
Determinati nell'indeterminato
Moderatore: Cruscanti
Determinati nell'indeterminato
Vorrei verificare la correttezza o meno della frase "In questi casi non si sa mai chi sarà la prossima vittima". E' possibile usare il termine "prossima" in seguito all'indeterminatezza di "in questi casi"? Questa discussione è sorta durante una sessione di scrittura tra amici, secondo me la frase è corretta (non riesco davvero a capire dove sia l'errore) ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi. Ringrazio in anticipo tutti coloro che risponderanno! 

Ultima modifica di qazam86 in data sab, 26 apr 2008 18:03, modificato 1 volta in totale.
Io trovo la frase perfettamente accettabile: oltre alla contiguità spaziale, che è il primo valore dell'aggettivo, prossimo esprime anche il concetto di contiguità temporale, qual è quello qui impiegato.
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Sí, la frase in oggetto è ineccepibile. In realtà in questi casi non ha granché d’indeterminato, giacché ha valore anaforico e rinvia a casi precedentemente menzionati. E comunque sia, non ci sono restrizioni legate all’uso di prossimo che pertengano al binomio determinato/indeterminato.
Ultima modifica di Marco1971 in data sab, 26 apr 2008 18:38, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Esattamente quello che penso anche io, ma la teoria che mi è stata opposta è stata questa: "prossimo" indica qualcosa di vicino quindi determinato e certo anche nel tempo quindi non può essere usato dopo "in questi casi" che invece indica una condizione generale, secondo il loro parere ad esempio sarebbe stata più corretta la frase "In questi casi non si sa mai chi sarà la seconda vittima".
Può replicare che prossimo non indica necessariamente qualcosa di vicino o di certo: se diciamo la prossima volta, non sappiamo per certo che ce ne sarà una (e potrebbe accadere fra vent’anni). L’uso di seconda vittima non sposta d’un millimetro i dati del problema: può anche non essercene una seconda.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Ma già la premessa è fallace: chi dice che prossimo indichi qualcosa di determinato? E determinato in che senso, poi?
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Davvero non saprei che rispondere, sono del suo stesso parere. Chiederò alle menti che hanno partorito questa teoria di risponderle su questo forum, magari sapranno spiegare meglio il loro dubbio!Incarcato ha scritto:Ma già la premessa è fallace: chi dice che prossimo indichi qualcosa di determinato? E determinato in che senso, poi?

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