Re: «Marshmallow»
Inviato: gio, 18 set 2025 15:19
No, lo spumone è un’altra cosa. Abbiamo già toffoletta e cotone dolce.
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No, lo spumone è un’altra cosa. Abbiamo già toffoletta e cotone dolce.
Concordo: né spumone (che, oltre che un dolce, è un tipo di gelato tradizionale), né spumino o spumiglia (è un tipo di meringa), né spumetta (è un altro tipo di meringa tradizionale regionale).Carnby ha scritto: gio, 18 set 2025 15:19 No, lo spumone è un’altra cosa. Abbiamo già toffoletta e cotone dolce.
Da bambino (fine anni Ottanta, primi anni Novanta) li chiamavo proprio cosí. Erano —ma credo ci siano ancora— dolcetti che si trovavano in vendita sulle bancarelle delle sagre. Non erano esattamente della forma dei marshmallows americani, dunque cilindretti bianchi, ma pezzi piú lunghi, di solito intrecciati, di colore bianco e rosa. E soprattutto, si mangiavano cosí com’erano, senza abbrustolirli.G. M. ha scritto: lun, 20 ott 2025 11:09In un commento su Facebook leggo che «[n]egli anni '80 si chiamavano anche "morbidoni"». Mi confermate?
Quindi, a parte ogni altra considerazione, abbiamo a disposizione:A mostrare i risultati migliori sono state le cosiddette caramelle cotone (marshmallow), le cui vendite sono aumentate nelle quantità di 6 punti percentuali, mentre il giro d’affari del 10,6%.
Secondo me le attestazioni in opere di vario genere e tono mostrano che in generale questo legame specifico è ormai ridotto, e in parecchi casi praticamente del tutto assente.Millermann ha scritto: mer, 22 ott 2025 12:36 Ancora oggi, la parola è legata alle strisce dei Peanuts e alla storia di Willy Wonka […]
Questo secondo me è per le caratteristiche psicolinguistiche dell'itanglese in generale, più che di questo caso particolare.Millermann ha scritto: mer, 22 ott 2025 12:36È quasi come se il forestierismo fosse il termine «normale» e il traducente quello «alieno».
A integrare un poco, questo dolce ha un'origine antica, ma la versione moderna nasce in Francia, e viene poi diffusa dall'industria alimentare degli Stati Uniti. Dunque non mi pare così strano che sia stato l'anglismo ad affermarsi. Se i cugini galli avessero pubblicizzato meglio il prodotto, magari oggi ci saremmo trovati a che fare con le ghimmò o ghimmosetteG. M. ha scritto: mer, 22 ott 2025 13:50Questo secondo me è per le caratteristiche psicolinguistiche dell'itanglese in generale, più che di questo caso particolare.Millermann ha scritto: mer, 22 ott 2025 12:36È quasi come se il forestierismo fosse il termine «normale» e il traducente quello «alieno».
Beh, non tutti i termini hanno bisogno d'essere totalmente scomponibili in subelementi di significato, ce ne sono tantissimi che esprimono significati primitivi e li capiamo senza problemi: descriverli come «oscuri» mi sembra eccessivo e ingiustamente connotato. Nel caso particolare, poi, toffoletta ha l'elemento diminutivo -etta ed è un nome piuttosto fonosimbolico.12xu ha scritto: gio, 23 ott 2025 10:30 […] traducenti […] oscuri (in che modo toffolette richiamerebbe l'immagine del dolcetto alla mente più di marshmallow?) […]