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Inviato: ven, 29 giu 2007 0:36
di Federico
bubu7 ha scritto:Ad esempio, leggendo questa sua frase: [...] non ho potuto fare a meno di chiedermi: "Starà parlando del noto quotidiano o intenderà qualcos'altro, noto solo a lui, nato in qualcuna delle stanze di questo forum?".
In effetti anch'io ho dovuto riflettere qualche secondo per capire che si trattava di MSN Messenger.
bubu7 ha scritto:si è visto che i termini brevi sono più facilmente accettati.
Mi sconcerta sempre un po' questo ragionamento (banalizzando): in italiano ci sono molti prestiti dall'inglese; se è cosí, è anche perché sono parole brevi, e i sostituenti italiani non sono usati perché troppo lunghi; quindi attualmente le parole lingue non attecchiscono; perciò sono sociolinguisticamente inaccettabili; quindi non vale nemmeno la pena di proporle, anzi persino usarle è scorretto.
Ci sono parecchi passaggi poco convincenti, per dire poco.

Bue ha citato a proposito delle steward di cassa qualche eufemismo sociale italiano; ebbene, non mi pare che si curino molto della lunghezza, per quanto sia vero che poi capita che il magnifico collaboratore coordinato continuativo diventi cococo, e la collaboratrice familiare colf...

Continuo a essere dell'idea che per buona parte si tratti solo di pigrizia. Com'è possibile che ci sia cosí poca creatività per denominare gli oggetti concreti, di qualunque genere?
A Milano sono stati introdotti due nuovi mezzi pubblici piuttosto diversi da quelli in funzione fino a pochi anni fa (che fra l'altro tornano al verde tradizionale): ben due modelli di tram (Eurotram e Sirio) e uno di filobus (nome ignoto). È ben vero che non sono rivoluzionari quanto lo straordinario tram "Peter Witt" 1500 del 1928, e che – limitandoci ai Sirio – ne sono state acquistate poche decine di esemplari e non mezzo migliaio come allora, tuttavia com'è possibile che non si sia ancora inventato nessun soprannome, quando il Peter Witt ne ha almeno due, fra l'altro esportati e noti in tutto il mondo, e cioè Ventotto e Carrello?

Inviato: ven, 29 giu 2007 0:53
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Lo so, sono insistente, ma quando una cosa è sbagliata nel fondo (adottare un termine inutile) bisogna pur insistere. Ecco la voce link del DPD della Real Academia Española (sott. mia):
link. 1. Voz inglesa de uso frecuente hoy, en el lenguaje informático, con el sentido de ‘conexión que se establece entre dos elementos de un hipertexto’. Debe sustituirse por los términos españoles enlace o vínculo: «Las partes del texto que aparecen resaltadas en color, denominadas enlaces, permiten, al hacer clic sobre ellas, obtener más información» (VV. AA. Informática [Esp. 1998]); «También ofrece vínculos con otros recursos en torno a Cataluña en Internet» (Vanguardia [Esp.] 16.9.95).
In francese si dice lien (‘legame, nesso, vincolo’).
Ma non è inutile. :wink: Come dice la stessa definizione dell'Accademia, è un termine inglese di uso frequente oggi nel linguaggio informatico con il significato di ecc. ecc.
Siccome non conosco perfettamente lo spagnolo, non so se debe significa deve o dovrebbe (essere sostituito). Nel primo caso, niente di male: è lecito suggerire l'uso di un termine al posto di un altro, come tenta di fare lei. Nel secondo caso, mi chiedo quante persone seguano i dettati dell'Accademia.
Ad esempio, leggo in questa pagina spagola le seguenti istruzioni per lo scambio di link tra due siti:
INTERCAMBIO DE LINKS

Paso1:
Coloca nuestro link en un lugar visible
* URL: http://cursosymanuales.blogspot.com
* TEXTO: "Cursos y manuales gratis"
* DESCRIPCION: "Todo lo que necesites y si no lo hemos publicado has tu pedido"
Paso2:
Una vez colocado nuestro link en tu web enviame un correo al transformers.peru@gmail.com avisandonos y con tus datos:
* URL
* TEXTO
*DESCRIPCION (Opcional)

IMPORTANTE:
No se aceptaran intercambios con webs que vayan en contra de propiedad intelectual, pedofilia, racismo o cualquiera de indole ilegal. Periodicamente revisaremos que nuestro link esta en tu web.

