Pagina 3 di 4
Inviato: mer, 10 nov 2010 23:30
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Via, siamo seri...
È difficile non essere seri contemplando l’evoluzione degli ultimi tre decenni. Ed è altrettanto difficile non considerare la possibilità, certo estrema, della perdita delle desinenze verbali. Penso tuttavia che non sia da scartare come impossibile (si veda la storia della lingua inglese), soprattutto considerando il declino viepiú rapido della cultura e del livello d’istruzione di chi l’impartisce.
Inviato: mer, 10 nov 2010 23:57
di Decimo
In un confronto pacato come quello che si profilava, caro Roberto, v’è di solito un rapporto di fiducia fra gl’interlocutori: io, per me, non mi sarei mai sognato di confutarla con osservazioni speciose o domande di cattivo gusto retorico. Le risponderò soltanto perché non sono solito lasciarmi scoraggiare né irritare dall’uso di stratagemmi eristici.
Freelancer ha scritto:Lei segue i corsi universitari di questi professori e gli ha sentito dire immancabilmente calcolatore?
Coloro che ho delegati al rilevamento del dato ne hanno, sí, seguito i corsi universitari e, sí, hanno sentito dire immancabilmente,
per tutto il corso,
calcolatore. Per scrupolo, ho fatto un giro di telefonate ed ecco qui nome, cognome e corso di questi professori:
- Politecnico di Milano:
- Lorenzo Mezzalira, Fondamenti di Informatica
- Donatella Sciuto, Fondamenti di Informatica
- Mariagiovanna Sami, Architettura dei calcolatori
- Cristiana Bolchini, Architettura dei calcolatori e sistemi operativi
- Politecnico di Torino:
- Antonio Lioy, Fondamenti di Informatica
- Fulvio Corno, Fondamenti di Informatica
- Università di Catania (facoltà di Medicina):
- Salvatore Baglío, Sistemi elettrici e applicazioni
- Università di Pisa (facoltà di Ingegneria aerospaziale):
- Luigi Polito, Aerodinamica
- Daniele Fanteria, Metodi di progetto di strutture aeronautiche
Freelancer ha scritto:Ha registrato le loro conversazioni private quando parlano del loro PC e gli ha sentito sempre dire calcolatore?
Non ho capito dove vuol arrivare con codesta domanda. Il dato che ho riportato è un altro: i suddetti professori hanno impiegato in modo esclusivo
calcolatore nei loro corsi, davanti a centinaia di studenti, e —lo ripeto— senza suscitare ilarità. Che poi in privato lo chiamino
cocomero o
cassetto non c’importa. (Né che lo chiamino
computer, caro Roberto: siamo tutti ben consapevoli della diffusione irriversibile dell’anglicismo.)
Ora, vorrà forse chiedermi se ho registrato le conversazioni e i commenti di tutti gli studenti?
Inviato: gio, 11 nov 2010 1:03
di Freelancer
Grazie delle informazioni. Non era mia intenzione offenderla. Lei dovrebbe pubblicare questi risultati. Comunque non ho mai detto che se uno dicesse calcolatore susciterebbe ilarità. Semplicemente, che comunemente si dice computer. Se poi c'è chi vuole dire calcolatore, benissimo. Io sono a favore dell'uso di termini alternativi quando non esista possibilità di confusione. Qualsiasi discussione su calcolatore e computer in ogni caso la ritengo accademica. Purtroppo ogni tanto se ne riparla, mi sembra che in questo filone sia stato Marco a ricominciare, giusto? Invece su outsourcing si potrebbero dire varie altre cose, magari domani.
Inviato: gio, 11 nov 2010 1:28
di Marco1971
Ricominciare? Ho solo risposto a Giorgio1988 su
*scrivere a computer: questo lo spunto. È doveroso ricordare che anche Franceso Sabatini ha denunciato il problema: si dice /kom'pjuter/ ma da come è scritto si leggerebbe /kom'puter/, e allora o si dice /kom'puter/ o si scrive
compiuter. Entrambe le soluzioni mi paiono stravaganti. E questo termine è, semplicemente, inutile. Punto.

Inviato: gio, 11 nov 2010 1:43
di Freelancer
Lo sa che tante persone in Italia
skype lo pronunziano
skaipi?

Inviato: gio, 11 nov 2010 1:45
di Marco1971
E...? Slaberinti i suoi sentimenti.

Inviato: gio, 11 nov 2010 1:52
di Freelancer
E ricordo che anni fa sentii pronunziare
busy, da una persona che studiava inglese,
basi. Giuro!

Inviato: gio, 11 nov 2010 2:12
di Marco1971
E «che ce ne frega» della pronuncia? Sappiamo che in Italia si pronuncia come si vuole sia la lingua nazionale (il che è normale) sia le lingue straniere (il che è un po’ meno normale). Ma francamente, che si dica /'bazi/ al posto di /'bizi/ è alquanto irrilevante.
Inviato: gio, 11 nov 2010 2:28
di Freelancer
E per una volta che tutti pronunciano una parola - computer - nello stesso modo, non le fa piacere? Migliorini ne sarebbe contento, penso. Ricorda quello che scriveva su suspense?
Inviato: gio, 11 nov 2010 3:21
di Marco1971
Sí, sí, mi fa piacere che tutti pronuncino nello stesso modo una parola straniera. Anche se tornerei a windsurf (che è lo stesso caso) e farei le stesse considerazioni del Castellani al riguardo, cioè la varietà di realizzazioni, l’incertezza, in qualche modo voluta, auspicata...
Inviato: gio, 11 nov 2010 3:42
di Marco1971
E mi fa piacere anche (detto senza ironia) che si pronuncino parole italiane in modo diverso da quello stàndaro.
Inviato: gio, 11 nov 2010 11:00
di Brazilian dude
Per il verbo sí, senz’altro, perché non sarebbe possibile dire outsource (la morfologia verbale sarà l’ultima a cadere, ma ci arriveremo: io outsource, tu outsource, egli outsource, noi outsource, voi outsource, essi outsource).
Non ne dubito. La mia nipote di diciotto anni, che passa molto tempo sulle reti sociali e simili, mi domandò una volta: Tio, você me add? (Zio, tu mi add?), il che mi stupì. Forse, non lo so, questo add è pronunciato dalla gioventù brasiliana come edi, con la e aperta, coniugazione che corrisponderebbe alla terza persona singolare dei verbi uscenti in er e ir, come si esistesse un verbo eder ou edir. O allora non l'ha coniugato? Se lei usa questa parola, almeno quando scrive, non so se la userebbe nel parlato, non sarà sicuramente l'unica.
Inviato: ven, 12 nov 2010 13:52
di u merlu rucà
Vorrei confortare Marco. Per il momento la morfologia verbale resiste. Nel gioco del Poker io foldo, tu foldi, lui folda, noi foldiamo, voi foldate, loro foldano...

Inviato: ven, 12 nov 2010 20:04
di Carnby
Freelancer ha scritto:Lo sa che tante persone in Italia skype lo pronunziano skaipi?
Il che fa il pari (o dovrei dire
mirrora?

) con Nike pronunciato /'naik/ anziché /'naiki/, ma meglio ancora sarebbe /'nike/, dato che la parola è d'origine greca.
Inviato: ven, 12 nov 2010 21:07
di Brazilian dude
In Brasile si pronuncia iskaipi perché la maggioranza dei brasiliani non riesce a pronunciare una p sola in fine di parola. Anche la s impura ci è sconosciuta.