Condizionale dopo il «se»
Moderatore: Cruscanti
Riapro questo filone per chiedere il vostro parere sull'ennesimo dubbio a proposito del condizionale nelle interrogative indirette.
In una scena di una serie televisiva americana che sto seguendo con piacere la moglie di un potente uomo politico americano esce di casa e si fa incontro all’autista-guardia del corpo. L’uomo domanda:
«Il deputato ha bisogno di me, signora?»
«No. Mi stavo chiedendo se avesse gradito una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
Io avrei detto: «Mi stavo chiedendo se (non) gradirebbe una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
Discutendo con un amico sostengo che la forma con il congiuntivo è sbagliata. Leggo però sul sito dell’Accademia della Crusca una risposta di Luca Serianni che in un esempio che mi appare simile ("mi chiedevo se non sarebbe meglio" / "se non fosse meglio") mi sembra mi dia torto. L’uso del congiuntivo, scrive Serianni, “è quello più comune (e quindi raccomandabile)”.
Ho preso dunque l’ennesima cantonata?
In una scena di una serie televisiva americana che sto seguendo con piacere la moglie di un potente uomo politico americano esce di casa e si fa incontro all’autista-guardia del corpo. L’uomo domanda:
«Il deputato ha bisogno di me, signora?»
«No. Mi stavo chiedendo se avesse gradito una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
Io avrei detto: «Mi stavo chiedendo se (non) gradirebbe una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
Discutendo con un amico sostengo che la forma con il congiuntivo è sbagliata. Leggo però sul sito dell’Accademia della Crusca una risposta di Luca Serianni che in un esempio che mi appare simile ("mi chiedevo se non sarebbe meglio" / "se non fosse meglio") mi sembra mi dia torto. L’uso del congiuntivo, scrive Serianni, “è quello più comune (e quindi raccomandabile)”.
Ho preso dunque l’ennesima cantonata?
In attesa che altri cruscanti diano il loro contributo, le dico, caro Daniele, che tutto dipende dal momento al quale fa riferimento il diretto interessato. Una frase come Mi stavo chiedendo se avesse gradito una tazza di caffè è assolutamente grammaticale. In questo caso, però, reputo inadatto il congiuntivo trapassato, ché è percepibile, anche grazie alla proposizione seguente (l'ho appena preparato), la posteriorità rispetto al tempo passato (mi stavo chiedendo). Dunque, son d'accordo con lei. Ad ogni modo e per quanto mi riguarda, avrei usato il condizionale passato per rimarcare ancor di più il rapporto di posteriorità che vi è tra il tempo passato della frase reggente e, per l'appunto, il condizionale composto della subordinata. Prenda comunque con le pinze ciò che ho appena detto e attenda pareri più convincenti! 

Anche secondo me, no.Daniele ha scritto:«No. Mi stavo chiedendo se avesse gradito una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
Io avrei detto: «Mi stavo chiedendo se (non) gradirebbe una tazza di caffè, l’ho appena preparato.»
(...)
Ho preso dunque l’ennesima cantonata?
"Mi stavo chiedendo se avesse gradito una tazza di caffè"
andrebbe bene se il caffè fosse stato già bevuto e non si fosse dato segno di apprezzamento.
Come per Ivan, "se gradirebbe" o "avrebbe gradito" ci starebbero meglio.
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Si potrebbe altresí fare questa distinzione: Mi stavo chiedendo se avrebbe gradito una tazza di caffè si riferisce ai momenti che precedono l'arrivo del caffè a tavola. Per esempio, Mi stavo chiedendo, mentre riempivo il filtro di caffè macinato, se avrebbe gradito una tazza di caffè. Invece, Mi stavo chiedendo se gradirebbe una tazza di caffè è ancorata al presente e si riferisce al qui e ora.
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