Inviato: sab, 24 mag 2008 12:26
Uuh, bello bello. Grazie Infarinato! 

Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
https://www.achyra.org/cruscate/
Ho l’impressione che Salvi abbia rimosso i capitoli della Grammatica dell’italiano antico in vista dell’ormai prossima pubblicazione.amicus_eius ha scritto:Scusate, ma il collegamento fornito non sembra ridirigere più da nessuna parte.
Nel lessico «marginale» trovo esempi di tutti questi nessi, senza aprticolari problemi di pronuncia (a differenza di pterodattilo e anche di psicologo, per fare un esempio). In Toscana centrale è diffuso tenlo (fior. tiello); si notino inoltre Vladimiro e adleriano.Devoto (1974) ha scritto:Incompatibilità persistenti sono i gruppi di nasale piú liquida (aNLa), i gruppi VL, DL (aVLa, aDLa)
Con «questa classe di vocaboli» intendeva chiaramente i forestierismi di cui non esiste un immediato corrispondente italiano, vero? Altrimenti interiezioni vere e proprie come hurrah (di cui s'è fatto e si fa immediatamente urrà) o yeah (i.e. banalmente sí, certo), oppure ancora elementi lessicali usati come interiezioni quali OK! (di cui si fa immediatamente va bene! e simili), vanno a intaccare pure la classe delle interiezioni.Infarinato ha scritto: mer, 25 ott 2006 13:03 (****) Tuttavia si noti che —salvo sconvolgimenti, appunto— rimangono precluse a questa classe di vocaboli tutte le categorie grammaticali a eccezione di quella dei sostantivi [non alterati] e di quella degli aggettivi [non alterati].
Stricto sensu Lei ha ragione, caro Giorgio, ma… le interiezioni possono di norma essere usate anche come sostantivi, e [anche quelle autoctone] si collocano in ogni caso ai margini della fonotassi d’una lingua.G.B. ha scritto: ven, 15 mag 2020 13:32 [I]nteriezioni vere e proprie come hurrah (di cui s'è fatto e si fa immediatamente urrà) o yeah (i.e. banalmente sí, certo), oppure ancora elementi lessicali usati come interiezioni quali OK! (di cui si fa immediatamente va bene! e simili), vanno a intaccare pure la classe delle interiezioni.
Anche qui, sí, ma… a ben guardare, si tratta [anche etimologicamente] di preposizioni usate come prefissoidi nella formazione di sostantivi, e di aggettivi o di sostantivi usati avverbialmente.G.B. ha scritto: ven, 15 mag 2020 13:32 Quanto alle classi della preposizione e dell'avverbio, siamo [forse] solo agli albori d'una corrosione, limitata [per ora] a espressioni circoscritte: «over/under sessanta, quaranta...», «vivere zero waste», «odio online», «pensare smart» ecc., e comunque sono classi…
Indubbiamente.Infarinato ha scritto: ven, 15 mag 2020 15:10 ...le interiezioni possono di norma essere usate anche come sostantivi, e [anche quelle autoctone] si collocano in ogni caso ai margini della fonotassi d’una lingua.
Su questo ci siamo: parliamo (e parlavo) in questo caso di «funzione» (anche data la polivalenza [arbitraria] che si conferisce ai forestierismi una volta entrati nell'uso).Infarinato ha scritto: ven, 15 mag 2020 15:10 ...e di aggettivi o di sostantivi usati avverbialmente.![]()
Sí, oltreché essere preposizioni, in inglese sono anche prefissoidi (overbooking, underground...), ma in italiano sono o elementi costitutivi della morfologia della parola importata (il che ai fini della lingua italiana è abbastanza irrilevante, perché - appunto - elementi [produttivamente] non italiani) o, come dicevo, preposizioni specializzate [nel sostituire le nostre] in precisi contesti sintagmatici.Infarinato ha scritto: ven, 15 mag 2020 15:10 ...si tratta [anche etimologicamente] di preposizioni usate come prefissoidi nella formazione di sostantivi...
Scusate se m’intrometto, ma ho alcune osservazioni. La prima è in realtà una domanda: che sappia io, morfo zero si riferisce a parole che s’inseriscono all’interno di un paradigma; oggi, prima e qui sono semplicemente avverbi monomorfemici. Sbaglio?G.B. ha scritto: ven, 15 mag 2020 13:32Quindi forse voleva dire che «rimangono precluse a questa classe di vocaboli tutte le categorie grammaticali a eccezione di quella dei sostantivi [non alterati] e di quella degli aggettivi [non alterati]» a livello prettamente funzionale-formativo e non sul piano passivamente lessicale [i.e., eventualmente, a morfo «zero»].
No, non sbaglia; ma hanno morfo avverbiale «zero», cioè hanno [comunemente] funzione di avverbî anche senza un morfo avverbiale che lo segnali, di qui il mio uso [personale? illecito?] di «morfo zero».Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 15 mag 2020 18:51 [...] oggi, prima e qui sono semplicemente avverbi monomorfemici. Sbaglio?
Che io sappia, in inglese, salvo eccezioni come well, good, l'uso avverbiale dell'aggettivo è scorretto, mentre in italiano, tramite enallage - appunto - no (es. «parlare chiaro», «andare piano»...).Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 15 mag 2020 18:51 Per quanto riguarda gli aggettivi stranieri, essi si comportano esattamente come un aggettivo italiano. Per questo non è utile registrarne l’uso avverbiale, perché si tratta di una possibilità sempre presente, che l’aggettivo in questione abbia una forma italiana o no.
In realtà il collegamento che ho fornito specifica (sott. mia):Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 15 mag 2020 18:51 In odio online, poi, online ha funzione di aggettivo...
Ma anch'io lo considererei di valore attributivo.Treccani, Neologismi (2018) ha scritto: [c]omposto dal s. m. odio e la loc. ingl. online (on line, on-line), usata in questo caso con valore avverbiale.
Non sottovaluterei il fenomeno.
Concordo. Le richieste di delucidazioni sono —è inutile dirlo— sempre le benvenute. Vorrei, però, sottolineare due punti:Ferdinand Bardamu ha scritto: ven, 15 mag 2020 18:51 In quanto alle parole appartenenti a categorie grammaticali diverse da aggettivi e sostantivi, è a mio parere da rilevare l’uso estensivo di «suffissoidi» come -free e -less o di un morfema come -er, che si lega addirittura a elementi italiani, anche se, a me pare, prevalentemente con intenti scherzosi, es. «i mentaners» (gli ammiratori del giornalista Enrico Mentana).
Forse, a ben vedere, soltanto quest’ultimo fenomeno potrebbe davvero costituire un’integrazione a quanto detto dall’Infarinato, benché sia un caso talmente marginale e particolare —come quello di over e under, del resto, che sono limitati soltanto al linguaggio sportivo— da essere irrilevante.