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*«Di cui è inciampata»
Inviato: dom, 03 feb 2008 10:15
di Bue
l'italiana [url=viewtopic.php?p=15193#p15193]qui[/url] ha scritto:Devo stare attenta a non utilizzare brutte parole

L'ha appena fatto, come le spiegherà il nostro Marco, di cui è inciampata in uno dei chiodini fissi

Inviato: dom, 03 feb 2008 14:18
di l'italiana
methao_donor ha scritto:Un benvenuto anche da parte mia.

Grazie!
Bue ha scritto:l'italiana ha scritto:Devo stare attenta a non utilizzare brutte parole

L'ha appena fatto, come le spiegherà il nostro Marco, di cui è inciampata in uno dei chiodini fissi

farò del mio meglio per evitarli!
Inviato: dom, 03 feb 2008 14:43
di Marco1971
Però, Bue, che sintassi zoppicante…

Inviato: dom, 03 feb 2008 15:19
di methao_donor
l'italiana ha scritto:Bue ha scritto:l'italiana ha scritto:Devo stare attenta a non utilizzare brutte parole

L'ha appena fatto, come le spiegherà il nostro Marco, di cui è inciampata in uno dei chiodini fissi

farò del mio meglio per evitarli!
Sicuramente, e pian piano all'ignei strali di Marco s'abituerà.
In fondo non morde.

In questo caso, poi, il rimprovero se l'è invece preso il Bue, sicché, meglio di così...
Comunque, per dovere di cronaca

, il chiodino era
questo.
Inviato: dom, 03 feb 2008 15:39
di l'italiana
methao_donor ha scritto:…Comunque, per dovere di cronaca

, il chiodino era
questo.
Ad esser sincera...non ci avevo mai fatto caso...

Inviato: dom, 03 feb 2008 15:42
di methao_donor
Siam qui apposta.

Inviato: dom, 03 feb 2008 22:09
di Bue
Marco1971 ha scritto:Però, Bue, che sintassi zoppicante…

