Vederei
Moderatore: Cruscanti
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Vederei
Alcuni ritengono errate le voci “regolari” del futuro e condizionale del verbo vedere: io vederò; io vederei. Anche se non sono grafie stàndare, credo non si possano considerare errate al pari di anderò e anderei, usate da valenti scrittori del secolo passato. Certo, in un componimento... è preferibile attenersi alle forme irregolari vedrò, vedrei; andrò, andrei.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
‘Anderò’ si trova attestato da Giordano da Pisa a Tozzi, ossia dal Dugento al Novecento. ‘Vederò’ ebbe minor fortuna (ma Goldoni amava queste forme!).
Oggi la morfologia verbale è uniforme (tranne qualche oscillazione). E le uniche forme stàndare sono naturalmente andrò/andrei, vedrò/vedrei.
Oggi la morfologia verbale è uniforme (tranne qualche oscillazione). E le uniche forme stàndare sono naturalmente andrò/andrei, vedrò/vedrei.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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