Inviato: ven, 29 giu 2007 1:02
di Marco1971
In spagnolo debe vale deve.

E nei siti ispanofoni che ho visitato si parla comunemente di enlaces (credo anche nei gruppi Yahoo).

Il termine link rimane egregiamente inutile e snobbistico.

Inviato: ven, 29 giu 2007 1:13
di Freelancer
Secondo me è snobistico usare nesso.

Inviato: ven, 29 giu 2007 1:28
di Marco1971
Mi sta dicendo che link è necessario in italiano perché non esiste parola italiana (come collegamento/nesso) che possa esprimere tale concetto? Oppure mi sta dicendo che bisogna seguire l’uso a tutti i costi, anche quando è una corbelleria (come in questo caso)?

Inviato: ven, 29 giu 2007 1:43
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Mi sta dicendo che link è necessario in italiano perché non esiste parola italiana (come collegamento/nesso) che possa esprimere tale concetto? Oppure mi sta dicendo che bisogna seguire l’uso a tutti i costi, anche quando è una corbelleria (come in questo caso)?
Mi sembra di avere già detto tutto il possibile, e penso che anche lei cominci a esaurire gli argomenti - anzi, li ha già esauriti da tempo - visto che ricorre a parole come mostruosità, corbelleria e così via. Mi sembra che sia necessario che qualcun altro - o anche lei o io, se ci riusciamo - dia una svolta al discorso, con argomenti non triti e ritriti, infondendogli nuova linfa.
:wink:

Inviato: ven, 29 giu 2007 1:45
di Marco1971
Le concedo di eludere le domande.

Inviato: ven, 29 giu 2007 8:58
di Incarcato
com'è possibile che non si sia ancora inventato nessun soprannome, quando il Peter Witt ne ha almeno due, fra l'altro esportati e noti in tutto il mondo, e cioè Ventotto e Carrello?
Comunque, io l'ho sentito chiamare jumbo. Tanto per restare in tema.

Inviato: ven, 29 giu 2007 15:28
di Carnby
bubu7 ha scritto: In quanto ai contesti nei quali l'anglicismo è insostituibile si tratta di quei casi, emersi più volte nel corso delle nostre discussioni, in cui per vincoli redazionali o per altre situazioni comunicative (ambiente tecnico internazionale, politica aziendale, ecc...) non possiamo prescindere dall'adeguarci a certi moduli linguistici.
Io ho trovato un caso nel quale link non si può sostituire in modo elegante con collegamento, ovvero quando uno chiede: "mi daresti il link, per favore?". In quel caso preferisco indirizzo, più chiaro e adeguato. Secondo me, nesso si può usare come sinonimo, per evitare ripetizioni.

Inviato: ven, 29 giu 2007 15:41
di Marco1971
Infatti Mi daresti il nesso? è piú elegante (o almeno piú agile) di Mi daresti il collegamento?, ma anche (per me) di Mi daresti il link? (/il'link/ è proprio una sequenza sgradevolissima). :)

Inviato: ven, 29 giu 2007 19:52
di Decimo
Carnby ha scritto:Io ho trovato un caso nel quale link non si può sostituire in modo elegante con collegamento, ovvero quando uno chiede: "mi daresti il link, per favore?". In quel caso preferisco indirizzo, più chiaro e adeguato. Secondo me, nesso si può usare come sinonimo, per evitare ripetizioni.
Io ho sempre chiesto: « Mi passeresti il collegamento? ».
E nessuno mai chiede spiegazioni su cosa io intenda dire. :)

Inviato: sab, 30 giu 2007 14:58
di Federico
Incarcato ha scritto:Comunque, io l'ho sentito chiamare jumbo. Tanto per restare in tema.
Ma quello è il nome dei tram a tre casse della serie 4800, la piú tozza, e della sua evoluzione 4900.
Carnby ha scritto:In quel caso preferisco indirizzo, più chiaro e adeguato. Secondo me, nesso si può usare come sinonimo, per evitare ripetizioni.
A volte indirizzo è la scelta piú ovvia: infatti è nella lista.

