Cento + otto

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

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CarloB
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Cento + otto

Intervento di CarloB »

Ho compilato un assegno di centoeotto euro. L'impiegata della banca lo ha guardato con un po' di incertezza e ha consultato un superiore prima di accettarlo. Mi ha spiegato che lei ricorda di aver letto, e avrebbe scritto, centotto o centootto, ma non centoeotto. Disco verde dal funzionario interpellato, naturalmente (quando mai si rinuncia a una operazione o si scontenta un correntista?). Ma mi chiedo: è davvero un uso così aberrante? Oppure ho incontrato l'unica persona che lavori in banca laureata in filologia italiana?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non considererei centoeotto una grafia aberrante, ma inusitata. Scrive il Gabrielli (dizionario bivolume, voce cento):

Accompagnato da altro numero, si fonde con questo formando una parola composta: centodue, centotré, centodieci, centoventi; seguito da un numero cominciante con vocale, può fondere la sua vocale con quella iniziale che segue: centuno (per centouno), centotto (per centootto), centundici (per centoundici), e sim.; ma è poco usato.

E Serianni (VI.16.b e 17):

Con cento seguito da una decina o da un’unità l’elisione è poco comune con uno, otto e undici (centouno, centootto, centoundici, piú spesso che centuno, ecc.), ma è frequente con ottanta (centottanta o centoottanta).

17. Nei numerali composti con cento e mille, i due numeri possono essere separati mediante la congiunzione e: «quei cento e cinquant’anni della sua libertà comunale» (Malaparte), «al prezzo di cento e ottantamila lire» (C. Levi; [...]); «le Mille e una notte».


Come si vede, con e la grafia è staccata. Nulla di male nell’univerbazione, ma perché introdurre una lettera in piú, e non attenersi alla grafia tradizionale? E si rischierebbe di cadere in errore coi numerali inizianti per consonante, perché ‘e’ cogemina (;)): centoettré, centoevventi, centoeccinquanta, ecc.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Molte grazie, caro Marco. E farò i complimenti all'impiegata.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Prego, caro Carlo. :)

Visto che siamo in tema, colgo l’occasione per ricordare che nell’uso toscano è comune troncare cento in cen- quando segue un numero non accentato sulla prima sillaba: cencinquànta, cennovànta (ma non *cenvénti, *centré).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

CarloB ha scritto:E farò i complimenti all'impiegata.
La quale immagino contesti anche gli -antatre, -antatrè ecc., vista la sua sensibilità linguistica – che unica può giustificare una simile pignoleria, dal momento che non potevano sussietere dubbi sull'importo –.
CarloB
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Intervento di CarloB »

Forse gli accenti si notano di meno o sono considerati meno importanti, mentre la vocale in più colpiva l'attenzione.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

CarloB ha scritto:Forse gli accenti si notano di meno o sono considerati meno importanti, mentre la vocale in più colpiva l'attenzione.
Sí, e inoltre c’è anche chi crede, erroneamente, che sulle maiuscole non si debba segnare l’accento...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Black Mamba
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Iscritto in data: sab, 13 ott 2007 19:41

contro + obiezione

Intervento di Black Mamba »

Non so se il mio quesito sia in tema, ma evito di aprire un nuovo filone e lo inserisco qui.

Si scrive "controbiezione" o "controbbiezione"?

Nel formare la parola composta, le due "o" si fondono (ad esempio come nel caso di "contrordine")?
È previsto il raddoppiamento della consonante "b" (nella scrittura e/o nella pronuncia)?

Oppure, più semplicemente, l'univerbazione non s'ha da fare?

Attendo lumi.
Grazie.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Si può scrivere in tutti e due i modi: controbiezione sarebbe piú rispettoso dell’etimologia; controbbiezione seguirebbe la fonotassi dell’italiano piú genuino. (Si pensi anche a una parola come controffensiva.)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Che strano: il DOP non attesta controbiezione né controbbiezione.

Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione

Anche il De Mauro in rete, il DISC in rete e il Gabrielli in linea non attestano i termini univerbati.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Black Mamba
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Intervento di Black Mamba »

Marco 1971 ha scritto:(Si pensi anche a una parola come controffensiva.)
Già, infatti pensavo di seguire l'esempio di "contrordine" che, come "controffensiva", mi sembra appropriato (e scrivere quindi "controbiezione").
Fausto Raso ha scritto: Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione
Anche a me è venuto il dubbio che i due elementi dovessero restare separati. Se così fosse, "contro" dovrebbe essere preposizione (con valore avversativo) e non prefisso. Giusto?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ma che paure avete? Scrivendo le parole come si pronunciano (in pronuncia normale) non si commettono errori!
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Black Mamba ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione
Anche a me è venuto il dubbio che i due elementi dovessero restare separati. Se così fosse, "contro" dovrebbe essere preposizione (con valore avversativo) e non prefisso. Giusto?
No. :) Controb(b)iezione sul DOP non c’è semplicemente perché grafia e pronuncia sono direttamente desumibili da quelle del lemma semplice ob(b)iezione. ;)
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