«Astronave»
Moderatore: Cruscanti
«Astronave»
Sebbene ci sia discussione se la Starship di Elon Musk sia in inglese una spacecraft o una vera starship (probabilmente spaceship sarebbe la definizione più corretta), credo che in italiano si possa tranquillamente chiamare astronave un bestione di cinquanta metri e passa, che non è uno spazioplano. Noto però che ci sia un po’ di confusione. In occasione del recente lancio (fallito) del veicolo è stata chiamata «capsula», «navicella», «navetta» e simili, tutte parole, a mio avviso, inadeguate.
- Millermann
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Re: «Astronave»
Non è tanto facile dare una definizione univoca e definitiva.
Il veicolo spaziale (un veicolo di lancio) di cui si parla è innanzitutto un «razzo», composto di due «stadi» (ah, la vecchia nomenclatura degli anni sessanta: quella non si dimentica!
).
Il primo stadio, in inglese detto booster, alto 70 metri, serve per fornire la spinta iniziale e poi si stacca; inizialmente indicato con la sigla BFR, dal 2019 è chiamato Super heavy. Il secondo stadio è la «navicella» vera e propria: alta 50 metri, comprende una zona per il propellente e una per il carico; indicata dapprima con la sigla BFS, è quindi stata chiamata con lo stesso nome –Starship– dell'intero veicolo di lancio nel suo insieme.
Nonostante la caratteristica piú importante della Starship sia la possibilità di essere riutilizzata, finora nessuna delle navicelle impiegate nei lanci sperimentali è stata lanciata per una seconda volta, e attualmente le diverse realizzazioni del secondo stadio sono chiamate semplicemente Ship, seguito da un numero progressivo.
È da dire, inoltre, che sono previsti tre diversi tipi di navicelle: una destinata a ospitare un equipaggio umano per i viaggi spaziali, una di tipo cargo per il lancio di satelliti, e la terza per il rifornimento orbitale delle prime due.
Fatta questa premessa, e sulla base della definizione di astronave del Treccani:
Quello che parte dalla base di lancio, formato dai due stadi sovrapposti, per me è ancora un razzo. Nei lanci senza equipaggio, invece, credo che, nonostante le grandi dimensioni del secondo stadio, navicella sia la denominazione piú appropriata.
Il veicolo spaziale (un veicolo di lancio) di cui si parla è innanzitutto un «razzo», composto di due «stadi» (ah, la vecchia nomenclatura degli anni sessanta: quella non si dimentica!

Il primo stadio, in inglese detto booster, alto 70 metri, serve per fornire la spinta iniziale e poi si stacca; inizialmente indicato con la sigla BFR, dal 2019 è chiamato Super heavy. Il secondo stadio è la «navicella» vera e propria: alta 50 metri, comprende una zona per il propellente e una per il carico; indicata dapprima con la sigla BFS, è quindi stata chiamata con lo stesso nome –Starship– dell'intero veicolo di lancio nel suo insieme.
Nonostante la caratteristica piú importante della Starship sia la possibilità di essere riutilizzata, finora nessuna delle navicelle impiegate nei lanci sperimentali è stata lanciata per una seconda volta, e attualmente le diverse realizzazioni del secondo stadio sono chiamate semplicemente Ship, seguito da un numero progressivo.
È da dire, inoltre, che sono previsti tre diversi tipi di navicelle: una destinata a ospitare un equipaggio umano per i viaggi spaziali, una di tipo cargo per il lancio di satelliti, e la terza per il rifornimento orbitale delle prime due.
Fatta questa premessa, e sulla base della definizione di astronave del Treccani:
direi che solamente la versione con equipaggio presenterebbe (una volta in servizio) le caratteristiche per essere definita un'astronave; nome, a mio parere, da riservare al secondo stadio, una volta che il primo si sia staccato.Veicolo con equipaggio umano, destinato a compiere voli interplanetarî o, comunque, extra-atmosferici, a grandi distanze; il termine è stato usato soprattutto nella letteratura e nei film di fantascienza, mentre correntemente si preferiscono le espressioni veicolo spaziale, navicella spaziale, e altre simili.
Quello che parte dalla base di lancio, formato dai due stadi sovrapposti, per me è ancora un razzo. Nei lanci senza equipaggio, invece, credo che, nonostante le grandi dimensioni del secondo stadio, navicella sia la denominazione piú appropriata.

In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Re: «Astronave»
Non ho nulla da obiettare, vorrei solo far notare come astronave abbia conosciuto uno o più slittamenti semantici. Forse nell’eccitazione del clima post-Apollo, si legge questo sul Devoto-Oli del 1971:
Detto così è un po’ ambiguo, dato che finora nessuno ha mai effettuato stricto sensu un «viaggio interplanetario». Però poi a pagina 1429 c’è l’illustrazione del «missile spaziale» dove compare l’«astronave Apollo».astronave s. f. Capsula speciale destinata ai viaggi interplanetari, fornita di sistemi propulsivi a razzo e di guida elettronica per la determinazione della rotta
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