Ma no, è
sintassi creativa!
Inviato: dom, 03 feb 2008 22:31
di Marco1971
A questo punto, perché questo nostro sito non perda troppa credibilità (non me ne voglia Bue, ma c’è anche chi viene qui per imparare, e gli scherzi possono dare adito a confusione), do la versione grammaticalmente corretta della frase: ...come le spiegherà il nostro Marco, in uno dei chiodini fissi del quale ha inciampato/è inciampata.
Inviato: lun, 04 feb 2008 11:47
di Bue
Lasciando a Infary l'ingrato compito di spostare la discussione in "Sintassi", chiedo fuor dello scherzo: che cosa, di preciso, rende sgrammaticata la frase di cui sopra ? (Aggiungo, per salvarmi l'onore, che naturalmente non l'avrei mai scritta in un testo ufficiale; tuttavia non pensavo fosse davvero errata, la ritenevo solamente contorta).
Secondo me la frase "Leopardi, di cui ho appena citato uno dei versi piu` famosi" e` corretta (no?)
Mentre non lo e` "Leopardi, di cui sono appena incappato in una citazione".
A fare la differenza (:mrgreen:) e` il complemento obliquo retto dal verbo principale, nel secondo caso?
Inviato: lun, 04 feb 2008 13:52
di Ladim
Strutturalmente (a parte la topologia, che «zoppica» in Bue, e zoppica appunto «creativamente») non vi sarebbe alcuna differenza tra l'esempio di Marco e quello di Bue; ma la cosiddetta coniunctio relativa (che giustappone e relativizza a distanza), per essere corretta (normalizzata grammaticalmente etc.), vorrebbe proprio il quale, e non il cui.
E corretto sarebbe allora scrivere «Leopardi, in una citazione del quale sono incappato, diceva che è funesto a chi nasce il dì natale...»: la particolarità di questo costrutto è appunto il carattere giustappositivo della subordinata e la ricollocazione a distanza del pronome relativo rispetto al suo antecedente.
Inviato: lun, 04 feb 2008 14:13
di Bue
Continua a non essermi chiaro: delle due frasi che ho portato a esempio, la prima e` corretta?
E se si`, non e` anch'essa una conjunctio relativa? L'unica differenza che vedo e` nel complemento retto dal verbo, diretto nel primo caso e indiretto nel secondo.
Inviato: lun, 04 feb 2008 14:30
di Marco1971
Leopardi, di cui ho appena citato uno dei versi piú famosi. La frase è corretta.
Non mi sento di poter generalizzare (vo a orecchio), ma in effetti la presenza d’un verbo richiedente una preposizione sembrerebbe bloccare la costruzione con di cui. Prendiamo qualche altro esempio.
(1) Questo dizionario è uno dei migliori sul mercato. Ho collaborato alla sua compilazione.
Questo dizionario, alla compilazione del quale ho collaborato, è uno dei migliori sul mercato. Oppure: ...alla cui compilazione ho collaborato... Ma non *Questo dizionario, di cui ho collaborato alla compilazione...
(2) Giacomo ha scritto alcuni articoli. Ho espresso qualche dubbio sulla loro fondatezza.
Giacomo ha scritto alcuni articoli, sulla fondatezza dei quali ho espresso qualche dubbio. Oppure: ...sulla cui fondatezza ho espresso qualche dubbio. Ma non *Giacomo ha scritto alcuni articoli, di cui ho espresso qualche dubbio sulla fondatezza.
Inviato: lun, 04 feb 2008 15:21
di Ladim
Leopardi, di cui ho appena citato uno dei versi più famosi è corretta. È una relativa normale (e il nesso relativo non può essere sganciato dal suo antecedente).
Per *Leopardi, di cui sono appena incappato in una citazione cfr. Leopardi, in cui sono appena incappato, diceva...
La funzione sintattica del relativo (in-'locativo'/di-'genitivo' etc.) sottostà alla struttura valenziale e semantica del verbo usato nella subordinata; nel Suo esempio, il verbo «incappare» indica la circostanza espressa da «in una citazione», e non da «di cui» (che sembrerebbe voler specificare ['assolutamente'] «citazione»). Se lei vuole relativizzare l'antecedente «Leopardi», ripresentandolo nella specificazione di «citazione» – considerato il comportamento d'«incappare» –, dovrebbe giustapporre coerentemente, e cioè costruire una coniunctio relativa.
Un'alternativa grammaticalmente sorvegliata vorrebbe togliere «citazione» dalla subordinata per collocarla nella reggente:
Una citazione del Leopardi, in cui sono appena incappato, dice...
Così mettiamo sintatticamente d'accordo l'antecedente con la reggenza verbale e la funzione del relativo.
Inviato: mer, 06 feb 2008 20:45
di Federico
Scusate, ma continua a non essermi chiaro qual è allora la funzione del relativo
di cui nella «relativa normale»
Leopardi, di cui ho appena citato uno dei versi più famosi.
Se non ho capito male resta logicamente un complemento di specificazione, ma è in quella posizione perché Leopardi (e quindi il relativo che si riferisce a Leopardi) potrebbe essere anche il complemento [oggetto] retto dal verbo
citare, e
uno dei versi più famosi è una specificazione che ripresenta tale complemento colla stessa funzione logica, con una struttura che non si può usare con
incappare, che ha una reggenza diversa, tale per cui il relativo e il complemento retto dal verbo hanno necessariamente funzioni diverse, sono complementi diversi; mentre il relativo, e quindi Leopardi – che serve a richiamare – è strettamente dipendente dal verbo
citare (di cui potrebbe essere complemento oggetto), e perciò deve essergli vicino, non lo stesso si può dire per
incappare, dal momento che ciò in cui s'incappa non è Leopardi ma solo una sua citazione, che presenta delle difficoltà (delle insidie, per
il Treccani)
sue proprie che determinano la situazione espressa dal verbo, mentre quando si cita si cita un passo specifico ma anche il suo autore nel suo complesso, come per metonimia si può leggere lo
Zibaldone ma anche leggere Leopardi.
Inviato: mer, 17 set 2008 2:07
di Federico
Tornando da
qui e rileggendo, continuo a essere confuso. Aggiungo che la frase potrebbe essere riformulata (senza nessun vantaggio) in
Leopardi, che ho appena citato con (o
in)
uno dei suoi versi piú famosi...; correggo il
collegamento al lemma
incappare del Treccani;
segnalo una vecchia discussione in cui s'era toccato l'argomento (ma dovrebbero essercene altre, che non riesco a trovare).