"Piú esatto"

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Fausto Raso
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"Piú esatto"

Intervento di Fausto Raso »

In un foro di lingua italiana un lettore ha contestato a un altro lettore un “piú esatto”, sostenendo che una cosa o è esatta o non lo è. Esatto, insomma, non può avere i gradi comparativo e superlativo. A mio avviso, esatto, sinonimo di “vero”, “giusto”, “accurato”, “puntuale”, “veritiero”, “rigoroso”, “sensibile”, “preciso” e aggettivi simili può benissimo essere “alterato nei gradi” comparativo e superlativo. Una riprova si ha nel fatto che nessuno si sognerebbe di considerare errato il “piú preciso” in una frase tipo “il tuo orologio è ‘piú preciso’ del mio”, vale a dire è “piú esatto”. L’ “esattezza” può avere vari gradi, come la “bianchezza”. Se io dico, per esempio, che la mia camicia è “piú bianca” della tua do alla mia camicia un grado di “bianchezza” superiore a quella tua. Il bianco, insomma, non è assoluto, ha vari gradi, e cosí l’esattezza. Per concludere: si può ritenere errata la frase “i tuoi calcoli sono ‘piú esatti’ dei miei”?
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Concordo con lei, caro Fausto. Di questioni analoghe s’era parlato nelle stanze d’archivio del foro della Crusca. Per quanto riguarda il caso specifico, ecco un esempio leopardiano:

Io dunque dico all’uomo il quale asserisce d’essere perfettibile, e di potersi, anzi doversi perfezionare da se*: perfeziona il tuo corpo, la tua notomia, la tua costruzione organica, o almeno qualche parte di lei: se non puoi questo, almeno immagina un disegno più perfetto, più completo, più giusto, più conveniente, più esatto, più squisito di quello della natura, relativamente alla organizzazione ec. del tuo corpo. (Zibaldone di pensieri, 2 dic. 1820)
____________________
*Leopardi non accentava mai il .
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Re: "Piú esatto"

Intervento di Federico »

Fausto Raso ha scritto:In un foro di lingua italiana un lettore ha contestato a un altro lettore un “piú esatto”, sostenendo che una cosa o è esatta o non lo è.
Può darsi che questa percezione sia dovuta a un'estensione dell'uso di esatto nel mero significato di ? Si è detto varie volte che l'esempio dei giochi televisivi avrebbe agito in questo senso (e in un gioco la domanda giusta, "esatta", è solo una; le altre possono essere solo "non esatte").
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