Qualcuno conosce costei?Ibs.it ha scritto:Truss Lynne, Virgole per caso. Tolleranza zero per gli errori di punteggiatura!
Stanca di rabbrividire leggendo testi in cui punti, virgole, due punti, punti e virgola e apostrofi erano messi a casaccio, la giornalista Lynne Truss ha lanciato il suo grido: tolleranza zero! Nel 2003 ha iniziato a tenere sul "Daily Telegraph" una rubrica di punteggiatura, suscitando la reazione entusiastica dei lettori. Nato da quella esperienza, questo libro ha esaurito nell'edizione originale la prima tiratura di 15.000 copie in 2 giorni, raggiungendo il milione di copie vendute in Gran Bretagna.
Truss Lynne, Virgole per caso
Moderatore: Cruscanti
Truss Lynne, Virgole per caso
Curiosando in ibs.it, mi sono imbattuto in questo libro:
Io personalmente non lo conosco, ma cercando su Bol.it ho trovato quest’altra recensione:
Nella redazione del mitico "New Yorker" il dissidio andava in scena ogni giorno. Se il caporedattore scriveva che i colori della bandiera americana sono "rosso, bianco, e blu", il suo collaboratore ribatteva che si doveva scrivere "rosso bianco e blu", d'un fiato, perché il peso di tutte quelle virgole avrebbe impedito alla bandiera perfino di sventolare. Potevano litigare ore per una virgola. Uno le avrebbe infilate ovunque. L'altro lo accusava di soffrire del "complesso cronico dell'inciso". Di gustosi aneddoti (per una virgola contestata i protestanti non vanno in Purgatorio), enigmatici equivoci (Graham Greene creò un irrisolvibile mistero sul suo testamento per una virgola aggiunta sul letto di morte), clamorosi errori (un punto alla rinfusa determinò l'invasione del Transvaal) e divertenti, acute annotazioni, è pieno zeppo questo insolito pamphlet inglese sulla punteggiatura, che si è rapidamente trasformato nel più inaspettato e clamoroso dei bestsellers, provocando recensioni entusiastiche e considerazioni sociologiche. Stanca di rabbrividire leggendo testi in cui punti, virgole, due punti, punti e virgola e apostrofi erano messi a casaccio, Lynne Truss ha lanciato il suo grido di battaglia: "tolleranza zero per gli errori di punteggiatura!" Scoprendo con stupore, nel pieno dell'era di Internet e degli sms, un'insospettabile passione per gli eterni enigmi che una virgola può sollevare.
Una donna ci aspetta alle colline.
Grazie per il consiglio.Marco1971 ha scritto:sulla punteggiatura (Eats[,] Shoots & Leaves – The Zero Tolerance Approach to Punctuation) va letto, e nel testo originale: orgasmico. Sia per la precisione, sia per l’umorismo. Un vendissimo che merita il proprio appellativo.

Ma... perché dice di comprarlo in inglese? Ci sono parti intraducibili efficacemente?
Ah... forse è perché «espone esclusivamente errori ortografici della lingua inglese incentrati soprattutto sull'uso/abuso dell'apostrofo»...
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È interessante il confronto con un ottimo libro sulla punteggiatura uscito di recente in italiano, il Prontuario di punteggiatura di Bice Mortara Garavelli. La Garavelli scrive bene, e anche con un certo brio, ma già la differenza tra i due titoli mostra come gli anglosassoni sappiano affrontare argomenti anche seri come la punteggiatura con un taglio diverso, più giornalistico diciamo e quindi atto a incontrare il favore di un pubblico più vasto. Quando gli italiani ci riescono, pensiamo ad esempio a Impariamo l'italiano di Cesare Marchi, difettano nella solidità delle cognizioni linguistiche. Insoma è difficile coniugare la vivacità dello stile e il rigore della trattazione. E forse è un problema universale. Infatti il libro di Lynne Truss ha avuto anche recensioni pesantemente negative proprio sull'aspetto della validità delle sue argomentazioni in vari punti.Marco1971 ha scritto:Il libro di Lynne Truss (in quest’ordine) sulla punteggiatura (Eats[,] Shoots & Leaves – The Zero Tolerance Approach to Punctuation) va letto, e nel testo originale: orgasmico. Sia per la precisione, sia per l’umorismo. Un vendissimo che merita il proprio appellativo.
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Non credo che il motivo sia solo questo, è stata anche accusata di imprecisioni e oscillazioni. Ma giudichi da sé, questa è una recensione del New Yorker:Marco1971 ha scritto:Forse perché non ama scrivere americano...?
http://contemporarylit.about.com/gi/dyn ... o%5Fbooks1
Lo ammetta, suvvia, gli americani sono suscettibili sulle questioni di lingua (questa comparazione me la segno, è davvero carnascialescaThe New Yorker ha scritto:An Englishwoman lecturing Americans on semicolons is a little like an American lecturing the French on sauces.

Poi non so a quale edizione si riferiscano; la mia è di PROFILE BOOKS LTD, 2003. Non è da escludere che l’enorme fastidio americano abbia condotto qualcuno ad alterare il testo originale in qualche stampa d’oltreoceano. Naturalmente, non ci sono riferimenti alle pagine, quindi non posso controllare tutto; basti sapere che non c’è, nell’edizione europea, nessun «foreword» di un certo Frank McCourt, ma solo Acknowledgements e Introduction dell’autrice.
L’intero articolo è per me l’ennesima conferma di ciò che sapevo: irrigidimento senza stile.
Noi in Italia ci lamentiamo delle maestre che insegnano ai bambini alle elementari che prima della e non ci vuole MAI la virgola; negli USA lo predica anche il recensore di un importante giornale...
Una concezione piú adatta ai programmatori che ai letterati...
P.s.: perdipiú ci sono certi esempi palesemente strumentali... non si può certo definire una recensione lucida...
Una concezione piú adatta ai programmatori che ai letterati...

P.s.: perdipiú ci sono certi esempi palesemente strumentali... non si può certo definire una recensione lucida...
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