English Dictionary («DRAFT REVISION Dec. 2000») debitamente registra la variante con epentesi occlusiva, con cui l’anglofono spontaneamente tende a far suo il forestierismo.Bue ha scritto:Nel merito: l'inglese adatta foneticamente ma non graficamente (ma esempi come "garage" e "massage"? non mi pare che questa consonante finale rientri nella struttura fonomorfologica autenticamente britannica)
A me quel che piú preme è che l’italiano non rinunci ad avere un lessico tecnico-scientifico proprio. La soluzione in sé (adattamento, traduzione, neoformazione, callida iunctura —per inciso, bisognerebbe di volta in volta scegliere quella piú appropriata: per esempio, i forestierismi d’origine latina generalmente si prestano a un immediato e inappariscente adattamento) non m’interessa piú di tanto.Bue ha scritto:Lo so, lo so, la volete modificare, in quanto uomini d'azione e novelli Mazzini del risorgimento linguistico.
Personalmente non so dirle se è unico, e dubito che qualcheduno abbia sufficienti elementi da tutte le lingue per poterlo dire con certezza.Bue ha scritto:Allora: io contestavo la replica "e tutte le altre lingue", secondi cui tutte le lingue adattano o traducono e noi no.
Semplicemente non ci credo, che noi italiani abbiamo un comportamento che e`unico al mondo.
Ma, dopo tutta questa premessa, le faccio una domanda. Ma reamente è tanto fondamentale quello che fanno gli altri? Ma se anche, al contrario, tutte le lingue del mondo adottassero forestierismi crudi al pari dell'italiano, questo la soddisferebbe?Infarinato ha scritto:l’[ab]uso di forestierismi [non adattati] a scopo ostentativo è un fenomeno tipicamente italiano,
Ecco, questo discorso lo trovo interessante, e mi scuso in anticipo per la prolissità. Io capisco benissimo che un cultore della lingua non voglia vedere l'italiano ridotto a lingua familiare e inadatta a esprimere la cultura scientifica. Capisco che una tale evoluzione venga percepita come un degrado. Ma io vorrei, da persona di formazione scientifica, fare un discorso di economia di energie. Costruire un lessico tecnico-scientifico italiano significa che ogni cosa bisogna impararla due volte.Infarinato ha scritto:A me quel che piú preme è che l’italiano non rinunci ad avere un lessico tecnico-scientifico proprio.
Certo. Direi: «vorrei una coperta per il divano, per la sala, per leggere in poltrona», o, volendo essere precisi, «una coperta foderata in cotone con imbottitura in acrilico, in lana»... Comunque mia madre ne ha appena comprata una: le chiederò come ha fatto.Marco1971 ha scritto:E in un negozio di coperte, come se la cava? «Vorrei una coperta»?
Nessuno lo pretende, infatti; come nessuno pretende che si preoccupino spontaneamente di ridurre le emissioni inquinanti, i consumi energetici, le morti e lo sfruttamento sul lavoro, i monopoli, le truffe... Il problema è che non sempre quello che è convienente nel breve periodo lo è sempre anche nel lungo, e sulla mano invisibile molti cominciano ad avere seri dubbi.giulia tonelli ha scritto:Quello che mi preme sottolineare è che non stiamo parlando di pigrizia, né di sudditanza, né di paura di cosa dice la gente. Stiamo parlando di soldi. [...] in un Paese capitalistico non è pensabile che le aziende motu proprio impieghino i propri soldi al fine di salvare il linguaggio tecnico italiano.
Pled è un semiadattamento registrato anche dalla Treccani (qui e qui), ma si tratta per l'appunto di un semiadattamento. In quanto tale, non sarebbe più corretto rimuoverlo dalla nostra lista?plaid: coperta; scialle; pled