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E già

Inviato: ven, 25 gen 2008 23:32
di Daniele
L'ho letto ieri su un quotidiano: "E già, perché Romano Prodi…"
Si doveva scrivere Eh già, vero? O ancora meglio Eh, già. Ho letto E già altre volte, e ho l'impressione che questa forma cerchi di farsi largo… Mi confermate che è sbagliata?

Ehm… forse dovevo inserire il quesito in Grafematica? :oops:

Re: E già

Inviato: ven, 25 gen 2008 23:40
di Infarinato
Daniele ha scritto:L'ho letto ieri su un quotidiano: "E già, perché Romano Prodi…"
Si doveva scrivere Eh già, vero? O ancora meglio Eh, già. Ho letto E già altre volte, e ho l'impressione che questa forma cerchi di farsi largo… Mi confermate che è sbagliata?
Sí, è sbagliata. Basta pensare alla pronuncia (oltre che, ovviamente, al significato): «e già» /edZ'dZa/ ~ «eh già» /,E(:) 'dZa/, /,e(:) 'dZa/.

Inviato: sab, 26 gen 2008 0:20
di Marco1971
E conferma – se ce ne fosse bisogno – delle giustissime parole d’Infarinato si trova nel DISC (Dizionario Italiano Sabatini-Coletti), alla voce già:

“Si è dileguato con tutte le sue promesse” “Eh già! Dovevamo immaginarlo”; “Lascia decidere a lui” “Eh già, cosí mi taglia fuori da tutti gli sviluppi dell’affare!”

Ma non bisogna piú stupirsi di quello che si vede scritto nei giornali.

Inviato: sab, 26 gen 2008 19:41
di Federico
Probabilmente non si percepisce piú il valore autonomo di quell'eh rispetto al già.
Dunque, trovo quest'espressione nel DISC (già citato da Marco):
8 estens. Assoluto, o preceduto da un'interiezione, ha valore di affermazione, è vero, appunto, sì, infatti (derivato da una frase di risposta del tipo “lo sapevo già”); esprime accettazione sincera o ironica, con varie sfumature: “Vorrei venire a trovarti ma non mi hai dato l'indirizzo” “Già!”; “Lascia decidere a lui” “Eh già, così mi taglia fuori dall'affare!”; ripetuto “Già, già” indica rassegnazione
(Il Garzanti scopiazza.)
Il Treccani invece distingue, e non la mette in
2. Isolato, esprime assenso o conferma: [...] anche ripetuto: già, già, è proprio vero. [...] può esprimere concessione forzata [...], dubbio [...], ironia [...], equivalendo in quest'ultimo caso anche a negazione [...].
ma in
3. Con valore puramente rafforzativo: io non ci devo pensare più a quel poverino. Già si vede che non era destinato (Manzoni); eh, già, dovevo immaginarmelo!; spec. se preceduto da non: ho detto così per dire, non già per offenderti; e in correlazione con ma: ti consiglio non già come tuo direttore, ma come amico.
Non sono del tutto convinto della funzione meramente rafforzativa di quel già, dal momento che eh già è spesso detto ironicamente o con rassegnazione ecc., accezioni di già n. 8 del DISC e n. 2 del Treccani; se fosse cosí però non sarebbe a maggior ragione opportuna l'univerbazione? Sarebbe coerente colla pronuncia della locuzione?

Ah, però vedo che la e anche per Infarinato può essere aperta o chiusa; non credo però che ci sia normalmente una pausa, ed è per questo che in genere non si trova virgola (almeno ultimamente: forse la discordanza di DISC e Treccani su questo punto dipende proprio dalla cronologia).

Inviato: sab, 26 gen 2008 23:47
di Daniele
Grazie!
Confesso che leggendo i vostri interventi mi sento sempre un ignorante.
Comunque, anch'io ho sempre pensato che sia giusto scrivere Eh già anche per la pronuncia, come giustamente nota Infarinato. Ma il fatto è che credo che chi scrive E già pensi proprio che sia giusto mettere una congiunzione. Forse in qualche regione Eh si pronuncia chiuso, e da qui la confusione.
E adesso vado a porvi un altro quesito, in Sintassi. :)