Inviato: lun, 02 lug 2007 10:34
di bubu7
Marco1971 ha scritto:Non sapevo che l’accettabilità sociolinguistica dipendesse dalla frequenza d’uso. Debbo quindi ricredermi e considerare inaccettabili tutte le parole lemmatizzate con meno di una ventina di ricorrenze gugoliane (ad esempio il verbo rattare).
Certo, cosa ci trova di tanto strano? L'accettabilità sociolinguistica si desume anche dalla frequenza d'uso: non per niente avevo sottolineato "Una" nell'intervento a cui replica.
In quanto a rattare: certo che sarebbe, probabilmente, inaccettabile sociolinguisticamente. Naturalmente non nel suo raro significato attuale ma, come nesso, in un'eventuale estensione semantica.
Federico ha scritto:...in italiano ci sono molti prestiti dall'inglese; se è cosí, è anche perché sono parole brevi, e i sostituenti italiani non sono usati perché troppo lunghi; quindi attualmente le parole lingue non attecchiscono; perciò sono sociolinguisticamente inaccettabili; quindi non vale nemmeno la pena di proporle, anzi persino usarle è scorretto.
Ci sono parecchi passaggi poco convincenti, per dire poco.
Condivido la sua conclusione: l'eccessiva banalizzazione può rendere poco convincenti anche affermazioni che in origine lo sono.
Per quanto mi riguarda, sa bene che sono favorevole all'uso di traducenti, anche di una certa lunghezza, quando non penalizzino l'efficienza della comunicazione.
Ben venga quindi, nella maggior parte dei casi, collegamento o anche indirizzo, qualora riuscisse più chiaro, ma non nesso.
Marco1971 ha scritto:... si può adoperare nesso senza compromettere la comunicazione. E comunque nesso non sono andato a «pescarlo», è una parola esistente, i cui significati permettono una semplice estensione semantica in ambito tecnico.
A mio parere l'estensione semantica non è così semplice.
Il significato comune e attuale di nesso, secondo i vocabolari, è solo figurato, non ha niente di materiale, rientra completamente nella sfera del pensiero (a parte il significato tecnico in linguistica). Il collegamento ipertestuale contiene invece una certa dose di materialità già presente in alcune accezioni moderne dei traducenti collegamento e indirizzo. Il salto mentale da link a questi ultimi è quindi più immediato e l'estensione semantica a cui dobbiamo sottoporre i traducenti, minore.
Esiste un'accezione più materiale di nesso, nel senso di 'collegamento fisico', ma si tratta di un'accezione desueta. Anche in latino nesso aveva correntemente accezioni più materiali e per questo è probabilmente più accettabile come traducente di link in un sito in latino.
Dovremmo sempre ricordarci che non stiamo partendo da zero. Non stiamo cercando un termine per definire una novità appena inventata come il collegamento ipertestuale; in questo caso anche nesso sarebbe stato accettabile come termine. Stiamo invece cercando di diffondere un traducente italiano che abbia qualche probabilità di guadagnare terreno, senza attualmente sperare di prevalere né tantomeno di scalzare un forestierismo comune, teoricamente inutile d'accordo ma non certo usato attualmente per snobismo.

Inviato: lun, 02 lug 2007 10:44
di Incarcato
Federico ha scritto:
Ma quello è il nome dei tram a tre casse della serie 4800, la piú tozza, e della sua evoluzione 4900.
Questo non lo so, ma ho sentito usare jumbo per l'altro modello, mai per le serie 4800 o 4900.

Inviato: lun, 02 lug 2007 21:00
di Federico
Incarcato ha scritto:Questo non lo so, ma ho sentito usare jumbo per l'altro modello, mai per le serie 4800 o 4900.
Probabile che sia un termine generico per tutti i tram ad almeno tre casse (gli ultimi arrivano ai 35 m...).